DIOCESI DI TRIESTE
Pasqua 2017
Messaggio
+ Giampaolo Crepaldi
Carissimi fratelli e sorelle,
1. «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto» (Mc 16,6). In questo brano del Vangelo di Marco, oltre all’annuncio della risurrezione di Gesù, troviamo l’invito pieno di speranza a non avere paura. Molti sono i fatti che alimentano le nostre paure e che inaridiscono la sorgente della speranza: continua minacciosa l’azione del terrorismo internazionale; crescono i conflitti armati che distruggono vite innocenti e devastano popolazioni inermi; resta incerta per tanti, soprattutto giovani, la possibilità di trovare un lavoro stabile; viene resa quotidianamente fragile la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; un governo politico, sia nazionale sia internazionale, incapace di proseguire i sani obiettivi del bene comune; la ricerca scientifica che ritiene di non dover più riconoscere nessun limite nelle sue applicazioni tecniche; un numero impressionante di cristiani giusti ed inermi perseguitati e uccisi… A fronte di una situazione che alimenta incertezze e paure, con la sua risurrezione, Cristo ci dice che il bisogno di cui è impastata la nostra umanità, il bisogno di un senso pieno e compiuto della vita e della storia, non è vano. Cristo entra nel nostro cuore donandoci la certezza che le nostre domande hanno ricevuto una risposta.
2. «Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: “Salute a voi!”. Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: “Non temete”» (Mt 28, 9-10). Come allora anche adesso Gesù il Risorto viene incontro a ciascuno di noi. Non ci resta che avvicinarci a Lui, che cingere con amore i suoi piedi nell’atto dell’adorazione. Lui ci dirà: “Non temete, non abbiate paura”. È a Lui che dobbiamo indirizzare il nostro sguardo; è a Lui che dobbiamo indirizzare tutta la nostra umanità, perché è da Lui che ci viene donato il senso della nostra esistenza nel mondo. La risurrezione di Gesù ci offre il diritto di sperare anche contro ogni evidenza contraria, perché la risurrezione di Gesù ci libera dalla paura. La paura è l’esperienza che viviamo nell’imminenza di un male che non possiamo evitare; la speranza è la certezza di un bene futuro ma raggiungibile. E pertanto la Pasqua del Signore Gesù giunge all’interno della nostra inquieta e contraddittoria condizione umana, al punto più profondo, poiché scende nelle nostre coscienze e tocca il mistero interiore del nostro cuore, dove speranza e paura si scontrano in ogni momento. Cristo risorto è Colui che è penetrato, in un modo unico ed irripetibile, nel mistero della nostra umanità ed è entrato nel nostro cuore per liberarlo dalla paura e ricolmarlo di speranza.
A tutti giunga l’augurio di una serena e santa Pasqua nella luce del Cristo Risorto!