Celebrazioni della Settimana Santa

CELEBRAZIONI DELLA SETTIMANA SANTA 2016
PRESIEDUTE DALL’ARCIVESCOVO IN CATTEDRALE

 

24 marzo
GIOVEDÌ SANTO
SANTA MESSA DEL CRISMA

Questa Messa che il vescovo concelebra con il suo presbiterio e nella quale consacra il santo crisma e benedice gli altri oli, è come la manifestazione della comunione dei presbiteri con il loro vescovo.
Per questa Messa si radunano e concelebrano in essa i presbiteri, dal momento che nella confezione del crisma sono testimoni e cooperatori del loro vescovo, della cui sacra funzione nella edificazione, santificazione e guida del popolo di Dio sono partecipi, e così si manifesta chiaramente l’unità del sacerdozio e del sacrificio continuamente presente nella Chiesa di Cristo.

L’Arcivescovo, alle ore 10.15, inizia la preghiera dell’Ora Media in San Giovanni (Battistero) con i presbiteri e i diaconi (diocesani e religiosi) presenti in Diocesi. Alle ore 10.30, attorniato dai presbiteri che rinnoveranno le promesse sacerdotali, presiederà la concelebrazione della Santa Messa Crismale con la benedizione degli Oli sacri.

TRIDUO PASQUALE

«Il triduo della passione e della risurrezione del Signore risplende al vertice dell’anno liturgico, poiché l’opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio è stata compiuta da Cristo specialmente per mezzo del mistero pasquale, con il quale, morendo, ha distrutto la nostra morte, e risorgendo, ci ha ridonato la vita. La preminenza di cui gode la domenica nella settimana, la gode la pasqua nell’anno liturgico».
Sarà sacro anche il digiuno pasquale, da celebrarsi ovunque il venerdì santo, “nella passione del Signore” e da protrarsi, se è possibile, anche al sabato santo, in modo da giungere così, con animo sollevato e aperto, ai gaudi della domenica di risurrezione.

24 marzo
GIOVEDÌ SANTO
SANTA MESSA «NELLA CENA DEL SIGNORE»

Con questa Messa, celebrata nelle ore vespertine del giovedì della settimana santa, la Chiesa inizia il sacro Triduo Pasquale, e intende commemorare quell’ultima cena nella quale il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, amando fino alla fine i suoi che erano nel mondo, offrì a Dio Padre il proprio corpo e il proprio sangue sotto le specie del pane e del vino e li diede agli apostoli perché se ne nutrissero e ordinò loro e ai loro successori nel sacerdozio di offrirli.
Con questa messa dunque si fa memoria della istituzione dell’eucaristia, o memoriale della pasqua del Signore, con la quale si rende perennemente presente tra di noi sotto i segni del sacramento il sacrificio della nuova alleanza; si fa ugualmente memoria della istituzione del sacerdozio con il quale si rende presente nel mondo la missione e il sacrificio di Cristo; infine si fa memoria dell’amore con cui il Signore ci ha amati fino alla morte.

L’Arcivescovo, alle ore 19.00, presiederà la concelebrazione della Santa Messa, durante la quale compirà il rito della lavanda dei piedi.

Al termine della celebrazione avrà luogo la traslazione del SS.mo Sacramento alla Cappella della reposizione.

25 marzo
VENERDÌ SANTO

In questo giorno in cui «Cristo nostra Pasqua è stato immolato», con effetto manifesto si sono compiute le cose che a lungo erano state promesse sotto misteriose prefigurazioni: che la vera vittima prendesse il posto della vittima che la indicava e con un solo sacrificio si portasse a compimento la differente molteplicità dei precedenti sacrifici.

L’Arcivescovo, alle ore 9.00, presiederà il canto dell’Ufficio delle Letture e delle Lodi.

CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE DEL SIGNORE

In questo giorno in cui «Cristo nostra Pasqua è stato immolato», la Chiesa – con la meditazione della Passione del suo Signore e Sposo e con l’adorazione della Croce – commemora la propria origine dal fianco di Cristo e intercede per la salvezza di tutto il mondo.

Alle ore 15.00, l’Arcivescovo presiederà la Celebrazione della Passione del Signore: Liturgia della Parola, Adorazione della Croce e Comunione eucaristica.

VIA CRUCIS

L’opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio, che ha il suo preludio nelle mirabili gesta divine operate nel popolo dell’Antico Testamento, è stata compiuta da Cristo Signore, specialmente per mezzo del mistero pasquale della sua beata passione, risurrezione da morte e gloriosa ascensione, mistero con il quale morendo ha distrutto la nostra morte e risorgendo ci ha ridonato la vita. Infatti dal costato di Cristo dormiente sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa.

L’Arcivescovo, alle ore 21.00, guiderà la «Via Crucis» da piazza Vico a San Giusto dove, al termine, rivolgerà la sua parola ai fedeli e impartirà la Benedizione.

26 marzo
SABATO SANTO

È bene dedicare questo giorno al silenzio, alla preghiera, al digiuno e alla meditazione, nell’attesa del ritorno dello Sposo dalla morte.

L’Arcivescovo, alle ore 9.00, presiederà il canto dell’Ufficio delle Letture e delle Lodi.

27 marzo
PASQUA DI RISURREZIONE DEL SIGNORE

VEGLIA PASQUALE
(notte dal 26 al 27 marzo)

Per antichissima tradizione, questa è una notte di veglia in onore del Signore. La Veglia che in essa si celebra, dal momento che commemora la notte santa nella quale il Signore è risorto, è ritenuta «la madre di tutte le sante veglie». In essa infatti la Chiesa aspetta vegliando la risurrezione del Signore, e la celebra con i sacramenti della iniziazione cristiana.
L’intera celebrazione della veglia pasquale si svolge di notte: essa quindi deve o cominciare dopo l’inizio della notte, o terminare prima dell’alba della domenica.

Alle ore 22.30 l’Arcivescovo presiederà la Veglia Pasquale: la Liturgia della Parola, la Liturgia Battesimale e la Liturgia Eucaristica. Alla concelebrazione sono invitati i Canonici e tutti i Presbiteri che lo desiderano.

DOMENICA DI PASQUA

L’Arcivescovo celebrerà la Santa Messa alle ore 10.30 e impartirà la Benedizione Papale.

Alle ore 16.00 presso la Casa Circondariale presiede la celebrazione Eucaristica con i detenuti

Alle ore 18.00 presiederà il canto dei Vespri.

I cinquanta giorni che decorrono dalla Domenica di Risurrezione alla Domenica di Pentecoste sono celebrati con gioia ed esultanza come un unico giorno festivo, anzi come “la grande domenica”. Sono i giorni nei quali, in modo del tutto speciale, si canta l’Alleluia.

I primi otto giorni del tempo pasquale costituiscono l’Ottava di Pasqua e sono celebrati come Solennità del Signore.