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Ordinazione diaconale di Daniele Vascotto

DIOCESI DI TRIESTE

IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA

DIACONATO DANIELE VASCOTTO

+ Giampaolo Crepaldi

Cattedrale di San Giusto, 7 dicembre 2018

 

Carissimi fratelli e sorelle,

1.         Con questa solenne celebrazione siamo tutti invitati a contemplare, con gli occhi della fede, il mistero santo dell’immacolata concezione di Maria. Ella, infatti, fu preservata da ogni contaminazione dell’anima, persino dal misterioso deterioramento con il quale, dopo il peccato di Adamo, tutti noi giungiamo all’esistenza. Fu cioè preservata, come ci insegna il catechismo, da quel peccato originale che in noi viene cancellato col battesimo. Non è che Maria non abbia avuto bisogno dell’intervento salvifico del Figlio di Dio crocifisso e risorto, di cui abbiamo bisogno tutti. Anche lei come noi, arriva in un mondo immerso nel male e contaminato; ma in lei l’azione redentrice ha dimostrato il massimo della sua potenza. Il dono d’amore di Cristo si manifestò in Maria subito nel grado più alto, perché fin dal primo istante questa creatura fu in comunione con Dio.

2.         Carissimi fratelli e sorelle, i testi della Scrittura, che abbiamo devotamente ascoltato, collocano la verità dell’immacolata concezione di Maria nel contesto della storia della nostra salvezza. Il testo della prima lettura preso dal libro della Genesi ci illustra il momento della ribellione a Dio all’origine della creazione, il momento in cui si consuma il peccato originale. Da parte sua, l’apostolo Paolo, nel testo preso dalla Lettera agli abitanti di Efeso, ci ricorda la grande dignità alla quale Dio ha elevato tutti gli uomini predestinandoli a essere santi e immacolati al suo cospetto nell’amore. Il testo del Vangelo di Luca ci istruisce, con dovizia di particolari, circa il momento dell’annunciazione. L’Arcangelo Gabriele chiama Maria piena di Grazia e le annuncia la nascita del Redentore nel suo grembo verginale attraverso l’opera potente dello Spirito Santo, dopo aver detto il suo fiat – il suo sì – a Dio che la scelse dall’eternità per essere la Madre del suo Figlio.

3.         Carissimi fratelli e sorelle, nel contesto spirituale e liturgico dell’immacolata concezione della Vergine Maria, tra poco, per l’imposizione delle mie mani, lo Spirito Santo scenderà su Daniele Vascotto, figlio della nostra Chiesa tergestina, per porlo, con l’ordinazione diaconale, in una nuova, profonda e definitiva relazione con Gesù Cristo, per abilitarlo ad essere ministro della Parola, dell’altare, della carità e per renderlo capace di partecipare all’amore di Gesù per la sua Chiesa. Con il dono a Cristo della tua giovane vita, caro Daniele, ricordi a tutti noi che Gesù, Figlio del Padre, è venuto nel mondo non per essere servito, ma per servire e salvare l’umanità con la sua morte e glorificazione. Con l’ordinazione diaconale diventi segno di Cristo servitore. È a partire da questa fondamentale relazione con Gesù servo che ti impegni a seguirlo, disposto a conformare la tua vita alla sua. In un mondo dove il calcolo egoistico prende spesso il posto della generosità, dove la brama di possesso prende il posto del dono, dove l’individualismo prevale sulla comunione, sei chiamato a testimoniare la bellezza di una vita spesa nel servizio a Dio, di una vita che si dona ai fratelli, sull’ esempio di Gesù. Un diaconato caratterizzato dall’amore ardente per la Chiesa, vissuto nella sincera comunione con il vescovo e i presbiteri, attento ai poveri e ai bisognosi.

4.         Carissimi fratelli e sorelle, carissimo Daniele, se la Madre è immacolata, anche noi figli dobbiamo essere immacolati, dobbiamo assomigliare quanto più è possibile alla Madonna. Nel testo che abbiamo ascoltato, san Paolo, rivolgendosi agli Efesini, afferma che, in Cristo, il Padre «ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità» (Ef 1,4). La volontà del Padre celeste è proprio questa: che noi diventiamo santi e immacolati nella carità, che diventiamo anche noi, per quanto è possibile, pieni di grazia, che, in poche parole, diventiamo simili all’Immacolata. Ci insegni allora l’Immacolata ad amare sopra ogni altro amore Gesù, l’unico e necessario Redentore di tutti; ci insegni a ricercare nella fede la volontà del Padre e l’adesione al suo disegno di provvidente salvezza; ci aiuti l’Immacolata a dire il nostro al Signore.