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La fede celebrata | il secondo anno del Sinodo diocesano

Con la solenne celebrazione eucaristica di venerdì 11 ottobre, alle ore 19, nella Cattedrale di San Giusto presieduta dall’Arcivescovo, mons. Giampaolo Crepaldi, la nostra Chiesa diocesana inizia il secondo anno del Sinodo. L’ascolto della Parola di Dio — la fede annunciata — la volontà di obbedire ai suoi precetti, seguendo il Signore Gesù Cristo suo Signore, la Parola fatta carne, hanno sostenuto tutta la riflessione che la Chiesa tergestina si è proposta nello scorso anno, primo anno del Sinodo. Lo stesso ascolto e la stessa obbedienza suggeriscono e suggeriranno gli orientamenti  e le norme riguardanti il  ministero della Parola, che è primario nel ministero della Chiesa. Alla Parola di Dio “viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio” che “scruta i sentimenti e i pensieri del cuore” la Chiesa continuamente si volge. Occorre tuttavia riconoscere che vi sono, nel nostro tempo e nel nostro contesto cittadino ma anche europeo, ragioni storiche precise che, a nuovo titolo, rendono particolarmente urgente una nuova evangelizzazione. Per tutte queste ragioni è necessario che la nostra Chiesa di Trieste verifichi con rinnovata attenzione, le forme della predicazione, della catechesi, tutte le altre forme del ministero mediante le quali è incoraggiato l’accostamento personale della Parola; come pure le forme, molteplici di ministero, nelle quali è proposto l’annuncio del Vangelo a tutti. Momento privilegiato dell’accostamento della comunità cristiana e del singolo cristiano alla Parola di Dio è la liturgia, nella quale si realizza uno stretto rapporto tra Parola e Sacramento, tra l’ascolto e la confessione della fede. Ecco il secondo anno sinodale: la fede celebrata. La liturgia, con particolare riferimento all’itinerario dell’anno liturgico, è la prima scuola della Parola e quindi momento assolutamente

fondamentale dell’edificazione nella vita di fede. In ogni celebrazione liturgica e in particolare in quella eucaristica, nella proclamazione della Sacra Scrittura e nella celebrazione dei Sacramenti è lo stesso Signore Gesù che parla alla comunità riunita. Il nostro Arcivescovo attende tutti noi, Padri Sinodali, perché offrendoci lo strumento per il futuro lavoro, ciascuno di noi cresca nella “sapienza della fede”.

Mons. Pier Emilio Salvadé, Vicario generale della Diocesi di Trieste