Adorazione Eucaristica perpetua

DIOCESI DI TRIESTE

ADORAZIONE EUCARISTICA

+Giampaolo Crepaldi

Parrocchia Santi Pietro e Paolo, 6 settembre 2018

 

Carissimi adoratori e adoratrici,

  1. Sono lieto di celebrare la Santa Eucaristia in questa cappella della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, dedicata all’Adorazione perpetua del Santissimo. Ringrazio di cuore per il loro prezioso servizio il parroco don Fabio, il vice-parroco don Joseph e tutti gli adoratori e le adoratrici che frequentano questo luogo benedetto. Voi tutti sapete bene che l’adorazione eucaristica è qualcosa di essenziale nella vita della Chiesa. Purtroppo, la presenza reale di Gesù nella santissima Eucaristia dopo la celebrazione non sempre è adeguatamente percepita dalle nostre comunità cristiane. Dobbiamo invece far capire e informare che la presenza di Gesù dopo la celebrazione è vera ed è reale. Questa non è un’opinione teologica, ma è la fede della Chiesa. Sostare di fronte al tabernacolo e adorare il Santissimo Sacramento solennemente esposto fa parte della nostra fede: questa è la nostra fede e noi ci gloriamo di professarla! Quante risposte ai mille interrogativi della vita si trovano quando adoriamo l’Eucaristia! Quante risposte che, prima, non riuscivamo a dare a tante domande! Quante risposte essenziali e decisive al nostro vivere personale, familiare e comunitario! Adorare e intrattenersi con Gesù Eucaristia vuol dire andare al centro della creazione e della storia della salvezza.
  2. Carissimi adoratori e adoratrici, nell’Eucaristia Cristo ci afferra per farci suoi e per assimilarci a sé. In questo modo Egli ci fa uscire da noi stessi per fare di noi tutti una cosa sola con Lui. Stare in silenzio prolungato davanti al Signore presente nel suo Sacramento, è una delle esperienze più autentiche del nostro essere Chiesa, che si accompagna in modo complementare con quella di celebrare l’Eucaristia, ascoltando la Parola di Dio, cantando, accostandosi insieme alla mensa del Pane di vita. Comunione e contemplazione non si possono separare, vanno insieme. Per comunicare veramente con un’altra persona devo conoscerla, stare in silenzio vicino a lei, ascoltarla, guardarla con amore. Il vero amore e la vera amicizia vivono sempre di questa reciprocità di sguardi, di silenzi intensi, eloquenti, pieni di rispetto e di venerazione, così che l’incontro sia vissuto profondamente, in modo personale e non superficiale. Così deve essere la nostra adorazione di Gesù eucaristico: un’intima e profonda esperienza si amore! Carissimi, amate questa cappella, curatela, frequentatela, e fatela frequentare, perché qui c’è il Signore che salva le nostre anime e il mondo! Questi buoni propositi li affidiamo a Maria, Madre del Signore e Madre nostra e della Chiesa.