Solennità del Natale del Signore | Messa della notte

DIOCESI DI TRIESTE

SANTO NATALE: MESSA DELLA NOTTE

✠ Giampaolo Crepaldi

Cattedrale di San Giusto, 24 dicembre 2020

 

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!

1.        “I pastori dicevano fra loro: andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere”. Essi non vanno ad ascoltare un maestro: vanno a costatare un fatto, descritto nel modo seguente: “trovarono Maria e Giuseppe e il bambino che giaceva nella mangiatoia”, conformemente a quanto l’angelo aveva loro detto: “troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”. E di quel bambino sempre l’angelo aveva svelato la vera identità: “oggi è nato nella città di Davide un salvatore che è Cristo Signore”. Dunque, questo è l’avvenimento “che il Signore ci ha fatto conoscere”: quel Bambino è il Salvatore dell’uomo, il nostro Salvatore. Da quel Bambino ha preso avvio la più incisiva e benefica trasformazione dell’umanità. Da quel Bambino è fiorita la civiltà dell’amore e del rispetto, mentre, ogni volta che ci si allontana da quel Bambino, riemerge la barbarie del sopruso e la colpevole negazione della dignità umana. Di fronte a quel Bambino che troviamo effigiato nei nostri presepi, dobbiamo muoverci a commozione, intenerirci, sentirci inondati di consolazione! Dio, per puro amore, si è fatto vicino a ognuno di noi, ci sostiene e ci guida: tutto questo diventi occasione quotidiana per crescere nell’amore per la vita e per alimentare le intime motivazioni della gioia natalizia.

2.        Carissimi fratelli e sorelle, come i pastori, anche noi dobbiamo andare da Gesù, scuotendoci di dosso il torpore, la noia, l’apatia, il disinteresse e la paura che mortificano la vita e la fede, specialmente in questo tempo di pandemia da coronavirus. In quell’incontro non ci sentiremo più abbandonati a noi stessi, ma portati da un Amore che ci guida verso una pienezza di vita; non ci sentiremo più consegnati ad un destino senza volto e nome, ma presi per mano da una Potenza tenera e sicura. Natale sia l’occasione buona per accogliere Gesù Bambino, togliendo l’orgoglio dal nostro cuore, eliminando l’egoismo, abbattendo i muri dell’indifferenza e del rancore. Con la terribile pandemia in corso abbiamo l’impressione che siamo inesorabilmente destinati ad essere spettatori angosciati della rovinosa caduta di un mondo ridotto ad un cumulo di macerie. Ma non è così e non sarà così, perché anche su questo periodo sofferto e complicato, con la nascita di Gesù a Betlemme, ci raggiunge il messaggio di pace e di luce che dice a tutta la terra: Regna il tuo Dio (cf. Is 52,7); oggi è un giorno in cui si può riprendere a parlare di speranza e di gioia, rovine di Gerusalemme (cf. Is 52,9), perché col suo Natale, mistero eternamente vivo ed efficace di salvezza, il Signore ha consolato il suo popolo (cf. Is 52,9). A tutti auguro un sereno e santo Natale!