DIOCESI DI TRIESTE
DOMENICA DELLA DIVINA MISERICORDIA
✠ Giampaolo Crepaldi
Cattedrale di San Giusto, 19 aprile 2020
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!
1. La pagina del Vangelo di Giovanni che abbiamo ascoltato descrive uno dei primi incontri di Gesù Risorto con i suoi discepoli. Queste le azioni da Lui compiute in quella memorabile occasione: Venne Gesù, si fermò in mezzo a loro… mostrò loro le mani ed il costato … alitò su di loro; e queste le sue parole: Pace a voi … ricevete lo Spirito Santo. Come i primi discepoli, anche noi siamo chiamati a incontrare Gesù Risorto, con la grata e gioiosa consapevolezza che la sua misericordiosa apparizione nella nostra vita è capace di donarci i beni supremi della pace e dello Spirito Santo. Il brano del Vangelo di oggi ci informa che a quell’incontro del Risorto con i suoi discepoli non c’era l’apostolo Tommaso, il quale poi ebbe una reazione di totale incredulità – voleva toccare con mano – su quanto gli venne riferito. Il Signore Risorto ritornò per la seconda volta, invitando Tommaso a toccare le ferite della sua passione, ma soprattutto ad abbandonare la sua incredulità: Non essere incredulo, ma credente!. A quel punto Tommaso professò la sua fede con poche parole che restano uno dei punti più alti e significativi di tutta la Bibbia. Questa la sua professione di fede: Mio Signore e mio Dio!. E il Signore gli rispose con una beatitudine che riguarda da vicino anche noi: “Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!”. Anche noi siamo i destinatari della beatitudine della fede se, con la convinzione e l’amore di Tommaso, sapremo dire al Signore Risorto: Mio Signore e mio Dio!.
2. Carissimi fratelli e sorelle, la seconda domenica di Pasqua è la Domenica della Divina Misericordia. Fu, infatti, in occasione della canonizzazione di Suor Maria Faustina Kowalska il 30 aprile del 2000 che san Giovanni Paolo II dedicò alla Divina Misericordia questa domenica per celebrare l’amore misericordioso del Signore Risorto. Nella difficile situazione che ci troviamo a vivere, in cui si combinano interrogativi senza risposte e dolorose paure per un futuro sempre più incerto, giunge a noi il Signore Risorto, pieno di misericordia e di amore per consolarci e rassicurarci. Nel brano del Vangelo di Giovanni che abbiamo proclamato, per due volte Gesù dice ai discepoli: Pace a voi!, e aggiunge: Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi. Detto questo, soffia su di loro, dicendo: Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati. È questa la missione che ci è stata affidata e che dobbiamo compiere con l’assistenza dello Spirito Santo: portare a tutti il lieto annuncio del perdono di Dio e del suo amore misericordioso, perché – come dice san Giovanni – crediamo che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiamo la vita nel suo nome. Affido tutti alla materna protezione della Madonna della Salute, nostra Madre e nostra Patrona.