Venerdì santo | Via Crucis

DIOCESI DI TRIESTE

VIA CRUCIS

+ Giampaolo Crepaldi

Trieste, 30 marzo 2018

 

1.        Signore Crocifisso, siamo giunti in questa nostra Cattedrale dopo aver fatto memoria della via che hai percorso per giungere al monte del Golgota dove sei stato crocifisso. Idealmente la nostra via si è intrecciata alla tua via, mentre, associati ai misteri dolorosi del tuo camminare, abbiamo meditato su testi predisposti dai giovani e dagli adulti dell’Azione Cattolica Diocesana, che hanno in questo modo evidenziato quanto sia importante un rapporto fecondo tra le generazioni cristiane, chiamate, in forza del Battesimo, a testimoniare la stessa fede in Te che sei il Signore che salva tutti e tutto. È il testimone della fede cristiana che, in quest’anno che la nostra Diocesi sta dedicando ai giovani in vista del Sinodo su I giovani, la fede e il discernimento vocazionale, abbiamo inteso consegnare proprio a loro.

2.        Signore Crocifisso, l’evangelista san Marco arricchì il drammatico racconto della Tua Passione con questa singolare annotazione: «Il centurione, che si trovava di fronte a lui avendolo visto spirare in quel modo disse: “Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!”» (Mc 15,39). Quando le tenebre della notte scendevano paurose mentre si consumava il sacrificio della Croce e i presenti si preparavano a celebrare la Pasqua ebraica, le poche parole di quell’anonimo comandante della truppa romana, risuonano anche qui come un richiamo supremo a ritrovare le ragioni profonde della fede, della fede che lega le generazioni cristiane – giovani e adulti, bambini e anziani, famiglie, gruppi, associazioni e parrocchie –; della fede che riconosce in Te, Uomo crocifisso, il Figlio di Dio.

3.        Signore Crocifisso, scrisse san Paolo: «Vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me» (Gal 2, 20). Tu ti sei donato per ognuno di noi e ci hai amato in un modo unico. Aiutaci a rispondere al Tuo amore, rinnovando e rafforzando l’esperienza dell’incontro con Te. Tu sei la nostra meta; Tu sei il nostro cammino; Tu sei il nostro premio. La vita, Signore, è tortuosa e complicata, ma, se vissuta con Te e verso Te, è piena di senso. Che la forza del Tuo Santo Spirito si manifesti con la sua immensa attrattiva, affinché scopriamo la vita nuova che viene da Te e siamo sazi della verità che ha la propria fonte in Te. Cosa sarebbe di noi senza di Te?

4.        Signore Crocifisso, scrisse san Giovanni: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16). La Tua Croce è la manifestazione compiuta della misura infinita del Tuo amore. È per amore nostro che Tu sei morto in croce! Lungo i millenni, schiere di uomini e donne si sono lasciati affascinare da questo mistero e hanno seguito Te e come Te hanno fatto della propria vita un dono ai fratelli. Sono i santi ed i martiri, anche i nostri da san Giusto fino al beato don Francesco Bonifacio. Come i santi e i martiri, anche noi, nel silenzio della nostra quotidiana esistenza, vogliamo unire i nostri patimenti ai Tuoi per essere così apostoli di un vero rinnovamento spirituale e sociale! Tu hai cambiato il mondo non uccidendo gli altri, ma lasciandoti uccidere appeso ad una croce e, crocifisso, hai trovato la forza di perdonare i tuoi carnefici.

5.        Signore Crocifisso, contempliamo il Tuo volto sfigurato: è il volto dell’Uomo dei dolori, che si è fatto carico di tutte le nostre angosce mortali. Il Tuo volto si riflette in quello di ogni persona umiliata ed offesa, ammalata e sofferente, sola, abbandonata e disprezzata. Versando il Tuo sangue, ci hai riscattati dalla schiavitù della morte, hai spezzato la solitudine delle nostre lacrime, sei entrato in ogni nostra pena ed in ogni nostro affanno. Contemplando il Tuo volto, vogliamo imparare da Te, che non sei venuto per farTi servire, «ma per servire e dare la propria vita in riscatto di molti» (Mc 10, 45). La Tua croce è il segno stesso della vita, è il segno supremo dell’amore. Aiutaci, Signore, ad abbracciarla e a farla nostra. E mentre svetta la Tua Croce sul Golgota, lo sguardo della nostra fede si proietta verso la gioia e il fulgore della Tua Risurrezione. «Se siamo morti con Cristo, – scrive san Paolo – crediamo che anche vivremo con Lui» (Rm 6,8). Con questa certezza, continueremo a seguirti, vegliando in preghiera insieme con Maria, Madre Tua e della Chiesa. Amen!