15 set | Francesco Agnoli ospite degli “Incontri con l’Autore”

 

Lunedì 15 settembre alle ore 18.00 nella Sala “Piccola Fenice” del Circolo Aziendale Fincantieri-Wartsila, in via San Francesco n.5, si terrà il secondo degli appuntamenti del ciclo “Incontri con l’Autore” organizzati dalla Diocesi di Trieste attraverso la Cattedra di San Giusto in collaborazione con il Club della Repubblica.

Francesco Agnoli, giornalista e scrittore, presenterà i suoi  libri “Scienziati in tonaca” (Ed. La Fontana di Sile, 2013) e “Scienziati dunque credenti” (Ed. Cantagalli, 2012)

Vi sarà un intervento musicale eseguito dai maestri Stefano Casaccia (flauto dolce), Ennio Guerrato (chitarra) e Aurora Roiaz (arpa).

 

indexFrancesco Agnoli

Francesco Agnoli (1974) è uno scrittore, giornalista e pubblicista italiano. Scrive sui quotidiani Avvenire, Il Foglio (dove tiene periodicamente la rubrica “Controriforme”) e L’Adige e sul mensile Il Timone. Laureato in Lettere Classiche, insegna materie umanistiche presso l’Istituto Sacro Cuore di Trento. È sposato ed ha una figlia ed un figlio. Francesco Agnoli (Bologna, 1974) è storico. Collabora con giornali, riviste, radio. Ha pubblicato tra gli altri: Perché non possiamo essere atei e Indagine sul cristianesimo (Piemme); Novecento. Il secolo senza croce (SugarCo); Scienziati, dunque credenti, Spallanzani e Mendel: alle origini di biologia e genetica, La grande storia della carità (Cantagalli).

 

 

scienziati-in-tonacaScienziati in tonaca

Sacerdoti e scienziati: chissà perché, all’orecchio dell’uomo contemporaneo, questa accoppiata suona male. Il punto è che i dogmi del positivismo, sposati sia da molti ambienti liberali sia dalle dittature novecentesche, detti e ripetuti infinite volte, hanno fatto breccia nell’immaginario collettivo, nutrito da una versione banale, zoppa e antistorica dell’affare Galilei. La realtà, però, è facilmente verificabile: all’origine della scienza sperimentale moderna vi sono essenzialmente uomini religiosi, profondamente religiosi; uomini per i quali studiare la natura altro non è che cercare di leggere il libro scritto dal Creatore, andare alla ricerca delle sue tracce, delle sue orme. Senza nessuna presunzione di possedere ogni verità, di ridurre la causa prima alle cause seconde, di trasformare la scienza sperimentale in una fede, di farne una metafisica onnicomprensiva… Così è stato per Keplero, Newton, Maxwell, Volta, Galvani, Planck, e per tantissimi altri giganti del pensiero scientifico. Così è stato anche per numerosi sacerdoti che hanno contribuito con il loro lavoro alla nascita della citologia, della biologia, della genetica, della cristallografia, della geologia, dell’astronomia… Nomi a tutti noti, come quello di Gregor Mendel, e meno noti, come quello di Georges Lemaître, padre del Big Bang, o del tutto dimenticati come quelli dell’Abbé René Just Hauy, di padre Corti, padre Venturi, padre Bertelli.

 

Agnoli-Scienziati-NE_coverScienziati, dunque credenti

C’è compatibilità tra scienza sperimentale e fede in un Dio Creatore? Se ne dibatte spesso, per lo più in termini filosofici. Lo si farà anche in questo libro, discutendo su Dio, l’anima, i miracoli, la Chiesa. Ma soprattutto si interrogheranno i grandi fisici, astronomi, matematici e si scoprirà che tutti i padri della scienza hanno creduto in Dio.