DIOCESI DI TRIESTE
AVVIO ANNO PASTORALE 2017/2018
+ Giampaolo Crepaldi
Cattedrale di San Giusto, 15 ottobre 2017
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, predragi bratje in sestre v Kristusu!
1. In questa celebrazione per l’avvio dell’anno pastorale 2017/2018 è opportuno che sostiamo in devota meditazione del brano biblico che ci è stato proposto e che ci presenta la figura del Discepolo amato, figura scelta come quella più capace di ispirare il cammino in preparazione al Sinodo dei Vescovi, che si svolgerà nell’ottobre 2018 e che avrà come tema: i giovani, la fede e il discernimento vocazionale. Il Discepolo amato – che tradizionalmente è individuato come l’autore stesso del quarto vangelo – è la figura esemplare del giovane che, affascinato da Gesù decide di seguirlo, ma è anche il discepolo che Gesù stesso ama con predilezione. La sua figura ci può quindi aiutare a cogliere l’esperienza vocazionale come un processo progressivo di discernimento interiore e di maturazione della fede, che conduce a scoprire la gioia dell’amore e la vita vissuta in pienezza nel dono di sé. È questo che tutti desideriamo per i giovani del nostro territorio: che possano realizzare la loro vita in pienezza, anche attraverso il contributo della nostra Chiesa diocesana.
2. Predragi bratje in sestre, carissimi fratelli e sorelle, in questo anno pastorale la nostra Chiesa diocesana sarà impegnata a riflettere – con sensibilità e lungimiranza pastorali – sulle tematiche del Sinodo sui giovani, facendo tesoro del documento che è stato reso pubblico e della Lettera che nel mese di gennaio di quest’anno Papa Francesco ha inviato ai giovani, dando espressione al suo amore e alla sua forte sollecitudine per essi. Già il nostro V Sinodo diocesano aveva messo a tema il mondo giovanile, offrendo degli spunti assai interessanti e utili[1]. L’evento del Sinodo universale giunge ora propizio per fare un passo in più nella direzione di una maggiore attenzione pastorale al mondo dei giovani. Tutti siamo consapevoli che – unitamente alla famiglia – il mondo dei giovani è un mondo che sembra aver preso la strada dell’allontanamento da Cristo e dalla Chiesa, mettendoci tutti di fronte a una situazione complicata e incerta sui suoi esiti futuri. Perché e come si è giunti a questa situazione? È una domanda che, con molta umiltà, tanta preghiera e autentico discernimento pastorale, bisognerà affrontare, ponendosi in ascolto – a partire da questo anno pastorale 2017-2018 – della realtà giovanile sia all’interno delle nostre comunità (parrocchie, associazioni e movimenti) sia dei giovani del nostro territorio, con la convinzione che senza la fede in Cristo e senza l’esperienza della comunione ecclesiale un giovane rischia non di essere più ricco, ma di essere più povero in umanità e nei suoi propositi e progetti di vita.
3. Carissimi fratelli e sorelle, predragi bratje in sestre, per accompagnare il cammino della nostra Chiesa lungo il prossimo anno pastorale ho predisposto una Nota che offro all’attenzione di tutti. In essa, dopo aver sintetizzato alcuni temi rilevanti del Documento vaticano sui giovani, mi soffermo su tre punti che dovranno essere presi in seria considerazione da tutta la nostra Chiesa.
– Il primo punto, riguarda l’identità stessa della pastorale giovanile che deve essere sempre e tutta caratterizzata dal primato da dare all’evangelizzazione. Una pastorale giovanile che voglia essere autenticamente vocazionale deve soprattutto orientare i giovani verso l’incontro con Gesù Cristo e verso un’adesione sempre più convinta al senso di vita che Egli rivela. La pastorale deve portare alla relazione personale con Lui, affinché i giovani conformino a Lui lo sviluppo personale e trovino in Lui il centro unificatore della loro vita.
– Il secondo punto riguarda la sfida educativa. Da qualche tempo questa è una sfida che ha preso i contorni della vera e propria emergenza. La Chiesa, anche la nostra, è chiamata quindi a fare uno sforzo eccezionale, che si rivela tale se si ha la volontà di mettere in campo le risorse spirituali ed educative migliori, soprattutto sui seguenti ambiti: il recupero di un significato alto della relazionalità affettiva e sessuale dei giovani in vista del matrimonio e della costituzione della famiglia, oggi inquinata da una visione che ha separato sessualità e genitorialità e che è giunta, tramite una martellante propaganda a proporre, con la teoria del gender, il superamento del dato naturale del maschile e del femminile; il recupero alto del senso del lavoro, dell’uso del tempo libero, del bene comune, della responsabilità sociale e di quella politica dei giovani in un paese come l’Italia dove diventa sempre più difficile anche solo orientarsi tanta è la confusione culturale, il disorientamento generale, l’egoismo distruttivo dei poteri forti, la corruzione…. In questo caso, la Dottrina sociale della Chiesa, proposta e usata, risulta utilissima.
– Il terzo punto riguarda l’esigenza di incrementare e stabilizzare un efficace coordinamento tra pastorale familiare, quella giovanile e quella vocazionale. Questa esigenza era già stata proposta dai Vescovi italiani nel programma decennale 2001-2010 riguardante proprio il compito educativo della Chiesa.
4. Predragi bratje in sestre, carissimi fratelli e sorelle, per i motivi che ho appena esposti, la nostra Chiesa deve prepararsi all’evento del Sinodo dei Vescovi impegnandosi nelle sue varie articolazioni sulle tematiche che investono il mondo giovanile. Opportunamente, il Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile e il Centro Diocesano Vocazioni, in collaborazione con l’Ufficio Famiglia, direttamente coinvolti, si sono adoperati per mettere a punto per quest’anno un’iniziativa di conoscenza della nostra realtà pastorale, umile nei suoi intendimenti, ma necessaria. Essa prevede due tappe. La prima, che inizia oggi e si concluderà la domenica delle Palme, sarà un tempo di rilettura della pratica pastorale delle nostre realtà ecclesiali: parrocchie, associazioni, movimenti. Lo si farà con l’ausilio da una “scheda di lavoro” che aiuterà a riflettere la componente adulta delle realtà che si occupano dei giovani a vario titolo: consigli pastorali, catechisti, animatori, formatori, insegnanti. Gli stessi membri della Pastorale Giovanile e del Centro Diocesano Vocazioni incontreranno queste realtà, per poi fare una sintesi della prassi pastorale in Diocesi. A conclusione di questa prima fase, i giovani vivranno la Giornata Mondiale della Gioventù, che si svolgerà a livello diocesano, nel pomeriggio della domenica delle Palme. La seconda tappa, nel tempo pasquale, sarà il tempo dell’ascolto dei giovani, di tutti i giovani – come ci invita il Papa – nessuno escluso. Per dare buone risposte occorre prima ascoltare bene le domande! In questo senso, nel tempo pasquale, sarà predisposta una “tenda in piazza”, affinché i giovani possano incontrare i giovani e accogliere da loro le domande e le attese. Si porteranno i frutti di questo ascolto alla Veglia di Pentecoste, che, da quest’anno, non sarà solo una celebrazione riservata ai giovani, ma sarà di tutta la Chiesa diocesana. A suggellare questo nostro impegno per l’anno pastorale 2017/2018 nell’anno 2018 è stata annunciata la visita di Papa Francesco alle Chiese del Nordest, con in programma a Venezia un incontro dei giovani. Anche questo sarà un’opportunità di grazia da preparare e mettere a frutto.
5. Carissimi fratelli e sorelle, predragi bratje in sestre, tutto lo sforzo che, con amore e generosità pastorali, riusciremo a mettere in campo dovrà servire soprattutto a questo: far incontrare i giovani con Gesù Cristo, perché l’unico senso della vita è l’incontro con Lui. A questo riguardo, consentitemi di proporvi le parole con le quali San Giovanni Paolo II si rivolgeva ai giovani nella veglia di preghiera a Tor Vergata in occasione della XV GMG, perché, in sintesi, contengono tutto quello che la nostra Chiesa diocesana deve fare per giovani e con i giovani “Cari giovani… in realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare. È Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna”. Alla Vergine Maria che, giovanissima, seppe rispondere con il suo Sì alla chiamata del Signore, a Lei Madre tenerissima di Dio e della Chiesa affidiamo questo impegnativo anno pastorale della nostra Chiesa.
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[1]Cfr. Atti del V Sinodo diocesano, ai nn. 35,54,74,92,94,96,103,105,137,139,143,162,188,190,196,197,198,200,202,203,207,208,209,210,211,222,240,247,249.