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IL VESCOVO CREPALDI «Trieste, occasione per uscire dalla vocazione alla chiusura»

in  foto: Vicario Episcopale per il Laicato e la Cultura Mons. Prof. Ettore Carlo Malnati, a destra il Vicario Generale Canonico Mons. PIER EMILIO SALVADE’ . archivio Diocesi di Trieste:

GIOVEDÌ, 28 LUGLIO 2011 |

fonte: ILPICCOLO. Pagina 17 – Cronaca Trieste

La dimensione culturale dell’appuntamento si tradurrà anche nel coinvolgimento diretto di biblisti, sociologi, filosofi. Spazio anche ad artisti e scrittori «Non una riunione di ecclesiastici monocordi, ma un evento animato da biblisti, sociologi, filosofi che daranno senso alla liturgia. Che non è meramente culto, bensì incontro con il trascendente nel contesto con cui il popolo della vita è chiamato a confrontarsi ogni giorno». Così don Ettore Malnati, vicario episcopale per il laicato e la cultura, mette a fuoco il significato della Settimana liturgica. Un appuntamento atteso dalla Chiesa cattolica e capace di far conoscere le specificità di Trieste. «La liturgia – spiega don Malnati – non può prescindere dalla cultura. Si svolge infatti in un apparato culturale che è espressione del sentimento religioso di un popolo. Dall’incontro di agosto, quindi, mi attendo anche una riscoperta del patrimonio spirituale, artistico e linguistico che sta a monte del nostro essere cristiani». La dimensione culturale dell’appuntamento – presentato dal vescovo Crepaldi come «opportunità per uscire da una vocazione alla chiusura e autosufficienza che caratterizza la città» -, si tradurrà anche in un coinvolgimento diretto di artisti e scrittori, con una mostra a Palazzo Costanzi intitolata “I volti di Cristo” e, in settembre, un ciclo di incontri con importanti saggisti. Tutte azioni capaci di valorizzare Trieste come tappa del circuito religioso. «Circuito che movimenta ogni anno milioni di persone – sottolinea Paolo Rovis, ex assessore impegnato proprio a valorizzare questa forma di turismo -. Credo che la Settimana liturgica si inserisca nel percorso imboccato in passato d’intesa con la Diocesi e l’Opera romana pellegrinaggi». Terreno sul quale intende continuare a muoversi anche la giunta Cosolini. «Guardiamo con grande interesse a questa iniziativa di alto spessore dottrinale, che qualifica la vocazione di Trieste quale epicentro di riflessione religiosa – commenta l’assessore alla Cultura Andrea Mariani -. La nostra città condivide una sensibilità non superficiale, e forse proprio per questo meno visibile, con la spiritualità e con il cristianesimo in particolare, uno dei rami più robusti della cultura occidentale. Aver deciso di portare nella cornice internazionale e multireligiosa di Trieste la 62° Settimana Liturgica Nazionale è una scelta che arricchisce e stimola la città, in tutte le sue componenti». (m.r.)