Domenica delle Palme e della Passione del Signore

DIOCESI DI TRIESTE

Domenica delle Palme e della Passione del Signore

+ Giampaolo Crepaldi

Cattedrale di San Giusto, 25 marzo 2018

 

Carissimi fratelli e sorelle,

1.        Con la Domenica delle Palme entriamo nella Settimana Santa e vi entriamo accompagnando il Signore nel suo ingresso a Gerusalemme. È un ingresso solenne, reso tale dall’agitare di palme, segno di vittoria, e di rami d’olivo, segno di pace e di letizia. All’inizio della Settimana Santa con le palme e i rami d’ulivo tra le mani anche noi diciamo al Signore che desideriamo che entri a celebrare la sua Pasqua nelle nostre vite e nelle nostre comunità. Il brano dell’Evangelo di Marco che abbiamo ascoltato – si tratta del primo e del più antico racconto della passione di Gesù – ci comunica la buona notizia della salvezza operata dalla morte e resurrezione del Signore. Tutto l’Evangelo di Marco ruota attorno a una domanda: Chi è Gesù che parla come nessun uomo ha parlato e compie gesti miracolosi che sorprendono? La domanda trova la sua risposta al momento della morte di Gesù sulla croce: «Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!» (15,39). Noi che abbiamo appena ascoltato queste parole, mentre ci inginocchiavamo in silenzio adorante, dobbiamo chiedere al Signore di ravvivare la nostra fede per poter proclamare con intima convinzione: sì Gesù, Tu sei il Figlio di Dio che per noi tutti sei morto d’amore. Tu sei l’unico nostro Salvatore!

2.        Carissimi fratelli e sorelle, in questa domenica tanto densa di significati spirituali, anche la nostra Diocesi celebra la Giornata Mondiale della Gioventù. Essa rappresenta un passo avanti nel cammino di preparazione di quella internazionale del gennaio 2019 a Panama e una nuova tappa verso l’Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale. Per questa circostanza il Santo Padre Francesco ha inviato un Messaggio, da cui ho tratto un brano che propongo soprattutto ai giovani. Queste le parole del Papa: «Dalla certezza che la grazia di Dio è con noi proviene la forza di avere coraggio nel presente: coraggio per portare avanti quello che Dio ci chiede qui e ora, in ogni ambito della nostra vita; coraggio per abbracciare la vocazione che Dio ci mostra; coraggio per vivere la nostra fede senza nasconderla o diminuirla. Sì, quando ci apriamo alla grazia di Dio, l’impossibile diventa realtà». Cari giovani, in questa Domenica delle Palme, consentitemi inoltre di proporvi un testo di sant’Andrea, Vescovo di Creta, che ben si collega a quello di Papa Francesco: «Stendiamo, dunque, umilmente innanzi a Cristo noi stessi, piuttosto che le tuniche o i rami inanimati e le verdi fronde che rallegrano gli occhi solo per poche ore e sono destinate a perdere, con la linfa, anche il loro verde. Stendiamo noi stessi rivestiti della sua grazia…. Agitando i rami spirituali dell’anima, anche noi ogni giorno, assieme ai fanciulli, acclamiamo santamente: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele”» (PG 97, 994).