Immagine

L’incontro con Gesù Cristo | Messaggio per la Quaresima

È antica consuetudine che i Vescovi, all’inizio della Quaresima offrano  alle loro Chiese una riflessione  che induca i singoli fedeli e le Comunità ecclesiali a vivere con maggior impegno l’incontro con Cristo.

L’Arcivescovo Crepaldi, volendo tener fede al suo ministero episcopale di Pastore della Chiesa Tergestina, ha offerto a tutta la comunità cattolica il Messaggio per questo prezioso tempo, proprio chiedendo alla sua Chiesa di riflettere su “l’incontro con Cristo”.

È una “lettera pastorale” che vuole aiutare i Christifideles laici a vivere la loro dignità di figli di Dio “come Cristo, in Cristo e per Cristo” (n.4), facendo della Chiesa il luogo dove l’umanità possa essere aiutata a familiarizzare con Cristo e quindi dare “spessore a tutta la sua storia” (n.4).

L’Arcivescovo chiede di soffermarsi a considerare gli incontri di Gesù ,che i Vangeli ci riportano, partendo da quello di Simon Pietro (n.5), uomo generoso, intuitivo, aperto allo Spirito, ma anche vessato dalla sua fragilità,eppure è colui che riconosce in Gesù “il Santo di Dio” (Gv 6,69) e a lui Gesù chiede “di confermare i fratelli nella fede” (Lc 22,32). Vengono presentate poi le chiamate di Matteo (n.6), di Giovanni e di Giacomo (n.6).

Segue la riflessione su due episodi che stanno alla base dell’antropologia cristiana, cioè del tema della grazia e cioè Gesù e Nicodemo (n.7) e Gesù al pozzo di Giacobbe con la Samaritana (n.8).

Interessante qui è la considerazione che l’Arcivescovo fa sulla comparazione tra la “poligamia” della donna e la tentazione all’idolatria per il popolo Samaritano.

Il vero sposo per l’umanità è Gesù Cristo “che è arrivato per portare la vita nuova alla donna che lo aveva cercato tutta la vita…Se il popolo, ovunque sia, accetta Gesù come sposo, avrà accesso a Dio in spirito e verità” (n.8).

Si sofferma l’Arcivescovo sull’incontro di Gesù con il cieco nato, che crede che Lui possa  dare la luce ai suoi occhi, spenti fin dal seno materno.

Quell’uomo ritenuto “peccatore” provocherà i farisei dicendo se volevano forse anch’essi divenire discepoli del rabbi Galileo (n.9).

Lo stupore dell’incontro  salvifico di Cristo deve indurci all’annuncio per rendere testimonianza che Cristo è la luce per ogni uomo e ogni cultura che vuole essere veramente degna di colui che Dio ha creato a sua immagine e somiglianza e Cristo ha reso figlio di Dio.

Chiude l’icona degli incontri evangelici l’episodio di Marta, Maria e Lazzaro (n.12) a Betania (termine che significa “casa dei poveri”), dove l’amicizia diventa evangelizzazione su ciò che deve stare al primo posto: “incontrare ed ascoltare Cristo”.

L’Arcivescovo, dopo aver indicato il messaggio dei richiami evangelici, sottolinea che il Concilio Vaticano II ha detto alla Chiesa tutta ed alle persone in onesta ricerca della verità sull’uomo, che solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo…Cristo che è il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del  Padre e del suo amore, svela anche pienamente l’uomo all’uomo e gli fa presente la sua altissima vocazione(G.S. n.22).

La riflessione quaresimale si chiude con l’incontro del Risorto con l’apostolo Tomaso (n.15) che, dopo l’arroganza del dubbio, commosso professa la sua indegnità e la sua fede.

Alla Chiesa Tergestina, in ascolto dello Spirito, che si sta preparando al V Sinodo diocesano “Rimanete fondati e fermi nella fede” (Col 1,23), si chiede di guardare a Maria, Madre dell’incontro (n.16), perché possa, come ha auspicato Benedetto XVI il 2 maggio 2011 ad Aquileia,difendere e professare con calore spirituale quella fede in Cristo che è speranza e futuro degno della sua tradizione.

mons. Ettore Malnati

Fonte: Vita Nuova del 24 febbraio 2012

L’INCONTRO CON GESÙ CRISTO  –  Messaggio per la Quaresima