Pubblichiamo di seguito l’intervista del prof. Fontana all’Arcivescovo mons. Giampaolo Crepaldi, Presidente dell’Osservatorio internazionale Cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa, nell’imminenza dell’uscita del “Terzo Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo”.
“La Dottrina sociale della Chiesa non può essere incatenata”
Intervista a Mons. Giampaolo Crepaldi, Arcivescovo di Trieste e Presidente dell’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa in occasione della pubblicazione del “Terzo Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo”
Come si configura la pubblicazione annuale del Rapporto nell’attività del vostro Osservatorio?
La pubblicazione del Rapporto annuale sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo è il fiore all’occhiello del nostro Osservatorio, l’attività forse più importante e conosciuta. Il nostro Rapporto, che è già arrivato alla terza edizione, è un unicum in questo campo, per questo pensiamo di aver coperto un vero bisogno e di svolgere con questa pubblicazione un importante servizio.
Dove esce il Rapporto?
Il Rapporto del 2010 è stato pubblicato in Italia, in Francia, in Perù per l’America latina e in Spagna. Così sarà anche per l’edizione 2011. Esso nasce dalla collaborazione di quattro Istituzioni internazionali che si dedicano alla Dottrina sociale della Chiesa ed è quindi frutto di una significativa collaborazione, sotto il coordinamento del nostro Osservatorio.
“La Dottrina sociale della Chiesa non può essere incatenata”: questo lo slogan che avete scelto come sintesi del Rapporto. Perché?
Perché dal Rapporto emergono le molte catene che ancora impediscono alla Dottrina sociale della Chiesa di esprimersi ed incarnarsi. Ci sono catene esterne, come la pressione delle lobbies internazionali contro la vita e la famiglia, ma ci sono anche catene interne come la disattenzione per il magistero di Benedetto XVI in questo campo o la secolarizzazione della Dottrina sociale.
“Testimoni, santi e martiri”: il Rapporto documenta molte vicende di martirio e santità accadute nel 2010 e racconta di come Benedetto XVI in Inghilterra e in Portogallo abbia molto insistito a chiedere forme di testimonianza estrema – potremmo dire – anche nel campo della Dottrina sociale.
Anche questa espressione – “Testimoni, santi e martiri” – rientra nello slogan, come lei dice, che abbiamo scelto quest’anno. Il martirio nel campo della testimonianza evangelica nel sociale è all’ordine del giorno ed ha il grande merito di richiamare all’essenza stessa della Dottrina sociale che è annuncio di Cristo e partecipazione alla missione della Chiesa. Si nota un grande bisogno che la Dottrina sociale della Chiesa sia de-intellettualizzata e profondamente vissuta dentro la vita della Chiesa. Forse si fanno troppi convegni su di essa e si provvede meno a renderla prassi di vita illuminata dalla verità del Vangelo.
La parte principale del Rapporto è data dall’informazione sugli avvenimenti accaduti nel 2010 nei cinque continenti. Può soffermarsi su qualcuno dei più interessanti?
E’ la parte più cospicua del Rapporto. Viene fatta un’ampia rassegna delle principali dinamiche del 2010 nei cinque continenti. Tra i tanti processi ricordo le numerose tornate elettorali in Africa, la lotta dei potentati internazionali per introdurre leggi a favore dell’aborto e distruttive della famiglia in America Latina, l’opposizione al pensiero unico dello “zapaterismo” in Spagna, il dibattito sulla ricezione della Caritas in veritate negli stati Uniti, le politiche, spesso molto discutibili, delle agenzie dell’Onu. Molto articolate anche le informazioni che diamo sull’Asia sia nel campo della persecuzioni anticristiane sia sui temi di giustizia e pace.
Un capitolo del Rapporto riguarda il magistero di Benedetto XVI. Cosa ci può dire a riguardo?
Nel 2010 Benedetto XVI ha fatto due importanti viaggi in Portogallo e in Inghilterra, ricchi di insegnamenti di Dottrina sociale. Inoltre egli ha insistito su due campi strategici: da un lato ha fornito una serie di indicazioni di fondazione e di metodo perché la Chiesa si rapporti nel modo giusto con il mondo, dall’altro ha molto insistito sulla legge naturale. Il Rapporto è uno strumento molto utile per conoscere e seguire l’insegnamento del Papa.
Ogni anno scegliete poi un argomento particolare da approfondire. Cosa avete scelto quest’anno?
Abbiamo ospitato una lunga intervista alla Prof.ssa Simona Beretta della Cattolica di Milano su “Lo sviluppo nella Caritas in veritate”. Ne è risultato un quadro dei problemi attuali dello sviluppo molto preciso e lungimirante, che fa giustizia di troppi luoghi comuni al rigurado.
Il Rapporto è arrivato alla terza edizione. Un notevole sforzo …
Ogni Rapporto annuale di presta ad esser letto anche in relazione con i precedenti. La successione annuale è un valore aggiunto. Si vede così un percorso, molto interessante da seguire e comparare al suo interno. Per noi è certamente un grande sforzo ma, come dicevo all’inizio, ci sembra che ne esca uno strumento molto utile.
a cura di Stefano Fontana