Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

“Tutti saremo trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo, nostro Signore”
(cfr. 1 Cor 15, 51-58)
18-25 gennaio 2012

Presentazione

“La preghiera è una realtà potente nella vita di un cristiano. La preghiera è trasformante. Quando i cristiani comprendono il valore e l’efficacia della preghiera in comune per l’unità di quanti credono in Cristo, essi cominciano ad essere trasformati in ciò per cui stanno pregando.” continua sul sito della CEI

Calendario appuntamenti

A Trieste, il dialogo ha radici profonde

 

scritto da mons. Malnati su Vita Nuova del 13.01.2012
Torna puntuale la settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani, attesa da tutte le confessioni cristiane sparse nel mondo. Anche nella nostra città, dove le diverse confessioni cristiane vivono da secoli (1700) in rispettosa vicinanza, vedrà i discepoli di Cristo che si incontrano nelle varie aule di culto per dei momenti di preghiera e di riflessione.
La commissione diocesana per l’ecumenismo e il dialogo, insieme ai vari Pastori e Parroci delle Chiese ortodosse, hanno programmato una serie di incontri che si apriranno con la presenza dell’Arcivescovo mons. Giampaolo Crepaldi, il 18 gennaio alle ore 18.30, presso la chiesa greco ortodossa di S. Nicolò sulle Rive.Qui terrà il sermone il Pastore Ruggero Marchetti della Comunità evangelico-valdese e metodista di Trieste.
L’incontro è rivolto a tutte le persone di buona volontà e ai rappresentanti delle varie confessioni cristiane e delle diverse religioni presenti in città.
La settimana per l’unità dei Cristiani è da anni preceduta il 17 gennaio dalla giornata di dialogo tra ebrei e cattolici, voluta dal Beato Giovanni Paolo II.Oggi più che mai è importante non lasciar trascorrere sotto silenzio questa occasione di reciproca conoscenza e di condivisione nei confronti di un’antropologia aperta alla trascendenza, dove Dio è garanzia della piena realizzazione della persona umana e fondamento di vera fraternità nel contesto civile e sociale.
A cinquant’anni dall’apertura del Vaticano II
La settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani si colloca all’inizio dell’anno, 2012, nel quale sarà ricordato il cinquantesimo dell’apertura del Concilio Vaticano II, voluto dal Beato Giovanni XXIII e seguito con illuminante e riconoscente saggezza da Paolo VI, che lo riaprì e concluse dopo la repentina scomparsa di Papa Roncalli.Un Concilio, il Vaticano II, che fin dal suo annuncio, proprio a conclusione della settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani nella Basilica di San Paolo fuori le mura nel 1959, si preannunciava ecumenico e rinnovatore della Chiesa, affinché, libera da certe incrostature proprie della debolezza umana, risplendesse quale luce per le genti, avendo in Cristo l’unico suo criterio e la fondamentale sua speranza.
Il Concilio Vaticano II fu una vera primavera per il dialogo ecumenico.Papa Giovanni chiamò come osservatori alla prima sessione i rappresentanti della Comunità monastica-ecumenica del piccolo villaggio francese di Taizè, che egli conobbe ed apprezzò essendo stato Nunzio a Parigi. Volle non solo i Patriarchi delle Chiese di rito orientale unite alla sede romana, ma anche ecclesiastici delle Chiese ortodosse, quali osservatori di quella scuola di leale e sincera sinodalità, che fu il Vaticano II.
Per la Chiesa tergestina fu diligente padre conciliare l’Arcivescovo mons. Antonio Santin, che nei suoi oltre cento interventi scritti alla Segreteria generale ed uno in aula, ebbe a cuore la causa degli ebrei e quella dell’unità dei cristiani.

La nota esplicativa previa di Paolo VI, a conclusione della costituzione sulla Chiesa, aprì un vero percorso di fiducia per un dialogo dove il punto riferimentale era la Parola di Dio, e la ministerialità della Chiesa veniva presentata quale servizio per l’annuncio e l’edificazione del popolo di Dio nella verità e nella pace.
L’atteggiamento ecumenico si faceva sempre più strada e con il pontificato di Paolo VI, grazie anche allo storico incontro nel gennaio del 1964 a Gerusalemme con il Patriarca Ecumenico Atenagora, ebbe una svolta decisa per tutta la Chiesa cattolica.

Anche a Trieste, grazie alla convinzione dell’Arcivescovo mons. Santin, dell’Archimandrita greco Agatanghelos, del Pastore valdese Bert, del Lettore anglicano Crisp e di alcuni laici ortodossi, cattolici e riformati si diede vita al cammino ecumenico che portò ad un avvicinamento mediante momenti di studio comune della Scrittura, di partecipazione alle varie liturgie e festività ed anche a iniziative culturali fatte insieme.

In alcune parrocchie vi è stato lo scambio dei pulpiti per alcune tematiche comuni e reciproca conoscenza dei percorsi di evangelizzazione e di solidarietà, senza cadere in irenismi.
Durante il terremoto del 1976 il gruppo triestino di universitari della FUCI, assieme ad alcuni metodisti della Comunità della Scala dei Giganti, si sono prodigati per le popolazioni della zona di Nimis, Torlano, Chialminis sino al confine con l’ex Iugoslavia.

Il tema di riflessione di quest’anno per tutte le Chiese

Il tema di riflessione di quest’anno per tutte le Chiese e Comunità riformate è tratto dalla Lettera ai Corinti: “Tutti saranno trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo, nostro Signore” (1 Cor 15,51-58).
Si tratta di un testo di carattere escatologico più che mai attuale. Il cristianesimo, che offre all’umanità il volto di un Dio che si fa uomo, non ha mai abdicato al richiamo delle realtà eterne che trasformano e danno speranza al vivere quotidiano non sempre facile e sereno. La fede cristiana non sarebbe tale, dice il teologo protestante Karl Barth, senza il pensiero alle realtà ultime.

È una grande opportunità per le nostre Comunità cristiane e le nostre Chiese riflettere su Cristo, il vero vincitore che sa donare senso al vivere e al morire, al gioire e al soffrire, affinché l’uomo riscopra la vera dignità che è fatta di amore accolto e donato, sull’esempio di Colui che non ha disdegnato, pur essendo Dio, di assumere la nostra umanità per donare all’uomo la vittoria su quella povertà esistenziale che ha incrinato il rapporto con il suo Creatore. Cristo ha vinto il peccato e ha riscattato e redento tutto l’uomo.