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L’arcivescovo Crepaldi intervistato a Madrid durante il GMG

1) ECCELLENZA LA RAGGIUNGO MENTRE SI TORVA A MADRID PER IL GRANDE EVENTO DELLA GMG. LE IMMAGINI TRASMESSE DAI MASS MEDIA CI EVIDENZIANO CHE I MOMENTI PRINCIPALI DEL GRANDE EVENTO SONO LE CELEBRAZIONI.

RITIENE CHE LA LITURGIA SIA UNO STRUMENTO  E MEZZO EDUCATIVO PER I GIOVANI? IN QUALI DIMENSIONE?

La GMG è una straordinaria esperienza che i giovani hanno di incontrare il Signore. Questo incontro matura in una felice connessione tra le catechesi e le liturgie che evidenzia in maniera immediata la valenza educativa della liturgia stessa. Nel vivere con i giovani i vari eventi della GMG è facile cogliere come l’incontro con il Signore sia, di fatto, un percorso scandito da tante e significative tappe educative che trovano il loro punto di convergenza nella possibilità di una felice scoperta della dimensione vocazionale della propria vita. Incontrare il Signore nell’Eucaristia, nel sacramento della riconciliazione è, alla fine, un incontrare Colui che chiama e, quindi, una chiamata, una vocazione.

2) TRIESTE SI STA PREPARANDO TRA POCHE ORE AD OSPITARE LA 62° SETTIMANA LITURGICA NAZIONALE, QUALI LE SUE ATTESE E SPERANZE?

Una, che nella considerazione dell’esperienza di fede la liturgia riprenda il posto centrale che le spetta: quello di essere fonte e culmine di questa stessa esperienza. Tra l’essere la fonte e l’essere il culmine ci sta tutto il fecondissimo intrecciarsi, in un sostanzioso itinerario educativo, degli eventi salvifici che si celebrano nella liturgia con la vita, con le sue attese e con i suoi problemi. Le istanze educative che la Settimana Liturgica sollecita a partire dalla liturgia sono ben presenti nella considerazione dei Vescovi italiani che hanno posto la questione educativa al cuore delle loro attenzioni pastorali per il prossimo decennio. Dalla Settimana Liturgica che si tiene a Trieste può giungere un significativo contributo in questa direzione.

3) UNA DELLE DIMENSIONI DELLA SETTIMANA LITURGICA SARA’ ACCOGLIERE ED INCONTRARE CIRCA 700 PARTECIPANTI.

LA LITURGIA EDUCA ALLA DIMENSIONE SOCIALE DELLA VITA DEL CRISTIANO NEL MONDO?

La liturgia educa in una prospettiva di umanesimo integrale, in cui le varie dimensioni, compresa quella sociale, trovano una loro feconda ed equilibrata composizione. Sono diseducative quelle liturgie che si riducono ad enfatizzare solo gli aspetti sociali o politici, come sono diseducative quelle liturgie che non tenessero in conto la dimensione sociale. Ritengo che sia opportuno che venga in primo piano la prospettiva integrale, come quella più adeguata alla verità degli eventi liturgici e quella pastoralmente più corretta.


4) PER CONCLUDERE: LA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’ RAPPRESENTA’ UN MOMENTO “FORTE” PER LA NOSTRA CHIESA.

COME USCIRE  DAGLI SCHEMI RISTRETTI DI UNA VISIONE PARZIALE DEL MONDO E DELLA CHIESA?

Gli schemi ristretti si superano con la conversione dell’intelligenza credente e del cuore fedele verso una piena verità dell’essere della Chiesa per come ci è stata autorevolmente consegnata nella Lumen gentium del Concilio Vaticano II. Lo stesso vale per i rapporti tra la Chiesa e il mondo per come sono delineati nella Gaudium et Spes dello stesso Concilio. Camminare avanti o indietro o fuori dal percorso conciliare è un camminare pericoloso, inutile e dannoso. E di questi vagabondi, pieni di pretese, che vanno avanti o indietro senza sapere dove vanno la Chiesa è piena…..Ci vuole pazienza e chiarezza.

di Francesco La Bella

uff.stampa Diocesi di Trieste | 62°Settimana Liturgica Nazionale