Commemorazione dei fedeli defunti

DIOCESI DI TRIESTE

Commemorazione dei fedeli defunti

+ Giampaolo Crepaldi

Cimitero Sant’Anna, 2 novembre 2016

 

Carissimi fratelli e sorelle,

1.     Celebriamo oggi la Commemorazione dei fedeli defunti. Ieri, nella solennità di Tutti i Santi, abbiamo contemplato il mistero celeste della comunione dei santi, pregando coloro che, dopo aver compiuto il pellegrinaggio terreno, vivono nell’amicizia piena con Dio. Oggi volgiamo lo sguardo alla terra per pregare per coloro “che ci hanno preceduto nel segno della fede e dormono il sonno della pace” del Signore. Nel Credo proclamiamo: Dio verrà a giudicare i vivi e i morti ed il suo Regno non avrà fine. La fede che professiamo relativizza gli interessi terreni, riduce la durata delle gioie e delle sofferenze, promette la vita eterna. Questa vita ultraterrena non la possiamo vedere con gli occhi del corpo. La intravediamo solo con gli occhi della fede, che illumina i passi del nostro pellegrinaggio terreno. La fede nella risurrezione dei corpi deve sorreggerci oggi con certezza incrollabile. Con la morte la vita non è tolta, ma trasformata, e mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno, viene preparata una abitazione eterna nel cielo.

2.     Carissimi fratelli e sorelle, in questa giornata, come cristiani, siamo invitati a professare la nostra fede nella risurrezione dei corpi. L’accettazione della nostra condizione di fragili creature, non destinate alla scomparsa, ci sollecita a riconoscere Dio come origine e destino dell’esistenza umana: dalla terra proveniamo e alla terra torniamo, in attesa della risurrezione. Occorre pertanto guardare alla morte, con la luce della fede in Cristo Risorto, fornace ardente d’amore, che purifica e ricrea, in attesa della risurrezione dei morti e della vita del mondo che verrà. Come ha scritto Tertulliano: “La risurrezione dei morti, infatti, è la fede dei cristiani: credendo in essa, siamo tali” (De resurrectione carnis, 1,1). In questa salutare prospettiva di fede, la Chiesa, anche recentemente con l’Istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede Ad resurgendum cum Christo, ci raccomanda che i corpi dei defunti vengano seppelliti nel cimitero o in un altro luogo sacro. Nel ricordo della morte, sepoltura e risurrezione del Signore, l’inumazione è la forma più idonea per esprimere la fede e la speranza nella risurrezione corporale. Inoltre, la sepoltura nei cimiteri o in altri luoghi sacri risponde adeguatamente alla pietà e al rispetto dovuti ai corpi dei fedeli defunti.

3.     Carissimi fratelli e sorelle, prendendosi cura dei corpi dei defunti, la Chiesa conferma la fede nella risurrezione e deplora atteggiamenti e riti che vedono nella morte l’annullamento definitivo della persona, una tappa nel processo di re-incarnazione o come una fusione dell’anima con l’universo (cf. n. 3). Su alcune specifiche questioni, ecco i suoi saggi orientamenti. Qualora, per motivazioni legittime, venga fatta la scelta della cremazione del cadavere, le ceneri dei fedeli devono essere conservate di regola in un luogo sacro, cioè nel cimitero o in una chiesa o in un’area appositamente dedicata a tale scopo (cf. n. 5). La conservazione delle ceneri nell’abitazione domestica non è consentita. Soltanto in caso di circostanze gravi ed eccezionali l’Ordinario può concedere il permesso per la conservazione delle ceneri nell’abitazione domestica (cf. n. 6). Per evitare ogni tipo di equivoco panteista, naturalista o nichilista, non è permessa la dispersione delle ceneri nell’aria, in terra o in acqua o in altro modo, o la conversione delle ceneri cremate in ricordi commemorativi (cf. n. 7). Nell’affidare alla Madonna, che partecipò alla deposizione del corpo santissimo del Figlio suo Gesù Cristo nel sepolcro, le nostre preghiere di suffragio per i nostri cari defunti, vogliamo invocarla di esserci maternamente vicino e di assisterci nel momento supremo della nostra morte.