DIOCESI DI TRIESTE
VEGLIA PASQUALE
✠ Giampaolo Crepaldi
Cattedrale di San Giusto, 11 aprile 2020
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!
1. La Santa Veglia pasquale che stiamo celebrando è bene descritta in una pagina di sant’Agostino: “Voi sapete bene, fratelli carissimi, … che la ragione per cui questa veglia è consacrata al Signore ed è la più importante di tutte e quante le veglie che sono offerte al culto divino, è il fatto che in essa, con solennità annuale, si rinnova la memoria del Salvatore, il quale è stato messo a morte per i nostri peccati ed è risuscitato per la nostra giustificazione” (S. Agostino, Discorso 223). In questa Veglia stiamo celebrando la memoria del nostro Salvatore che, messo a morte per i nostri peccati e risuscitato per la nostra giustificazione, spezza i vincoli della morte, risorge dal sepolcro e cambia radicalmente la nostra condizione umana, perché ricongiunge la terra al cielo e l’uomo al suo Creatore. Questa certezza di fede sprigiona la gioia profonda che pervade la Veglia pasquale, espressa nel canto dell’Exultet: “Esulti il coro degli Angeli, esulti l’assemblea celeste: un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto!”. E prosegue: “Gioisca la terra inondata da così grande splendore… Gioisca la Madre Chiesa, splendente della gioia del suo Signore”.
2. Carissimi fratelli e sorelle, non c’è dubbio che la nostra vita è spesso la traversata di un mare in tempesta e il rischio di affondare ci insidia continuamente. Ma il Signore Gesù, che questa notte il Padre ha fatto tornare alla vita, ci prende per mano e ci porta a riva sani e salvi. Con Lui, in Lui e per Lui ciascuno di noi è reso capace di passare dalla sua fragile condizione mortale, segno della sua condizione di peccato, alla condizione di chi diventa partecipe della santità stessa di Dio e della sua vita incorruttibile. Questa mirabile verità cristiana è una luce che ci consente di affrontare il periodo buio che stiamo attraversando a causa dell’epidemia da coronavirus e di guardare al futuro con speranza: Cristo risorto illumina le nostre notti tenebrose, consola quanti sono schiacciati dal peso dell’angoscia e fascia le piaghe di tanti cuori spezzati. Affidiamoci a Lui per reggere il peso della prova che stiamo vivendo; affidiamoci a Lui, al suo amore e alla sua tenerezza, per riprendere il cammino dopo questa prova. Ritorniamo da Lui che ci aspetta per rigeneraci con la grazia del suo amore. In questa Santa Notte rischiarata dalla luce del Cristo risorto, il Vivente dice a ciascuno di noi: “Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni. Se dovrai attraversare le acque, sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno … perché io sono il Signore tuo Dio … tu sei prezioso ai miei occhi” (Is 43, 1-4). Il Signore risorto ci custodisca tutti nel suo amore; tenga le nostre mani tra le sue mani; ci conduca alla vita eterna! Così sia, per la materna intercessione della Madonna della Salute, nostra amata Patrona.