Parte la sottoscrizione per il seminario vescovile di Trieste

Da qualsiasi parte si guarda il profilo della nostra città, non passa inosservata la grande costruzione del seminario vescovile, inaugurato il 1 ottobre del 1950 dal cardinale Adeodato G. Piazza, segretario della S. Congregazione Concistoriale, con larga partecipazione di clero e di popolo.

E la cosa è reciproca: dalla terrazza del sesto piano si gode di una magnifica vista della città, quasi una vedetta dalla quale generazioni di preti si sono allenati ad osservare il territorio di quella chiesa per la quale avrebbero speso la loro esistenza nell’annuncio del Vangelo. Forse, allungando lo sguardo da quella terrazza, quei preti si saranno intrattenuti reciprocamente chiedendosi quale parrocchia sarebbe stata la prima del loro servizio.

Seminario: suggestiva parola che evoca la piantagione di Dio, la sua grande opera educativa nei confronti del suo campo, che è la chiesa. Lì si formano i preti perché possano formare la chiesa tutta. Il seminario è la culla della vocazione sacerdotale, il luogo ove il seme piantato da Dio può trovare lo spazio della libertà e della generosità per poter crescere.

Fu così anche per me, che il quel seminario entrai nel 1976, accolto dall’amministrazione apostolica Mons. Cocolin, per uscirne sacerdote nel 1979 ordinato dal vescovo Mons. Bellomi.

Ora, con trepidazione, ho assunto il ruolo di rettore affidatomi dal vescovo Crepaldi.

La struttura di via Besenghi oltre alla finalità formativa per i futuri preti (che oggi studiano nel seminario interdiocesano di Castellerio e nel seminario Redemptoris Mater presso le Beatitudini) ospita la preziosa biblioteca con più di 73.000 volumi.

La biblioteca opera in rete col servizio interbibliotecario cittadino, con il servizio bibliotecario nazionale che fa capo al polo dell’Università degli studi di Trieste e serve quindi non solo i seminaristi e gli altri studenti di teologia, ma anche le altre strutture accademiche e studiosi presenti in città. Molte altre realtà diocesane sono ospitate in seminario: in primis l’Istituto Superiore di Scienze Religiose, collegato con la facoltà teologica del Triveneto. La prestigiosa istituzione formativa forma operatori pastorali e docenti di religione nella scuola, nonché offre la possibilità a qualsiasi persona interessata di approfondire la fede cattolica.

Trovano sede in seminario anche il settimanale diocesano “Vita Nuova”, la radio diocesana Radio Nuova Trieste, il Servizio di pastorale giovanile, l’Associazione per gli oratori “Noi”, il Centro Diocesano Vocazioni, il Centro Biblico, il Centro Ministranti, il Centro per il Diaconato permanente, la Scuola diocesana per organisti e l’ufficio per i pellegrinaggi.

In seminario si riuniscono il consiglio presbiterale, il consiglio pastorale diocesano, il collegio dei parroci e le commissioni diocesane. La struttura ospita, poi, gli incontri di aggiornamento dei presbiteri, dei diaconi, dei catechisti, degli insegnanti di religione e di tanti altri gruppi di operatori pastorali. È presente, a modo di sentinella, la comunità religiosa delle Sorelle della Misericordia che tiene accesa la sacra lampada nella chiesa e nella cappella del quinto piano. In una parola direi che il seminario voluto da Mons. Santin è ancora un grande punto di riferimento – e lo sarà fra poco ancora di più – per tutta la nostra diocesi. Dall’assunzione dell’incarico, mi è ancora più chiara la centralità del seminario che, comunque, già da anni è al centro dell’interesse della diocesi con la ristrutturazione dell’edificio iniziata da Mons. Ravignani, che ne fu il rettore. Il seminario è e deve essere sempre più nel cuore dei preti e dei laici della nostra Chiesa, punto di riferimento per quelle iniziative che hanno come finalità la crescita del popolo credente. Il seminario ha bisogno di aiuto finanziario e spirituale.

Volgiamo ora, per un momento, la nostra attenzione  al quinto piano: le stanze dei futuri seminaristi necessitano di radicale ristrutturazione! Pertanto parte da oggi una grande sottoscrizione aperta ai preti, alle associazioni e ai triestini tutti: una camera completa – bagno, studiolo e arredo – per un nostro seminarista, versando una offerta! Indicativamente per la ristrutturazione di una stanza si indica in 1000 € la cifra per la sottoscrizione, mentre a lavori ultimati si propone l’adozione di un seminarista con una borsa di studio di 500 € annui.

Proprio il quinto piano completamente restaurato e funzionante sarà il segno che il seminario sta rinascendo totalmente e che vogliamo bene alle vocazioni sacerdotali.

Si sottolinea che rimane comunque in vigore la colletta quattro volte l’anno denominata “Busta per il Seminario” per garantire continuità al sostegno ai nostri seminaristi, anche se finora hanno risposto solo 10 parrocchie…

Un’ultima parola va alla Casa del Clero. Li vengono ospitati i sacerdoti anziani e altri di passaggio, lì possono trovare il posto per il pranzo e la cena, nonché la Cappella per la preghiera e la celebrazione.

Come la grande struttura non passa inosservata nel panorama architettonico della nostra città, così la casa continua ad essere un punto cospicuo di orientamento per essere cristiani che sanno navigare nelle non sempre facilmente navigabili acque del nostro tempo.

 

Mons. Pier Emilio Salvadè