Solennità di Pentecoste

DIOCESI DI TRIESTE

SOLENNITÀ DI PENTECOSTE

✠ Giampaolo Crepaldi

Cattedrale di San Giusto, 31 maggio 2020

 

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!

1.           La Chiesa celebra oggi la solennità della Pentecoste: il Signore risorto realizza la sua opera nella storia degli uomini effondendo il suo Spirito. Nella prima lettura che è stata proclamata si racconta l’effusione dello Spirito agli Apostoli che stavano insieme con la Madonna e ci viene offerta una triplice descrizione. In primo luogo, Egli è descritto come “un fragore, quasi un vento… impetuoso”: questo significa che Egli ci dona la fortezza, rendendoci capaci di vivere da discepoli di Gesù e suoi testimoni. In secondo luogo, lo Spirito Santo è significato da “lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro”: il fuoco, nella S. Scrittura, è usato per significare l’amore di Dio verso l’uomo, un fuoco che purifica il nostro cuore, che ci trasforma rendendoci ardenti, che si comunica e si dona senza spegnersi. In terzo luogo, lo Spirito Santo è significato da “lingue”: Egli rende capaci gli Apostoli di parlare per testimoniare quanto Gesù aveva fatto e ricordare tutto quello che aveva detto. Facendoci il dono della fortezza e facendoci sperimentare quanto il Padre ci ama, lo Spirito Santo rende ciascuno di noi un apostolo, capace di annunciare Gesù.

2.           Carissimi fratelli e sorelle, nella seconda lettura che è stata proclamata san Paolo ci istruisce che “noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi”. Dentro all’umanità divisa in corpi sociali contrapposti (giudei o greci) e divisa a motivo di una diversa condizione giuridica (schiavi o liberi), ha fatto irruzione lo Spirito Santo che crea la Chiesa. Essa è una comunione di uomini e donne costituita in corpo di Cristo in forza del dono del suo Spirito. In tempi come quelli attuali, quando siamo assaliti da forti turbamenti e tribolazioni da sentirci come consegnati ad un destino enigmatico e nemico, dobbiamo rinnovare la nostra fede nella potenza redentiva di Cristo resa presente dallo Spirito mediante la Chiesa. La Chiesa custodisce le cose grandi della vita, quelle di cui abbiamo più bisogno – l’amicizia, l’amore, la gioia, la vera felicità –, poiché, animata e sostenuta dallo Spirito Santo, custodisce e coltiva la presenza di Cristo, il Dio con noi, il Dio vicino a noi. Non ci resta allora che pregare: “Vieni, o Santo Spirito: lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina, piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato”.