Il Natale della misericordia

DIOCESI DI TRIESTE

Messaggio per il Natale

Il Natale della misericordia

+ Giampaolo Crepaldi

 

Fratelli e sorelle,

1.     A Natale ricordiamo che Gesù Cristo si è fatto carne, ha preso su di sé la nostra debole ed imperfetta natura umana per elevarci alla dignità divina di figli. È questo il messaggio liberante e coinvolgente che giunge a noi. Sant’Agostino scrisse: Egli giace in una mangiatoia, ma contiene l’universo intero; è avvolto in pochi panni, ma ci riveste d’immortalità; non trova riparo in un albergo, ma si costruisce il tempio nel cuore dei suoi fedeli. Perché la debolezza divenisse forte la fortezza si è fatta debole(Sermo 190). In queste parole troviamo la dimensione paradossale del cristianesimo: il Figlio di Dio, Colui che il Padre «ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo» (Eb 1,2), senza del quale «nulla è stato fatto di ciò che esiste» (Gv 1,2) nasce, come ogni figlio d’uomo, da una giovane donna, in un angolo oscuro della terra, viene avvolto in fasce e posto «in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio» (Lc 2,7). Egli lascia alle spalle la sua gloria e si lascia racchiudere nell’umanità tenera e fragile di un bambino. Questo messaggio mette in luce l’amore e la misericordia di Dio.

2.     Fratelli e sorelle,papa Francesco, ispirato da questo messaggio di misericordia divina che arriva dal Natale di Gesù, ha indetto il Giubileo della misericordia, che ha preso avvio il giorno dell’Immacolata a Roma e il 13 di questo mese in ogni diocesi del mondo. Anche nella Cattedrale di San Giusto è stata aperta la Porta della misericordia, che attende di essere attraversata da tutti. Accogliendo l’invito di papa Francesco, facciamo in modo che quello di quest’anno sia il Natale della misericordia. La misericordia è una chiamata che Dio Padre ci rivolge a riprendere il cammino del ritorno a Lui sempre pronto a fare festa quando decidiamo di abbandonarci al suo abbraccio paterno. Abbraccio di consolazione; abbraccio di salvezza che ci conforma a Cristo; abbraccio reso ricco dai doni sovrabbondanti della sua Parola e dei suoi sacramenti, soprattutto quelli della Riconciliazione e dell’Eucaristia. Quello giubilare dovrà essere un anno di rinnovamento delle anime, di rinnovamento della Chiesa, di rinnovamento dell’umanità stessa.

3.         Fratelli e sorelle, il Natale della misericordia ci invita a ritornare a fare spazio a Dio nella nostra vita e ad aprirci agli altri, a collaborare alla costruzione della vita buona. Il Natale della misericordia ci spinge a fare nostra la sofferenza di chi non ha lavoro per ribadire il valore del diritto al lavoro e a far nostra l’inquietudine di tantissimi giovani che avvertono come il loro futuro sia drammaticamente privo di speranze affidabili; ad avvertire come nostro il dolore di tanti malati e di tante persone, soprattutto anziane e sole; a condividere la fatica delle famiglie divise e ferite negli affetti e il dramma di tanti bambini non amati; a rispondere con il senso di una comune e condivisa responsabilità alle difficoltà generate da una lunga crisi economica e politica; a percepire come nostra la tragedia dei cristiani perseguitati violentemente in Paesi in cui e vietata la libertà di religione; a non cedere mai alle lusinghe di ideologie violente e disumane; a non dimenticare mai chi soffre la fame e vive nella miseria. Soprattutto in questo Natale della misericordia, non dobbiamo mai dimenticare che Gesù Cristo con la sua nascita «…ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone» (Tt 2,14). A tutti buon Natale!