DIOCESI DI TRIESTE
CONCLUSIONE MESE DI MAGGIO
✠ Giampaolo Crepaldi
Santa Maria Maggiore, 30 maggio 2020
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!
1. Con la recita di questo santo Rosario giunge a conclusione il mese di maggio che in tutta la nostra Diocesi è stato vissuto come una corale invocazione alla Madonna della Salute di proteggere le nostre anime e i nostri corpi dai pericoli che continuano a mettere a rischio persone, famiglie, la nostra vita sociale ed economica. Siamo qui per chiedere a Lei la grazia della fede, la grazia di credere come Lei ha creduto. Maria ha avanzato per tutta la vita nella peregrinazione della fede (cf. Lumen Gentium, 58), mentre suo Figlio – incompreso, calunniato, condannato, crocifisso – le tracciava una strada dolorosa, premessa necessaria alla glorificazione cantata nel Magnificat.
2. Carissimi fratelli e sorelle, vogliamo chiedere alla Madonna della Salute la grazia della carità. Dopo l’Annunciazione Lei parte per andare a visitare la sua cugina Elisabetta che si trovava nel bisogno. Scrisse S Giovanni evangelista: “Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi… Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello” (1Gv 4,12.21). Chi, meglio di Maria, attuò questo comandamento? Era Gesù che la spingeva, la spronava, la ispirava a un atteggiamento di servizio generoso e di amore disinteressato verso gli altri.
3. Carissimi fratelli e sorelle, vogliamo chiedere alla Madonna della Salute la grazia della speranza. Quale è la misteriosa sorgente di tale speranza? È Gesù che sconfisse quella che è la radice della paura, dell’angoscia, della tristezza: il peccato, la più umiliante schiavitù per l’uomo. Fratelli e sorelle, il mese di maggio non deve terminare, ma continuare nella nostra vita, perché la venerazione, l’amore, la devozione alla Madonna della Salute non possono scomparire dal nostro cuore, anzi devono crescere nella nostra vita cristiana.