DIOCESI DI TRIESTE
GIORNATA PER LA VITA
✠ Giampaolo Crepaldi
Cattedrale di San Giusto, 7 febbraio 2021
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!
1. Il brano del Vangelo di Marco che abbiamo ascoltato è ricco di preziosi insegnamenti per la nostra vita cristiana. In primo luogo, ci insegna ad essere riconoscenti con il Signore. La suocera di Pietro, piena di riconoscenza, dopo essere stata guarita si mette a servire Gesù e i suoi discepoli per contraccambiare la grazia ricevuta. In secondo luogo, ci insegna ad essere caritatevoli, come Gesù che guarisce malati e indemoniati, al punto che “tutta la città era riunita davanti alla porta” (Mc 1,33). Soprattutto in questo tempo di crisi dobbiamo essere caritatevoli verso i tanti poveri che non sanno come sbarcare il lunario e verso i nostri anziani e malati soprafatti da paure e da disperanti solitudini. In terzo luogo, ci insegna a pregare come Gesù che “Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava” (Mc 1,35). La preghiera è l’ossigeno dell’anima. In quarto luogo, ci insegna a coltivare lo spirito missionario. Dice Gesù: “Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto” (Mc 1,38). Anche noi dobbiamo far conoscere il Signore a tutti quelli che vivono attorno a noi e a quelli che incontriamo. Nella seconda lettura che abbiamo ascoltato san Paolo afferma: “Fratelli, annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo!” (1Cor 9,16). E ancora: “Tutto io faccio per il Vangelo” (1Cor 9,23).
2. Carissimi fratelli e sorelle, con tutta la Chiesa italiana celebriamo oggi, anche nella nostra Diocesi, la Giornata per la vita, seguendo il prezioso Messaggio intitolato Libertà e vita che i Vescovi hanno reso pubblico per la circostanza. La pandemia ci ha fatto sperimentare in maniera inattesa e drammatica la limitazione delle libertà personali e comunitarie, portandoci a riflettere sul senso profondo della libertà in rapporto alla vita di tutti: bambini e anziani, giovani e adulti, nascituri e persone in fin di vita. Di fronte a questa inedita situazione, il Messaggio ci avverte che la vera questione non è la libertà, ma l’uso di essa. Scrivono i Vescovi: “Una cultura pervasa di diritti individuali assolutizzati rende ciechi e deforma la percezione della realtà, genera egoismi e derive abortive ed eutanasiche, interventi indiscriminati sul corpo umano… Del resto, la libertà del singolo che si ripiega su di sé diventa chiusura e violenza nei confronti dell’altro”. La Giornata della vita deve essere la giornata in cui risuona, soprattutto nella comunità cristiana, un convinto e vigoroso “sì” alla vita contro l’aborto, perché ogni uomo merita di nascere e di esistere. Ogni essere umano possiede, fin dal concepimento, un valore incommensurabile e un potenziale di bene e di bello che aspetta di essere espresso; un potenziale unico e irripetibile. È giunto il momento di fare nostro l’invito non negoziabile che ci giunge dalla Parola di Dio e dalla sapienza secolare della Chiesa: rispettare, difendere, amare e servire la vita, ogni vita umana dal concepimento alla morte naturale, lottando strenuamente contro tutte quelle legislazioni che permettono o favoriscono l’aborto! Chiediamo alla Vergine Maria la grazia di renderci ogni giorno custodi e cultori della vita, pronti a difenderla e a promuoverla.