Ordinazione diaconale di Andrea Paddeu

DIOCESI DI TRIESTE

IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA

ORDINAZIONE DIACONALE DI ANDREA PADDEU

+ Giampaolo Crepaldi

Cattedrale di San Giusto, 8 dicembre 2013

 

Carissimi fratelli e sorelle,

 

 1.          Oggi, solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, la Chiesa di Trieste, con l’ordinazione diaconale di Andrea Paddeu, è chiamata a rendere grazie al Signore per la grazia straordinaria di cui è destinataria. Lo Spirito Santo, forza vivificante dell’Amore trinitario, la renderà più ricca con il dono di un giovane diacono, ormai pronto e preparato a servirla con una triplice diaconia: quella della Parola, quella dell’Eucarestia, quella dei poveri. Al grazie si accompagna il sentimento della gioia per questo dono immeritato, a cui si uniscono i genitori e i familiari di Andrea, i Superiori e i colleghi del Seminario, le comunità parrocchiali di origine e di appartenenza e quanti – sacerdoti, amici e conoscenti – lo hanno aiutato a raggiungere questa meta. Eccomi, disse Maria, che oggi veneriamo nella sua Concezione immacolata. Eccomi lo dice oggi Andrea, consacrando per sempre la sua vita al Signore. Un eccomi, che ha una duplice direzione: verso Dio, soprattutto, e verso i fratelli. Un eccomi che diventa amore indissolubile, dono totale, servizio generoso alla Chiesa e per la Chiesa di Cristo.

2.           Cari fratelli e sorelle, oggi la Chiesa ci invita a sostare, in spirituale contemplazione, sul mistero santo dell’Immacolata Concezione di Maria. La Vergine Santissima è l’Immacolata perché è la Piena di Grazia fin dal primo istante della sua esistenza, quando fu concepita dai suoi genitori, i santi Gioacchino ed Anna. Tutti noi, quando abbiamo cominciato ad esistere nel grembo delle nostre madri eravamo privi della Grazia di Dio. Questo dono ci è stato dato con il sacramento del Battesimo. Vi è un’unica eccezione: l’Immacolata. Maria doveva essere la Piena di Grazia, fin dal suo concepimento, perché doveva diventare la Madre di Dio. La Madonna ha ricevuto questa grazia, la prima e la più grande, in vista dei meriti di Gesù in Croce. Anche Lei è stata redenta da Gesù, ma nel modo più perfetto: non è stata liberata dal peccato originale, ma ne è stata preservata. Il peccato non l’ha nemmeno sfiorata. Pertanto, l’Immacolata è la creatura più perfetta, il capolavoro uscito dalle mani e dal cuore di Dio. In seguito al peccato di Adamo e di Eva, Dio disse al serpente tentatore: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,15). Questa donna di cui parla il testo della Genesi è l’Immacolata.

3.           Carissimi fratelli e sorelle, il vangelo di Luca (Lc 1, 26-38) che è stato proclamato ci descrive l’evento dell’Annunciazione: dentro la cornice di quell’evento santo, l’Immacolata è anche Colei che si pone totalmente al servizio del Signore.  Soltanto Lei, infatti, che era Piena di Grazia, poteva rispondere con un incondizionato alla volontà di Dio: “avvenga di me quello che hai detto”. Maria è dunque Donna che serve Dio, perché accoglie la Parola e dà un corpo alla Parola, Parola che è Cristo Gesù. Anche noi, come cristiani, dobbiamo costantemente porci al servizio di Dio, come Maria, accogliendo Gesù e, nello stesso tempo, generando Gesù. Giovanni Kyriotes, detto Geometra, un antico Padre della Chiesa bizantina della prima metà del X secolo, devotissimo della Vergine nonché poeta e autore di splendide opere di carattere mariano, lasciò questa bella riflessione, tanto adatta anche per l’ordinazione diaconale di Andrea: “Considera il comportamento della Vergine e quanta perfezione di mente e di spirito possedesse in un corpo così giovane… Dopo l’annuncio della venuta e dell’inabitazione, cioè della venuta dello Spirito e della inabitazione del Figlio, accondiscende e crede che davvero nulla è impossibile a Dio. Non per questo però si gonfia o si esalta, ma piuttosto si umilia e si prostra a terra; e non solo si chiama “serva”, ma – com’è naturale – si dice pronta a servire: e poiché il servizio proposto è superiore a lei, più che accoglierlo promette di assolverlo” (Discorso sull’Annunciazione, in Testi mariani del primo millennio, Città Nuova, 1989, p. 970).

4.           Caro Andrea non poteva esserci giorno più bello di questo, dedicato all’Immacolata Concezione, per dire il tuo eccomi, per consacrare definitivamente a Dio la tua vita, la tua giovinezza, il tuo entusiasmo, il tuo cuore. Maria è, infatti, il modello ideale di grazia, di amore sponsale, di consacrazione e di servizio a Dio e alla Chiesa.

– Ama il Signore Gesù con un amore vigile e indiviso; con la scelta definitiva del celibato a Lui hai donato il tuo cuore e tutto te stesso; il celibato nasce dall’amore e guida verso la pienezza dell’Amore. Custodisci questo dono dello Spirito che ti conforma a Cristo casto, esprime la partecipazione alla paternità di Dio e mette la tua vita integralmente al servizio della Chiesa e del mondo;

– ama Gesù-Eucaristia: a contatto con il Corpo e il Sangue di Cristo sull’altare, cerca di conformare la tua vita alla Sua che, in croce, si fece offerta sacrificale al Padre;

– ama la Parola di Dio, Parola che salva, proponendola continuamente all’uomo contemporaneo, smarrito e angosciato. Diventi questa Parola la luce che illumina il tuo camminare: “Credi sempre ciò che proclami, insegna ciò che hai appreso nella fede”. Allora saprai riconoscere il Signore presente nella storia e aiuterai i fratelli a riconoscerlo;

– ama il Signore attraverso una preghiera fervorosa. L’intimità con il Signore nei momenti dedicati alla recita della Liturgia delle Ore darà senso e spessore ai tempi e agli spazi della tua persona e del tuo ministero;

– ama la Madonna che è “la serva del Signore” (Lc 1,38): in Lei avrai sempre il modello perfetto della fedeltà e del servizio; in Lei, la Madre di Gesù, troverai il soccorso premuroso e tenero nei momenti complicati della vita;

– ama i poveri; condividi con essi quello che hai e non chiudere mai la porta del tuo cuore a chi bussa.  Colui che serve il povero è sacramento della pietà di Gesù Cristo, ossia, manifesta l’amore, la dedizione, il servizio dello stesso Gesù.

Come Vescovo di questa Chiesa di Trieste ti affido all’intercessione dei nostri santi, ti accompagno con la preghiera nel tuo ministero diaconale in vista dell’ordinazione sacerdotale; invoco su di te, sui tuoi genitori, parenti ed amici, e su tutti i presenti, la benedizione di Dio onnipotente, Padre di misericordia e fonte di speranza. Ti sia accanto Maria, l’Immacolata serva del Signore, la quale è stata proclamata beata perché ha creduto al disegno di salvezza del Padre: ti aiuti a crescere nella dedizione ai fratelli in spirito di umiltà, di mitezza, di coraggio, con serenità e con la gioia del servizio.