Pellegrinaggio triveneto del Centro Vonontari della Sofferenza a Monte Grisa

DIOCESI DI TRIESTE

SANTA MESSA

PELLEGRINAGGIO DEL CVS-TRIVENETO

+ Giampaolo Crepaldi

Santuario Monte Grisa, 1 maggio 2017

 

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!

1.        Sono lieto di accogliere, nel Santuario mariano di Monte Grisa, gli aderenti al Centro Volontari della Sofferenza del Triveneto, giunti fino a qui come pellegrini per pregare la Madre di Dio, per invocare il suo aiuto e per confermare la loro volontà cristiana di servizio e di amore attraverso il dono inestimabile della propria sofferenza. Benvenuti amici carissimi, nel giorno in cui la Chiesa ci invita a fare memoria di san Giuseppe lavoratore, un uomo e un santo che è stato capace di dimostrare che l’amore umano può essere capace di gesti meravigliosi. Giuseppe fu soprattutto custode di Gesù Bambino, perché seppe ascoltare Dio, si lasciò guidare dalla sua volontà e, proprio per questo, fu ancora più sensibile alle persone che gli furono affidate; seppe leggere con realismo gli avvenimenti; fu attento a ciò che lo circondava e prese le decisioni più sagge. In lui troviamo un esempio di vita perché ci indica come si deve rispondere alla chiamata di Dio: ad essa si risponde con disponibilità, con prontezza e con amore. Lui ci indica anche qual è il centro della vocazione cristiana: questo centro è Cristo! Da lui ci giunge quindi l’invito a custodire Cristo nella nostra vita: è questa la condizione necessaria per custodire i fratelli e le sorelle che il Signore ci fa incontrare.

2.        Carissimi fratelli e sorelle, sull’esempio di san Giuseppe che, in piena obbedienza, seppe rispondere alla chiamata del Signore e fare la sua volontà, il vostro pellegrinaggio qui a Monte Grisa vuole essere l’occasione per riconfermare, nella devota preghiera alla Madonna, la vostra preziosa e indispensabile testimonianza cristiana nella Chiesa e nel mondo. Dove cogliere il nucleo che rende tanto importante la vostra testimonianza? Il nucleo è quello indicato dal vostro fondatore, il Beato Luigi Novarese: il malato da semplice oggetto di carità, deve essere e sentirsi soggetto capace di bene, di apostolato, di evangelizzazione. È Gesù stesso che, con le parole e l’esempio, ci ha insegnato non solo a far del bene a chi soffre, ma anche e soprattutto a far del bene con la sofferenza. Egli, attraverso il dono della sua vita e della sua sofferenza sulla Croce, ha liberato e salvato l’umanità dal peccato e dal male. Egli ha invitato i suoi discepoli a portare come Lui e con Lui la propria croce: “Chi vuol essere mio discepolo prenda la sua croce e mi segua”. Per questo san Paolo può affermare: “Completo nella mia carne ciò che manca alla passione di Cristo”.

3.        Carissimi fratelli e sorelle, inizia quest’oggi il mese di maggio che la tradizione cattolica ha dedicato alla devozione alla Vergine Maria. Il beato Novarese scrisse: “Ecco tutto il nostro programma: convincere i sofferenti della necessità e preziosità del dolore santificato dalla grazia; donare il frutto della propria preghiera per l’attuazione delle richieste dalla Vergine Santa formulate a Lourdes e a Fatima, che non sono altro che il programma salvifico di Gesù”. Sollecitato da queste parole, sono ad invitarvi ad intensificare in questo mese la preghiera alla Madonna con la recita del Santo Rosario, affinché protegga le nostre famiglie, i nostri bambini, i giovani, gli anziani e le nostre città. Sono lieto di informarvi che, in questo mese presso il Santuario di Monte Grisa, prenderanno il via una serie di celebrazioni per il centenario delle apparizioni di Fatima, dove, a partire dal 13 maggio del 1917, la Madonna chiese ai tre pastorelli Francesco Giacinta e Lucia, in un momento storico drammatico per la virulenza della prima guerra mondiale e per l’instaurarsi in Europa di regimi atei, un impegno straordinario di riparazione dei peccati e di preghiera per la conversione dei peccatori. Indicazioni spirituali ancora attualissime che voi che appartenete al Centro Volontari della sofferenza siete invitati a vivere con particolare generosità e intensità. A Maria, Madre nostra dolcissima, chiediamo la grazia della salute delle nostre anime e dell’anima del nostro mondo.