A Monte Grisa la commemorazione dell’apparizione della Vergine Maria ai Pastorelli di Fatima

DIOCESI DI TRIESTE

CONCLUSIONE CENTENARIO APPARIZIONI DI FATIMA

+Giampaolo Crepaldi

Santuario Monte Grisa, 13 ottobre 2017

 

Carissimi fratelli e sorelle,

1.           Il 13 ottobre del 1917, si concludevano le apparizioni della Vergine Maria ai tre pastorelli di Fatima: Giacinta e Francesco, ora canonizzati, e Lucia. E oggi, cento anni dopo, siamo qui nel nostro santuario di Monte Grisa a fare devota memoria di quegli eventi straordinari e del loro impegnativo messaggio che vogliamo fare nostri come una preziosa guida spirituale. San Giovanni Paolo II che, come ricorderete, si recò a Fatima per la prima volta il 13 maggio 1982 – un anno dopo l’attentato subito in piazza San Pietro – li ha così riassunti: “Se la Chiesa ha accolto il messaggio di Fatima è soprattutto perché esso contiene una verità e una chiamata, che nel loro fondamentale contenuto sono la verità e la chiamata del Vangelo stesso”. In definitiva, la verità e la chiamata che giungono a noi da Fatima si concretizzano nell’invito, dolce e pressante, a vivere e ad annunciare il Vangelo in pienezza, percorrendo la strada della santità. Il messaggio che ci giunge da Fatima è, in ultima analisi, la chiamata alla santità, che la Madonna impreziosisce con una precisa indicazione: “Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà fino a Dio” (17 giugno 1917).

2.           Cari fratelli e sorelle, il Cuore di Maria è il dono che Dio fa a tutti, il rifugio e la via verso la salvezza. Da parte nostra dobbiamo aprirci a questo Cuore materno e diventare figli di Maria: Lei ci farà da Madre, come ha fatto da Madre a Gesù; Lei ci condurrà al Padre, come ha condotto Gesù lungo la sua vita terrena fino al suo abbraccio col Padre; Lei soffrirà con noi e ci darà la forza per partecipare con amore alla Croce di Gesù, nostro Redentore, come Lei vi ha partecipato. Questo nostro Santuario di Monte Grisa è sorto avendo nel suo orizzonte ideale il Cuore Immacolato di Maria. Questo provvidenziale motivo deve essere custodito, coltivato e proposto da tutti noi che frequentiamo Monte Grisa e dai tanti triestini che vogliano bene alla Madonna. È, in definitiva, il Cuore della Mamma celeste che ci addita la strada della santità, strada che va scandita secondo le tappe che a Fatima sono state proposte: conversione, penitenza riparatrice, misericordia di Dio e preghiera.

3.           Carissimi fratelli e sorelle, in ogni apparizione, la Madonna chiese ai tre pastorelli di pregare la corona del Rosario “il terzo, tutti i giorni”. Meditare e pregare i misteri della vita di Cristo è lasciarsi modellare dalla presenza di Dio, così come Maria stessa fece. Nel Rosario vi è tutto il Vangelo che la Chiesa proclama, esortandoci a farlo diventare preghiera perché, come accadde per Maria, sia fonte di vita anche per ognuno di noi. In questa circostanza desidero ricordare il grande evento che, alcuni giorni orsono, si è tenuto in Polonia dove più di un milione di cristiani hanno recitato il santo Rosario per spronare la loro nazione e tutta l’Europa a tenere vive le radici cristiane della fede, della speranza e della carità. Si è trattato di una manifestazione religiosa imponente – la seconda per numero di partecipanti dopo la Giornata mondiale della Gioventù – partecipata da un popolo fedele e innamorato di Maria con in mano unicamente il Rosario. Nonostante quel milione di rosari sia stato taciuto dalla maggioranza della stampa, esso è certamente giunto al Cuore di Maria che, come in altre occasioni storiche, saprà valorizzarlo per custodire e difendere il presente e il futuro dell’Europa. Anche noi cristiani della Diocesi di Trieste vogliamo continuare a pregare il Rosario per la nostra Città, per la nostra Chiesa, per gli ammalati e gli anziani, per i disperati, per le nostre famiglie, per i lavoratori, per i giovani e i bambini, per tutti affinché sia vivificato in tutti il dono della fede e della identità cristiana.

4.           Carissimi fratelli e sorelle, il Rosario – “salterio dei poveri e compendio di tutto il vangelo” secondo le parole di Pio XII – è la preghiera che sta maggiormente a cuore alla Madonna, se è vero che a Lourdes e a Fatima è apparsa con il Rosario in mano chiedendone la recita. Voi, popolo del Rosario, con la vostra numerosa presenza al Santuario di Monte Grisa state testimoniando la verità profonda del detto De Maria numquam satis, su Maria non si dirà mai abbastanza, tanto che, come disse Paolo VI, “se vogliamo essere cristiani dobbiamo essere mariani”. A questo proposito, il beato cardinale Henry Newman confessò, da teologo anglicano qual era, di essere stato tenuto lontano dalla Chiesa cattolica per quella che la Riforma protestante chiamava con disprezzo “mariolatria”. Egli, da buon inglese empirico, venne infatti convertito al cattolicesimo semplicemente dall’osservazione dei fatti. «Se diamo uno sguardo all’Europa – scrisse il beato Henry Newman – vediamo che hanno smesso di adorare il suo Divin Figlio, per passare ad un banale umanesimo, non i popoli che si sono distinti per la devozione a Maria, ma proprio quelli che l’hanno rifiutata. I cattolici, ingiustamente accusati di adorare una creatura al posto del Creatore, lo adorano ancora. Mentre i loro accusatori, che avevano preteso di adorare Dio con maggior purezza e fedeltà alla scrittura, hanno cessato di adorarLo». Se vogliamo continuare ad adorare Dio, se vogliamo che Dio continui ad avere cittadinanza nelle nostre società europee, dobbiamo restare uniti a Maria.

5.           Carissimi fratelli e sorelle, desidero chiudere questa omelia con una preghiera alla Madonna che qui a Monte Grisa veneriamo come Madre e Regina.

 

Ci rivolgiamo a te, Madre dolcissima,

pregandoti di custodire e accrescere in noi

il dono battesimale della figliolanza divina:

aiutaci ad essere discepoli del Figlio tuo Gesù,

forti nel testimoniare la fede,

solerti e pronti nelle opere di carità,

illuminati sempre dalla speranza del cielo.

 

Ci rivolgiamo a te, Madre dolcissima,

pregandoti di proteggere le nostre anime

dalle insidie del peccato e del demonio:

sostieni chi cerca riparo dal male morale e fisico,

accompagna i bambini e i giovani sulle strade del bene,

orienta all’amore premuroso i mariti e le mogli, i padri e le madri,

copri Trieste e i suoi abitanti con il tuo manto di pace.

 

Ci rivolgiamo a te, Regina del cielo e della terra,

pregandoti di aiutarci nella lotta contro le insidie

tese alla vita, alla famiglia, alla libertà, alla persona umana:

aiutaci a sconfiggere i poteri forti del mondo

che opprimono i poveri con l’ingiustizia e l’inganno,

che devastano con le droghe i nostri giovani,

che inquinano le menti con aberranti ideologie,

che sporcano con l’impudicizia il sacrario dei corpi.

 

Ci rivolgiamo a te, Regina del cielo e della terra,

perché vogliamo affidare al tuo Cuore Immacolato

la nostra Città di Trieste:

rendila bella e luminosa nella sua anima,

determinata a promuovere ogni uomo e tutto l’uomo,

giusta e sapiente nel suo sviluppo civile ed economico,

capace di dialogo vero e di amicizia disinteressata,

generosa con tutti e solidale con chi è nel bisogno.

Così sia!