DIOCESI DI TRIESTE
IL VALORE DELLA DONNA
+ Giampaolo Crepaldi
Sant’Antonio Taumaturgo, 10 marzo 2018
Carissimi fratelli e sorelle,
1. In vista delle celebrazioni pasquali, la Chiesa, con amore di madre, ci offre il tempo santo della Quaresima, invitandoci alla conversione attraverso la pratica della preghiera incessante, della mortificazione e della carità verso i fratelli. L’invito della Chiesa è, in definitiva, l’invito a guardare a Cristo, a conformare la nostra vita alla sua, a seguirlo con gioia e generosità. Anche il brano del Vangelo che è stato proclamato ci indirizza verso questa precisa direzione. L’evangelista Giovanni prende lo spunto da un fatto accaduto agli ebrei nel deserto: molti erano periti a causa del morso di serpenti velenosi, però era stata offerta la possibilità di salvarsi se, dopo essere stati morsi, volgevano lo sguardo al serpente di bronzo innalzato da Mosè. Questo racconto contiene un insegnamento assai importante: noi tutti, pur morsi dal peccato, dobbiamo guardare a Cristo innalzato sulla croce, che ha preso su di sé tutti i nostri peccati. Solo allora possiamo ottenere la remissione, il perdono e, di conseguenza, la pace interiore, la serenità dello spirito, la capacità di amare con dedizione totale e la felicità che cerchiamo. Solo guardando a Cristo Crocifisso, raggiungiamo la salvezza che è liberazione dal peccato e partecipazione alla vita stessa di Dio.
2. Carissimi fratelli e sorelle, su invito del Centro Italiano Femminile della Diocesi di Trieste – che ringrazio sentitamente – e nel contesto di questa Celebrazione eucaristica siamo anche invitati a prestare la nostra attenzione al mondo delle donne, alla salvaguardia della loro dignità contro vergognosi sfruttamenti, alla promozione dei loro ruoli fondamentali nella famiglia e nella società e alla loro missione di costruire relazioni sane e salutari per tutti. Un’attenzione cristiana che ha in Maria – la Vergine e la Madre – la sua fonte di ispirazione più alta, più nobile e più vera, che ci consente di non cedere a politicizzazioni e ideologizzazioni mortificanti. Purtroppo anche il recente 8 marzo più che una festa delle donne, il circo mediatico ha celebrato la festa di un femminismo bislacco condito da parole inglesi e hashtag violenti, tutto il contrario della grandiosa figura della donna nella storia. Le donne hanno sempre lavorato per unire, per costruire e per amare, non per dividere, distruggere e odiare. Sono certo che i giovani e le giovani della FUCI che partecipano a questa celebrazione sapranno fare tesoro del ricco Magistero che la Chiesa ha prodotto sulla donna in questi anni, studiandolo e approfondendolo.
3. Carissimi fratelli e sorelle, in questo tempo di Quaresima, la Chiesa ci invita ad entrare in una nuova dimensione, dalla quale forse siamo troppo lontani: quella della grazia. Di fronte ad una realtà contraddittoria, in un mondo che si allontana sempre più dal messaggio di libertà e di pace che viene da Gesù, di fronte al dilagare dell’indifferenza a tutto ciò che sa di bene e male, di fronte alle tante preoccupazioni che tormentano l’anima, noi a chi guardiamo? La croce del Signore, in un mondo che vorrebbe negare tutto ciò che ha sapore di sacrificio e di rinuncia, è segno non di morte ma di vita, non di oppressione ma di liberazione, non di catastrofe ma di risurrezione, non del solo fallimento umano, ma della vita donata perché altri abbiano gratuitamente la vita in pienezza. Questo ultimo tempo di Quaresima sia l’occasione per riscoprire la gioia del perdono. Per incontrare Gesù Crocifisso via, luce, verità, per cercare la pace con Dio e con il nostro prossimo. Affidiamo alla Madonna i nostri propositi di bene, sicuri che verranno sostenuti ed esauditi.