Solennità dell’Immacolata Concezione | Giornata del Seminario

DIOCESI  DI  TRIESTE

SOLENNITA’ DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE

DELLA BEATA VERGINE MARIA

Giornata Diocesana del Seminario

+ Giampaolo Crepaldi

Arcivescovo-Vescovo

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8 dicembre 2011

 

 

Carissimi fratelli e sorelle,

1.            Oggi, grati e gioiosi, celebriamo la Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria. Questa Solennità, tanto cara al popolo cristiano, cade nel periodo liturgico di Avvento-Natale, unendo l’attesa del Messia e della salvezza con la venuta di Cristo nella carne dell’uomo e incastonando fra loro la memoria della Madre, l’Immacolata, la tutta santa. Il Vangelo di oggi mette in relazione la maternità verginale di Maria con la sua Immacolata Concezione: il primo prodigio è unito al secondo, inaudito dono di grazia. In entrambi i casi il primato è dell’amore di Dio e l’adesione di Maria alla volontà dell’Altissimo fa da sfondo al mistero adorabile dell’incarnazione di Dio.

 

2.            Ci chiediamo: cosa significa che Maria è Immacolata? Vuol dire che Maria entra nella storia come creatura pienamente salvata, esente da qualsiasi colpa, anche di peccato originale, e colma della grazia divina. Ciò costituisce un aspetto fondamentale del realizzarsi del progetto di Dio in tutta la sua bellezza originaria. Sappiamo già da prima della definizione del dogma – proclamato l’8 dicembre 1854 da Papa Pio IX con la Bolla Ineffabilis Deus – che la Chiesa da sempre contempla Maria come la tutta santa, senza macchia e senza ruga, perchè destinata a essere Madre del Signore Gesù, Salvatore e Redentore della umanità. Questo mistero che celebriamo oggi, sorregge e incoraggia il nostro cammino, spesso incerto ed insicuro, illumina il senso della storia e rischiara di luce anche i momenti difficili che il mondo sta vivendo. Questo mistero afferma che c’è nel mondo e nella storia, malgrado tutto, una sorgente pura, Dio, da cui deriva un torrente di grazia che rinnova il creato.

3.            Le letture bibliche che abbiamo ascoltato durante la Liturgia della Parola propondongono alla nostra attenzione due dialoghi che orientano la nostra meditazione e la nostra preghiera.

a – Il primo dialogo – che troviamo nel brano della prima lettura presa dal libro della Genesi – è tra Dio e Adamo. Esso ci mostra, da un lato, tutta la amorevolezza di un Dio che ci cerca, che ci conosce e ci vuole bene, e dall’altro ci mostra tutta la distanza, la paura che l’uomo prova nei suoi confronti. Su questo tema e su questo dialogo Papa Giovanni Paolo II, ebbe a scrivere: “Nelle misteriose parole del libro della Genesi, è condensata la verità drammatica di tutta la storia dell’uomo. Nella sua realtà profonda, la storia è teatro di una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre, lotta che durerà fino all’ultimo giorno. In questo scontro senza sosta si trova inserito ogni uomo che deve continuamente combattere per restare unito al bene, né può conseguire la sua interiore unità se non a prezzo di fatiche e con l’aiuto della grazia di Dio”. È bene che anche noi ci fermiamo a riflettere sulla difficoltà della vita cristiana, chiamata a misurarsi con il mistero del male. La vita cristiana, infatti, si misura anche dalla sua capacità di resistenza al male, sulla sua capacità di lotta contro le tentazioni, di tutti i tipi, a volte addirittura cammuffate da pensieri positivi, che non di rado logorano la nostra forza e la nostra speranza.  Nella lotta contro il peccato, l’Immacolata diviene per noi segno luminoso della vittoria di Dio sul male.

b – Il secondo dialogo – che troviamo riportato nel brano del Vangelo di Luca che è stato proclamato – è quello tra l’Angelo Gabriele e la giovane donna di Nazareth, Maria. In esso cogliamo come Dio ami di un amore infinito l’uomo, tanto da voler condividere con lui la sua stessa vita divina. Maria viene salutata dall’angelo come piena di grazia, cioè di santità e di bellezza divina, sia perché è stata redenta in modo sublime sia perché ha accolto questa grazia, l’ha custodita, l’ha fatta crescere, affidandosi sempre alla parola del Signore, di cui si è dichiarata serva diventando poi discepola perfetta di Gesù. Ha creduto possibile l’impossibile; e in quel momento, dicendo di alla proposta di Dio, il miracolo si è compiuto: il Verbo si è fatto carne nel suo seno, l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo è venuto in mezzo a noi. Maria ha permesso alla grazia di Dio di irrorare la storia del mondo, di creare quell’umanità rinnovata di cui lei è esemplare perfetto e splendido.

 

4.            Carissimi fratelli e sorelle, in occasione della solennità mariana dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria la nostra Diocesi, riprendendo un’antica e benemerita tradizione, celebra la Giornata del Seminario, ponendo all’attenzione i due seminari diocesani, quello interdiocesano di Castellerio e quello internazionale Redemptoris Mater. Il Seminario – luogo e tempo di preparazione alla vita sacerdotale con i suoi preziosi itinerari educativi sostanziati di preghiera, di studio e di vita comunitaria – ha lo scopo di discernere le motivazioni della chiamata al sacerdozio, consolidarne le basi e preparare concretamente i candidati alla missione pastorale. La Giornata del Seminario assume, inoltre,  un particolare significato perché va ad inscriversi nell’itinerario di preparazione della nostra Chiesa  al Sinodo diocesano con l’anno dedicato all’Eucaristia. Giovanni Paolo II, nella Lettera Apostolica Ecclesia de Eucharistia ha sottolineato la centralità dell’Eucaristia per la pastorale vocazionale. E’ una affermazione importante che deve sostenere l’impegno di preghiera da parte di tutti – sacerdoti, consacrati e laici, a favore di una convinta pastorale vocazionale.  La Chiesa ha bisogno di buoni sacerdoti e la Comunità diocesana deve amare, non solo moralmente, ma anche con il sostegno materiale ed economico i nostri Seminari, attraverso una generosa gara di iniziative volte alla raccolta di quelle risorse finanziarie tanto necessarie per mantenere, con decoro e nella serenità, i seminaristi di Trieste. A questo riguardo si dovrà promuovere e incentivare l’impegno delle zelatrici, istituire borse di studio con l’adozione di un seminarista, sensibilizzare i cristiani delle nostre parrocchie. I seminaristi sono coloro che un domani annunceranno il Vangelo e celebreranno l’Eucaristia, formeranno i giovani a ciò che è buono, vero e giusto e doneranno il conforto di Dio a chi vive nella sofferenza e nella sventura.

 

5.            All’Immacolata e alla sua materna protezione affido il cammino pastorale della Diocesi incamminata verso la celebrazione del Sinodo, e il cammino delle nostre parrocchie; a Lei affido  i sacerdoti e tutti i fedeli; affido anche i giovani seminaristi della nostra Chiesa, oggi qui presenti e partecipi a questa celebrazione; affido i membri dell’Azione Cattolica diocesana che oggi celebrano la festa dell’adesione. Amen!