Solennità di Tutti i Santi

DIOCESI DI TRIESTE

SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI

+ Giampaolo Crepaldi

Cattedrale di San Giusto, 1 novembre 2016

 

Carissimi fratelli e sorelle,

1.     In questa solenne giornata, la Chiesa ci invita a contemplare il mistero della comunione dei santi. In questa consolante contemplazione ci sentiamo come collocati dentro una grande schiera di amici: con i santi formiamo il Corpo di Cristo, con loro siamo figli di Dio, con loro siamo santificati dallo Spirito Santo. Inoltre, i santi intercedono per noi presso il Signore, ci accompagnano nel nostro cammino verso il Regno, ci spronano a tenere fisso lo sguardo su Gesù il Signore. Nel brano del Vangelo di Matteo che è stato proclamato, Gesù usa per ben nove volte la parola: beati! Questa straordinaria parola di Gesù ci introduce in una piena comprensione di quella che è la santità cristiana. Chi sono i santi? A questa domanda Gesù risponde con il Discorso della montagna: essi sono coloro che lo hanno accolto. Essi lo hanno accolto e sono diventati beati, hanno veduto il volto di Dio nella loro vita, attraverso Gesù, che parlava come nessun altro, che poteva fare dei segni che nessun altro faceva. Questi gli hanno creduto e credendo hanno accolto dentro di loro la vita che Lui portava:“Vostro è il Regno dei cieli”. Questa è la santità, questa è la vita. Da questa vita è cresciuta nei santi la loro mitezza, la loro misericordia, la loro purezza di cuore, la loro volontà e capacità di costruire il bene e la pace. Essi sono i beati.  Essi sono i santi.

2.     Carissimi fratelli e sorelle, in questa giornata dedicata a contemplare il mistero della comunione dei santi, vogliamo anche festeggiare la Chiesa che è, come scrisse il grande scrittore Alessandro Manzoni, la “madre dei santi, immagine della città superna”. In questa modo, la Chiesa manifesta la sua dignità e la sua bellezza di sposa immacolata di Cristo, sorgente e modello di ogni santità. Certamente tra i suoi figli si devono annoverare anche quelli riottosi e addirittura ribelli, ma è nei santi che essa riconosce i tratti peculiari della sua feconda maternità spirituale, e in loro assapora la sua gioia più profonda. Nella prima Lettura che abbiamo ascoltato, infatti, l’autore del libro dell’Apocalisse li descrive come “una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua” (Ap 7, 9). Questo popolo comprende i santi dell’Antico Testamento, a partire dal giusto Abele e dal fedele Patriarca Abramo, quelli del Nuovo Testamento, i numerosi martiri dell’inizio del cristianesimo e i beati e i santi dei secoli successivi, sino ai testimoni di Cristo di questa nostra epoca. Come non ricordare a questo punto i tantissimi martiri cristiani dei nostri giorni che, con le loro sofferenze e il loro sangue, costituiscono le premesse più convincenti per guardare con fiducia al futuro del cristianesimo! Li accomuna tutti la volontà di incarnare nella loro esistenza il Vangelo, sotto l’impulso dell’eterno vivificatore del Popolo di Dio che è lo Spirito Santo.

3.     Carissimi fratelli e sorelle, spesso siamo portati a pensare che la santità sia una meta riservata a pochi eletti. Non è così! Tutti siamo chiamati alla santità e la Chiesa ci ricorda, soprattutto oggi, che la santità è la vocazione fondamentale dell’uomo chiamato ad essa a motivo della santità stessa di Dio. A questo proposito risultano illuminanti le parole di Papa Francesco: “La santità è un dono che ci fa il Signore Gesù, quando ci prende con sé e ci riveste di se stesso, ci rende come Lui … Si capisce, allora, che la santità non è una prerogativa soltanto di alcuni: la santità è un dono che viene offerto a tutti, nessuno escluso, per cui costituisce il carattere distintivo di ogni cristiano … Tante volte siamo tentati di pensare che la santità sia riservata soltanto a coloro che hanno la possibilità di staccarsi dalle faccende ordinarie, per dedicarsi esclusivamente alla preghiera. Ma non è così! Qualcuno pensa che la santità è chiudere gli occhi e fare la faccia da immaginetta. No! Non è questo la santità! La santità è qualcosa di più grande, di più profondo che ci dà Dio. Anzi, è proprio vivendo con amore e offrendo la propria testimonianza cristiana nelle occupazioni di ogni giorno che siamo chiamati a diventare santi. E ciascuno nelle condizioni e nello stato di vita in cui si trova. … Sempre in ogni posto si può diventare santo, cioè ci si può aprire a questa grazia che ci lavora dentro e ci porta alla santità … Ogni stato di vita porta alla santità, sempre!”(19 novembre 2014). Tutti, nessuno escluso, siamo chiamati alla santità che è pienezza della comunione con Dio. I Santi di cui oggi facciamo memoria sono quella schiera, veramente infinita, di uomini e donne che hanno risposto generosamente alla chiamata di Cristo sulla via delle beatitudini, quella “via stretta” che conduce alla salvezza, che è pienezza di vita in Dio, che è felicità indistruttibile e feconda comunione d’amore. A Maria, la Tutta Santa, ci affidiamo fiduciosi, pregandola di accompagnarci nelle vie della santità, illuminate dalle Beatitudini del Figlio suo Gesù.