XXVI Giornata Mondiale del Malato

DIOCESI DI TRIESTE

XXVI GIORNATA MONDIALE DEL MALATO

+ Giampaolo Crepaldi

Parrocchia Madonna del Mare, 11 febbraio 2018

 

Carissimi fratelli e sorelle,

1.         Nella festa della Beata Vergine Maria di Lourdes, anche la nostra Chiesa diocesana celebra, con devozione e convinzione, la Giornata mondiale del Malato. Il tema della Giornata di quest’anno, impreziosito dal Messaggio di Papa Francesco, ci è offerto dalle parole che Gesù rivolge dalla croce a sua madre Maria e al discepolo Giovanni: «“Ecco tuo figlio … Ecco tua madre”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé» (Gv 19,26-27). Queste parole del Signore sono come un faro che illumina il mistero della Croce. Se dal punto di vista umano la Croce rappresenta una tragedia senza speranza, dal punto di vista della fede cristiana essa è il luogo in cui Gesù mostra tutto il suo amore per noi. Molte volte, quando magari sentiamo il peso della sofferenza, della malattia, della solitudine, crediamo che il Signore ci abbia abbandonato e non faccia niente per noi. Ma non è mai così. Gesù è sempre con noi, soprattutto quando siamo deboli, quando il nostro corpo o il nostro spirito soffrono. Lui c’è. È lì. Ci tende la mano, il suo amore ci sostiene e ci accompagna. In particolare, le parole di Gesù danno espressione alla vocazione materna di Maria nei nostri confronti: una Madre Addolorata, ma non sconfitta, pronta a intraprendere un nuovo cammino di donazione.

2.         Carissimi fratelli e sorelle, in questa Giornata siamo invitati metterci in ascolto del malato. Ciò significa soprattutto metterci in ascolto del Signore sofferente nella croce che, assumendo su di sé ogni nostro limite umano, la nostra sofferenza e la nostra stessa morte, ci apre l’orizzonte e la certezza di una guarigione definitiva e di una salute piena. In questa feconda prospettiva di fede, noi cristiani dobbiamo coltivare un’attenzione speciale ai malati per assicurare la migliore assistenza; per aiutarli a valorizzare, sul piano umano e soprannaturale, la sofferenza; per coinvolgere le nostre comunità cristiane nell’amore per i malati; per favorire l’impegno prezioso del volontariato; per richiamare il valore della formazione spirituale e morale degli operatori sanitari e, infine, per far meglio comprendere l’importanza dell’assistenza a quanti vivono e operano accanto a chi soffre. Dobbiamo diventare sempre più consapevoli di quanto ha detto il Signore: «Ero malato e mi avete visitato… ogni volta che avete fatto queste cose a uno di questi fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,36.40). Invochiamo la Vergine Maria, perché ci accolga sotto il manto della sua misericordia e ci sostenga in ogni necessità. Ella non si è mai staccata dal suo Figlio Gesù, anche nella sofferenza della croce. Con Lei, rimaniamo sempre con Gesù e saremo sorgente di misericordia e di amore per il mondo.