Ordinazione presbiterale di don Klemen Zalar

DIOCESI DI TRIESTE

 

ORDINAZIONE PRESBITERALE

KLEMEN ZALAR

 

+ Giampaolo Crepaldi

Cattedrale San Giusto, 8 giugno 2013

 

 

Carissimi fratelli nel sacerdozio, fratelli e sorelle in Cristo, carissimo don Klemen,

1.           La nostra Chiesa di Trieste si rivolge al Signore con l’animo pieno di gratitudine per la tua ordinazione presbiterale. In questa nostra Cattedrale di San Giusto, il Signore ci manifesterà il suo amore inviando il suo Spirito che farà di te un sacerdote al servizio della Chiesa. Come tutte le vocazioni anche la tua è debitrice verso l’opera e il bene che tante persone, soprattutto sacerdoti, hanno riservato alla tua persona lungo il cammino di preparazione. A loro va il ringraziamento del Vescovo e la gratitudine di tutta la nostra Diocesi. Un grazie particolare alla tua famiglia, alla tua parrocchia di provenienza, a quella di San Giacomo con don Roberto e don Rudy, ai sacerdoti di lingua slovena della nostra Diocesi.  Tra poco metterai le tue mani nelle mie ed io ti chiederò di promettere a me e ai miei successori filiale rispetto e obbedienza. E’ questo un gesto molto significativo che impegna sia te sia il Vescovo. Tu scegli di affidarti al Vescovo e il Vescovo si impegna da parte sua a custodirti. Il Vescovo diviene responsabile della sorte di quelle mani che stringe tra le sue e unge con il sacro crisma. Specie nei momenti di difficoltà e di solitudine ricordati che le tue mani sono strette da quelle del Vescovo: il Vescovo ti è vicino con il cuore di padre. Sul suo aiuto puoi sempre contare.

2.           Carissimo Klemen, il Decreto Presbyterorum Ordinis, del Concilio Vaticano II – Concilio di cui stiamo celebrando il 50° anniversario della sua apertura con la celebrazione di un Anno speciale dedicato alla fede -, al n. 2 dice: ”Con la sacra ordinazione viene conferito ai presbiteri quel sacramento, con il quale in virtù dell’unzione dello Spirito Santo, sono segnati da uno speciale carattere che li configura a Cristo sacerdote, in modo da poter agire in persona di Cristo capo. Inoltre, la Costituzione Lumen Gentium al n. 26 precisa che i presbiteri “Partecipi della missione di Cristo, unico mediatore (cf 1Tm 2,5), secondo il grado proprio del loro ministero annunziano a tutti la divina parola. Ma principalmente essi esercitano il loro ministero nella celebrazione dell’Eucaristia”.  L’ordine sacro che tra poco ti sarà conferito ti configurerà a Cristo e ti renderà partecipe della Sua missione, missione che eserciterai mediante l’annuncio della Parola e mediante la celebrazione dell’Eucaristia.

3.           Carissimo don Klemen, con l’ordinazione presbiterale la tua vita sarà indissolubilmente connotata dal ministero della Parola. Di essa sarai discepolo, di essa sarai ministro. La prima lettura che abbiamo ascoltato ci racconta la storia di un timoroso Geremia poco incline a esercitare il ministero della parola, accampando come pretesto la giovane età. Il Signore gli ordina: “Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderò e dirai tutto quello che ti ordinerò….Il Signore mi disse: Ecco, io metto le mie parole sulla tua bocca” (Ger. 1, 7-9). A questo riguardo, nella prima cerimonia di ordinazione presbiterale del suo pontificato, Papa Francesco ha rivolto queste parole agli ordinandi, parole che faccio mie, affinché diventino tue: “Quanto a voi, fratelli e figli dilettissimi, che state per essere promossi all’ordine del presbiterato, considerate che esercitando il ministero della Sacra Dottrina sarete partecipi della missione di Cristo, unico Maestro. Dispensate a tutti quella Parola di Dio, che voi stessi avete ricevuto con gioia. Ricordate le vostre mamme, le vostre nonne, i vostri catechisti, che vi hanno dato la Parola di Dio, la fede…. il dono della fede! Vi hanno trasmesso questo dono della fede. Leggete e meditate assiduamente la Parola del Signore per credere ciò che avete letto, insegnare ciò che avete appreso nella fede, vivere ciò che avete insegnato. Ricordate anche che la Parola di Dio non è proprietà vostra: è Parola di Dio. E la Chiesa è la custode della Parola di Dio. Sia dunque nutrimento al Popolo di Dio la vostra dottrina, gioia e sostegno ai fedeli di Cristo il profumo della vostra vita, perché con la parola e l’esempio edifichiate la casa di Dio, che è la Chiesa”.

4.           Carissimo don Klemen, il Concilio ci insegna che, con il ministero della Parola, un sacerdote deve esercitare il ministero dell’Eucaristia, per continuare l’opera santificatrice di Cristo. La seconda lettura, presa dalla Lettera di San Paolo ai Corinti, invita, soprattutto noi sacerdoti, a considerarci “servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio”. Mediante il tuo servizio ai misteri di Dio, soprattutto al mistero sacramentale dell’Eucaristia, il sacrificio spirituale dei fedeli viene reso perfetto, perché unito al sacrificio di Cristo, che per le tue mani, in nome di tutta la Chiesa, viene offerto in modo incruento sull’altare nella celebrazione della santa Messa. Come sacerdote che quotidianamente si sazia del pane eucaristico, devi avere una profonda consapevolezza che questa comunione con Cristo realizzata nell’Eucaristia, ti impegna, ti coinvolge, ti prende, ti responsabilizza nella tua vita quotidiana, sia a livello personale che ministeriale; l’Eucaristia ti impegna a vivere la comunione nel Presbiterio e con il tuo Vescovo; l’Eucaristia ti impegna a mettere a servizio della nostra Diocesi la tua persona, con i beni spirituali e materiali di cui il Signore ti ha fornito e a condividere cammini e progetti; l’Eucaristia ti impegna a vivere la comunione mettendo in gioco la sua vita, non escludendo amarezze, sacrifici e rinunce; l’Eucaristia ti impegna ad essere nel tuo ministero testimone credibile di comunione tra Cristo e i fedeli tutti, con la comprensione ed il perdono che eserciterai con misericordia nel sacramento della riconciliazione; l’Eucaristia ti impegna ad essere costruttore di comunione nella tua comunità, soprattutto tra la componente linguistica italiana e slovena, senza preferenze e senza calcoli dettati da logica umana; la tua preoccupazione sarà quella di fare della sua comunità “un cuor solo ed un’anima sola” (Atti 2,42).

5.           Carissimo Klemen, a te oggi viene affidato il Mistero, a beneficio di ogni uomo che ti incontrerà, con il senso profondo del servizio. A questo ti chiama il Vangelo che è stato proclamato con quell’invito di Gesù; “Se uno mi vuol servire, mi segua…” (Gv 12,26). Quale Mistero sei chiamato a servire? Il Mistero che, tenuto nascosto per secoli, ora è stato pienamente manifestato: il Padre, ricco di misericordia, da morti che eravamo ci ha fatto rivivere in Cristo. Da oggi in poi, la tua vita non ha altro significato che questo: annunziare a tutti le imperscrutabili ricchezze di Cristo e far risplendere davanti agli occhi di tutti la sua Gloria. La tua esistenza dovrà da oggi identificarsi puramente, semplicemente e coincidere completamente con questa servizio reso al Signore: non ci dovrà più essere nessuna “zona” della tua vita e nessuna “regione” della tua esistenza che non sia afferrata da questa missione.  Fra pochi istanti, nel vaso di creta della tua persona, avverrà qualcosa di grande. Il Padre, mediante il dono dello Spirito Santo, ti unirà a Cristo, unico Mediatore, e configurerà il tuo spirito al sommo ed eterno Sacerdote della Nuova Alleanza. In forza di questa mistica configurazione, tu potrai agire “in persona Christi”: sarai reso partecipe dell’autorità con la quale Cristo stesso fa crescere, santifica e governa il proprio corpo che è la Chiesa. Investito di questo servizio, non perderti mai d’animo. Molte cose ti chiederanno gli uomini; tu devi a loro una sola cosa: il Vangelo della grazia di nostro Signore Gesù Cristo. Ti affido alla Madonna, Regina Apostolorum: alla sua materna protezione consegno il tuo sacerdozio e la tua missione di presbitero. Amen!