Veglia missionaria 2017: “La messe è molta”

DIOCESI DI TRIESTE

VEGLIA MISSIONARIA

+Giampaolo Crepaldi

Parrocchia Santa Caterina, 14 ottobre 2017

 

Carissimi fratelli e sorelle,

1.           In questa Veglia desidero invitare tutti a ringraziare il Signore per farci la grazia di tener desti nella nostra Chiesa la coscienza e il compito, spirituali e pastorali, della missionarietà come frutto caratterizzante gli impegni battesimali che devono sempre essere associati alla nostra testimanianza cristiana. In questo momento il pensiero, pieno di gratitudine, va alla missione di Iriamurai e a don Piero Primieri che continua, con esemplare generosità, ad essere presente in terra keniota nell’annuncio del Vangelo e nella prossimità ai tanti poveri di quei luoghi lontani. Va anche alle tante giovani famiglie del Cammino neocatecumenale della nostra Diocesi che sono presenti ormai in quasi tutti i continenti: Europa, Australia, America. La nostra gratitudine va, oltre a quanti hanno offerto la loro preziosa testimonianza, a tutti quelli che, qui a Trieste, si prodigano con carismi e ministeri differenti per coltivare la vocazione missionaria della nostra Chiesa. Papa Francesco, nel suo Messaggio per questa Giornata, riecheggiando gli innovativi insegnamenti del Concilio Vaticano II ha scritto: “…la Chiesa è missionaria per natura; se non lo fosse, non sarebbe più la Chiesa di Cristo, ma un’associazione tra molte altre, che ben presto finirebbe con l’esaurire il proprio scopo e scomparire…. La missione della Chiesa, destinata a tutti gli uomini di buona volontà, è fondata sul potere trasformante del Vangelo. Il Vangelo è una Buona Notizia che porta in sé una gioia contagiosa perché contiene e offre una vita nuova: quella di Cristo risorto, il quale, comunicando il suo Spirito vivificante, diventa Via, Verità e Vita per noi (cfr Gv 14,6). È Via che ci invita a seguirlo con fiducia e coraggio. Nel seguire Gesù come nostra Via, ne sperimentiamo la Verità e riceviamo la sua Vita, che è piena comunione con Dio Padre nella forza dello Spirito Santo, ci rende liberi da ogni forma di egoismo ed è fonte di creatività nell’amore”.

2.           Carissimi fratelli e sorelle, facendo tesoro del Messaggio, siamo invitati a far tesoro di alcune risposte, puntuali e pertinenti che il Santo Padre ci offre dopo averci sollecitato a interrogarci su tre domande. Queste le domande: qual è il fondamento della missione? Qual è il cuore della missione? Quali sono gli atteggiamenti vitali della missione? Questa la risposta: “La missione della Chiesa non è la diffusione di una ideologia religiosa e nemmeno la proposta di un’etica sublime…. Mediante la missione della Chiesa, è Gesù Cristo che continua ad evangelizzare e agire, e perciò essa rappresenta il kairos, il tempo propizio della salvezza nella storia. Mediante la proclamazione del Vangelo, Gesù diventa  sempre nuovamente nostro contemporaneo, affinché chi lo accoglie con fede e amore sperimenti la forza trasformatrice del suo Spirito di Risorto che feconda l’umano e il creato come fa la pioggia con la terra….Ricordiamo sempre che «all’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva» (Benedetto XVI, Lett. enc. Deus caritas est, 1). Il Vangelo è una Persona, la quale continuamente si offre e continuamente invita chi la accoglie con fede umile e operosa a condividere la sua vita attraverso una partecipazione effettiva al suo mistero pasquale di morte e risurrezione. Il Vangelo diventa così, mediante il Battesimo, fonte di vita nuova, libera dal dominio del peccato, illuminata e trasformata dallo Spirito Santo; mediante la Cresima, diventa unzione fortificante che, grazie allo stesso Spirito, indica cammini e strategie nuove di testimonianza e prossimità; e mediante l’Eucaristia diventa cibo dell’uomo nuovo, «medicina di immortalità» (Ignazio di Antiochia, Epistula ad Ephesios, 20, 2)”.

2.           Carissimi fratelli e sorelle, uno dei passaggi più significativi del Messaggio di Papa Francesco è quello riferito ai giovani. Passaggio assai importante anche per la nostra Chiesa che ha preso la decisione di impegnare l’anno pastorale 2017/2018 proprio sulle tematiche giovanili. Scrive il Papa: “I giovani sono la speranza della missione. La persona di Gesù e la Buona Notizia da Lui proclamata continuano ad affascinare molti giovani. Essi cercano percorsi in cui realizzare il coraggio e gli slanci del cuore a servizio dell’umanità. «Sono molti i giovani che offrono il loro aiuto solidale di fronte ai mali del mondo e intraprendono varie forme di militanza e di volontariato […]. Che bello che i giovani siano “viandanti della fede”, felici di portare Gesù in ogni strada, in ogni piazza, in ogni angolo della terra!» (ibid., 106)”. La prossima Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si celebrerà nel 2018 sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, si presenta come occasione provvidenziale, anche per la nostra Chiesa diocesana, per coinvolgere i giovani nella comune responsabilità missionaria che ha bisogno della loro ricca immaginazione e creatività. Affidiamo i nostri buoni propositi e i nostri impegni missionari nelle mani della Vergine Maria, che saprà con la sua materna intercessione farli fruttificare e renderli fecondi di bene: Lei è la Madre dell’evangelizzazione.