XXIX Giornata mondiale del malato

DIOCESI DI TRIESTE

XXIX Giornata mondiale del malato

✠ Giampaolo Crepaldi

Cattedrale di San Giusto, 14 febbraio 2021

 

Carissimi fratelli e sorelle,

1.        Celebriamo oggi la XXIX Giornata mondiale del malato che, nell’attuale situazione di pandemia da COVID-19, ci consente di prestare la nostra attenzione sia ai malati sia a quanti li curano e assistono come medici, infermieri e personale sanitario. Per questa circostanza, il Santo Padre Francesco ha reso pubblico un suo impegnativo e stimolante Messaggio con il quale ci invita a riflettere sulla relazione di fiducia che deve stare alla base della cura dei malati. Questa relazione di fiducia la troviamo, in qualche maniera, proposta nel brano del Vangelo che abbiamo appena ascoltato, dove si racconta l’incontro tra Gesù e un malato di lebbra, malattia contagiosa che, in quel tempo, era considerata come un castigo divino che rendeva impuro il malcapitato e quanti avessero avuto rapporti con lui e determinava di conseguenza l’allontanamento totale dalla comunità non solo per motivi profilattici, ma propriamente religiosi e, in genere, sociali e culturali. Gesù incontra quel malato, instaura con lui un rapporto di fiducia, lo guarisce e lo restituisce alla vita. Non solo. Gesù, infatti, si rende partecipe della situazione del lebbroso e, toccandolo con la sua mano, in qualche modo, contrae la sua stessa impurità. In questo gesto Gesù appare come colui che si è caricato delle nostre sofferenze: ha contratto, lui, il male disgregatore delle forze vive dell’uomo e così ci ha guariti nella radice del nostro essere.

2.        Carissimi fratelli e sorelle, il racconto evangelico del lebbroso guarito ci attesta la carità di Gesù che, in tutto il suo ministero salvifico tra la gente costellato da un numero impressionante di guarigioni, si è espressa nei termini di una relazione interpersonale. Quello di Gesù è un prezioso esempio da seguire anche oggi. Lo afferma con convinzione il Messaggio di Papa Francesco dove troviamo scritto: “Perché vi sia una buona terapia, è decisivo l’aspetto relazionale, mediante il quale si può avere un approccio olistico alla persona malata. Valorizzare questo aspetto aiuta anche i medici, gli infermieri, i professionisti e i volontari a farsi carico di coloro che soffrono per accompagnarli in un percorso di guarigione, grazie a una relazione interpersonale di fiducia (cfr Nuova Carta degli Operatori Sanitari[2016], 4)”. In questa ottica, feconda ed esigente, il Papa sollecita un patto tra coloro che hanno bisogno di cure e coloro che li curano; un patto fondato sulla fiducia e il rispetto reciproci, sulla sincerità, sulla disponibilità, superando ogni barriera difensiva, mettendo al centro la dignità del malato, tutelando la professionalità degli operatori sanitari e intrattenendo un buon rapporto con le famiglie dei pazienti.

3.        Carissimi fratelli e sorelle, Papa Francesco ci ricorda in particolare che la malattia ha sempre un volto, quello del malato, quello della persona malata. In questa ottica che pone al centro la persona, il Santo Padre formula l’invito a lavorare nella direzione di migliorare i sistemi sanitari, con la consapevolezza che investire risorse nella cura e nell’assistenza delle persone malate è una priorità legata al principio che la salute è un bene comune primario. Questa Giornata mondiale del malato è anche una buona occasione per ringraziare quanti operano direttamente nel campo della sanità e dell’assistenza nella nostra Città. La pandemia ha messo in risalto la dedizione e la generosità di operatori sanitari, volontari, lavoratori e lavoratrici, sacerdoti, religiosi e religiose, che con professionalità, abnegazione, senso di responsabilità e amore per il prossimo hanno aiutato, curato, confortato e servito tanti malati e i loro familiari. Una schiera silenziosa di uomini e donne che hanno scelto di guardare quei volti, con amore e tenerezza. A loro va la nostra gratitudine e la nostra preghiera. Un grazie particolare voglio esprimere alla Commissione diocesana per la Salute e, in particolare, al suo Presidente il Prof. Gianfranco Sinagra che, per questa circostanza, ci ha fatto dono di una preghiera che reciteremo alla fine della Messa e che sarà altresì recitata in tutte le chiese di Trieste. Affidiamo alla Madonna della Salute tutte le persone ammalate, gli operatori sanitari e coloro che si prodigano accanto ai sofferenti, implorandola di sostenere la nostra fede e la nostra speranza e di aiutarci a prenderci cura gli uni degli altri con amore fraterno.

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Commissione diocesana per la salute

Preghiera per i malati

Signore Gesù,
che nella Tua Croce
hai associato i malati all’opera di salvezza,
ascolta la nostra preghiera
nella dolorosa prova del coronavirus.

Signore Gesù,
che con il tuo amore infinito
hai guarito i malati e liberato gli oppressi,
guarda con tenerezza a quanti soffrono
e invocano il tuo aiuto.

Signore Gesù,
che ti sei dato tutto a tutti,
fa che la nostra vita sia un dono d’amore
affinché nessuno viva il dramma
dell’abbandono e della solitudine.

Signore Gesù,
che offri con larghezza la tua misericordia
a quanti si affidano a te,
dona forza agli operatori sanitari
e infondi nei nostri cuori
la solidarietà, la speranza e la carità.
Amen.

Prof. Gianfranco Sinagra
Cardiologo – Ospedale Cattinara

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Škofijska komisija za zdravje

Molitev za bolne

Gospod Jezus,
razpet na križu.
V svoje odrešenje si
sprejel trpljenje bolnikov.
Prisluhni naši molitvi
v tem Covidnem času.

Gospod Jezus,
tvoja neizmerna ljubezen
je ozdravljala bolne in ponižane.
Doborotno se ozri na trpeče,
ki te prosijo pomoči.

Gospod Jezus,
samega sebe si podaril vsem.
Naj tudi naše življenje
postane dar ljubezni,
da se nihče ne bo počutil
zapuščenega in osamljenega.

Gospod Jezus.
Svoje usmiljenje dobrotno deliš,
vsem, ki v tebe zaupajo.
Vlij moči zdravstvenim delavcem,
nam pa medsebojno pomoč
upanje in ljubezen.
Amen

Prof. Gianfranco Sinagra
Kardiolog – Bolnišnica na Katinari