22 set | Marcello Pera apre gli Incontri con l’Autore

Martedì 22 settembre alle ore 18.00 nella Sala “Piccola Fenice” in via San Francesco n.5, si terrà il primo degli appuntamenti del ciclo “Incontri con l’Autore” organizzati dalla Diocesi di Trieste attraverso la Cattedra di San Giusto in collaborazione con il Club della Repubblica.

L’on. Marcello Pera, Presidente emerito del Senato, filosofo ed editorialista, presenterà il suo ultimo libro “Diritti umani e cristianesimo. La Chiesa alla prova della modernità” pubblicato per i tipi di Marsilio (2015).

Vi sarà un intervento musicale eseguito dai maestri Stefano Casaccia (flauto dolce), Ennio Guerrato (chitarra) e Aurora Roiaz (arpa).

 

Marcello Pera
Marcello Pera (Lucca, 1943), filosofo, editorialista e politico. Ha insegnato Filosofia della Scienza all’Università di Pisa, Filosofia teoretica all’Università di Catania. È stato docente alla Pontificia Università Lateranense. Senatore dal 1996, è stato presidente del Senato dal 2001 al 2006. Tra le sue ultime opere, Senza radici. Europa, relativismo, cristianesimo, Islam (2004, scritto insieme all’allora cardinale Ratzinger) e Perché dobbiamo dirci cristiani (2008).

libroDiritti umani e cristianesimo
La Chiesa alla prova della modernità

Quale prezzo il cristianesimo paga alla dottrina dei diritti umani? Può pagarlo? Se lo paga, aggiorna o trasforma il messaggio cristiano? E i diritti umani hanno un fondamento sicuro oppure sono l’ultimo illusorio assalto al cielo dell’uomo moderno che pensa di fare da sé, prescindendo da Dio?
Dopo secoli di ostilità, durante i quali furono considerati anatema, oggi «la Chiesa, in forza del Vangelo affidatole, proclama i diritti umani», secondo l’espressione usata dal Concilio Vaticano II, e considera questa proclamazione come un «aggiornamento» del messaggio cristiano. Sul fronte opposto, i diritti umani sono considerati beni di giustizia che si possono giustificare sulla base della ragione ed esportare ovunque. Dubito di queste tesi. Penso che, accettando i diritti umani, in particolare i diritti sociali, la Chiesa abbia riveduto il suo tradizionale insegnamento che mette al centro del comportamento cristiano i doveri dell’uomo verso Dio, non i suoi diritti verso gli altri uomini. Penso anche che non esista una correlazione stretta fra doveri e diritti che giustifichi questa revisione. E penso infine che quel dialogo che, tramite i diritti umani, la Chiesa intende intrattenere con il mondo moderno sia piuttosto una mela proibita. La tesi che sostengo in questo libro è che i diritti umani appartengono più alla storia della secolarizzazione che a quella della salvezza. Essi presuppongono un’antropologia dell’uomo, una concezione della persona umana e un finalismo della storia terrena difficilmente compatibili con l’escatologia cristiana. «Chi sei tu per rispondere a Dio?»: la logica dei diritti umani non arretra di fronte a questa domanda, che invece rende umile il credente. Riguardo alla giustizia concepita in termini di diritti umani, quei fenomeni sempre più lamentati che essi generano – di incertezza, proliferazione, autofagia, costruzione arbitraria da parte di maggioranze parlamentari e corti supreme, insostenibilità sociale, conflittualità – dovrebbero indurre tutti a ripensarla.
Marcello Pera