Cattedra di San Giusto | Stabat Mater di Luigi Boccherini

Nell’ambito del ciclo di incontri della Cattedra di San Giusto per la Quaresima di quest’anno che ha per tema “La Porta della Fede”, mercoledì 27 febbraio alle ore 20.30 nella Cattedrale di San Giusto verrà eseguito lo Stabat Mater di Luigi Boccherini nella prima versione per soprano, violoncello solista e archi risalente al 1781.

L’evento, organizzato in collaborazione con la Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste, gode del patrocinio del Comune di Trieste, della Provincia di Trieste e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Lo Stabat, nelle intenzioni dell’autore, è un pezzo «facile», che richiede per una buona esecuzione nulla più che « precisione e semplicità». Le 11 parti, nelle quali vengono raggruppate le 20 terzine del testo, si svolgono uniformemente attraverso una cantabilità di tradizione italiana (con precisi riferimenti  agli Stabat di Alessandro Scarlatti e di Pergolesi), arricchita però di episodi centrali di sviluppo, in cui la tradizionale ricchezza armonico-tonale dei brani devozionali del Settecento si avvale non poco dell’esperienza formale sinfonica e cameristica. La scrittura, articolatissima, supera nettamente l’impianto a «bassocontinuo» e interferisce continuamente con il canto, affidato  al soprano Gemma Bertagnolli, considerata tra le interpreti italiane di riferimento per la musica barocca e per un vasto repertorio concertistico  che spazia da Bach, Händel, Pergolesi e Vivaldi a Mendelssohn, Beethoven.  Ma è  il repertorio barocco ad occupare il posto principale anche nella vastissima discografia di Gemma Bertagnolli, che vanta riconoscimenti della critica quali Gramophone Award, Choc du Monde de la Musique, Timbre de Platine d’Opéra International, in particolare per le partecipazioni alla Vivaldi Edition di Naïve. Tra le produzioni di opera barocca figurano Solimano di Hasse, Il ritorno d’Ulisse in patria e L’incoronazione di Poppea di Monteverdi, Agrippina, La Resurrezione e Il Trionfo del tempo e del disinganno di Händel, L’Olimpiade di Pergolesi, Motezuma di Vivaldi, con cui si è esibita nei più importanti teatri e Festival europei. Un repertorio che ha approfondito attraverso la collaborazione con i suoi più grandi specialisti quali  ad esempio, Rinaldo Alessandrini, Claudio Astronio, Fabio Biondi, Ivor Bolton, Ottavio Dantone, Federico Maria Sardelli.

Gemma Bertagnolli sarà accompagnata dall’Ensemble d’Archi della Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste composto dal violino Glauco Bertagnin e da: Valentino Dentesano (violino), David Briatore(viola), Tullio Zorzet (violoncello) e Angelo Colagrossi (contrabbasso), tutte prime parti dell’Orchestra stabile del Teatro Verdi.

Nell’ambito della serata vi sarà una riflessione dell’Arcivescovo che inquadrerà la spiritualità di questa pregevole opera musicale, che riflette come il messaggio cristiano è entrato nella cultura e ha segnato ogni epoca e ogni arte.