Carissimi,
con Decreto del Ministero della Salute, la regione Friuli Venezia-Giulia è diventata zona arancione. Come è noto con tale espressione si fa riferimento alle disposizioni previste dall’art. 2 del Dpcm 3 novembre 2020 per le “aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto”. A fronte di questa situazione molti si stanno interrogando sulle conseguenze per le celebrazioni liturgiche e le attività pastorali. A questo riguardo, sono a ricordare che le attività ecclesiali sono regolamentate nell’art. 1 del citato Dpcm (e dai protocolli allegati), decreto che invece non stabilisce alcuna specifica disposizione per esse negli art. 2 (zone arancioni) e 3 (zone rosse). Nulla è innovato. Restano, quindi, invariate le indicazioni per lo svolgimento in sicurezza delle celebrazioni liturgiche e delle altre attività nelle parrocchie, da osservare con la massima attenzione. Tale responsabile osservanza può permettere di continuare a proseguire in sicurezza e con le dovute prudenze la vita delle nostre comunità, anche in questa non facile condizione di “convivenza” non voluta con il virus, adattandosi volta per volta all’evolversi della situazione e alle disposizioni che vengono emanate.
Sono a ricordarvi la norma sul divieto di spostamenti al di fuori del comune di residenza, a meno che non siano in atto “comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune” (art. 2, c. 4, lett. b). Di conseguenza, non essendo sospesa la possibilità di accedere a un luogo di culto (art. 1, c. 9. lett. p), né funzioni religiose (art. 1, c. 9, lett. q), è possibile lo spostamento in altro comune, ma va autocertificato con l’apposito modulo scaricabile, barrando la terza formula: “altri motivi ammessi dalle vigenti normative…” e precisando: “accesso luogo di culto” o “partecipazione a funzione religiosa nella chiesa di …” (può essere il caso del funerale o della cresima celebrati in una chiesa diversa dal proprio comune di residenza).
In ogni caso, sono a sollecitare l’osservanza delle Raccomandazioni rese pubbliche il 6 c.m., e presenti nel sito della Diocesi.
Alle Raccomandazioni già pubblicate, aggiungo la seguente: poiché il canto aumenta le possibilità di un eventuale contagio, sono a raccomandare di sospendere l’attività dei cori (anche le prove). Il canto liturgico potrà essere eventualmente accompagnato da uno o due cantori, garantendo tutte le attenzioni del caso (distanziamento di almeno 2 metri tra i cantori e l’assemblea).
Nell’affidare tutti alla materna protezione della Madonna della Salute, colgo l’occasione per assicurare la mia preghiera e la mia benedizione.
✠ Giampaolo Crepaldi
Trieste, 14.11.2020