DIOCESI DI TRIESTE
PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA
+ Giampaolo Crepaldi
Cattedrale di San Giusto, 1 marzo 2020
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!
1. Con il Mercoledì delle Ceneri ha preso avvio il tempo santo della Quaresima, un tempo per ritornare a Dio, ascoltando la Sua Parola, pregando in maniera intensa e prolungata, digiunando e compiendo opere di carità. Il Vangelo di questa prima Domenica di Quaresima ci propone il racconto delle tentazioni di Cristo. Nella prima tentazione, Gesù risponde al tentatore: Non di solo pane vivrà l’uomo. Anche noi siamo esposti alla tentazione di dare troppa importanza al pane materiale, da trascurare e perfino dimenticare i valori spirituali. È la tentazione di rinchiudere tutto entro i limiti della materia, escludendo Dio e rendendolo irrilevante. La seconda tentazione è invece tentare Dio con le nostre azioni, fare tutto ciò che ci passa per la testa, vivere sempre al limite pensando sempre che Dio ci venga a salvare da tutte le sciocchezze che combiniamo, col rischio, poi, che ce la prendiamo con Lui quando le cose vanno male per la nostra imprudenza. Nella terza tentazione, il tentatore chiede a Gesù di gettarsi ai suoi piedi e di adorarlo. Gesù gli risponde che bisogna adorare solo l’Unico Dio. Ci insegna così che dove non c’è più Dio, là entrano al suo posto gli idoli: le varie e innumerevoli concupiscenze peccaminose, la volontà di potenza, le mille astuzie dell’egoismo del cuore. Sono idoli che ci rubano la dignità e la libertà.
2. Carissimi fratelli e sorelle, il Vangelo che abbiamo ascoltato ci informa che Gesù fu condotto nel deserto. Il deserto è un luogo in cui ogni difesa viene meno perché incontriamo i nostri limiti e scopriamo che non possiamo farcela da soli. Il tempo di Quaresima è un tempo in cui siamo invitati ad affrontare il nostro deserto e ad attraversarlo con Cristo, consapevoli della nostra fragilità. Questa fragilità la stiamo sperimentando in questi giorni che viviamo nel segno dell’emergenza sanitaria da coronavirus che sta scombinando la quotidianità di tutti e che sembra accrescere la sua incidenza con l’apparire del contagio nella nostra amata Città e nella nostra Regione. In questa singolare e sofferta situazione, personalmente ho avvertito il bisogno di affidarmi a Dio, consapevole che siamo sue creature e che a Lui dobbiamo il nostro essere, perché senza di lui si sprofonda nel nulla. In questa situazione, risulta puntuale e necessario l’invito quaresimale a convertirci e a credere al Vangelo. La conversione è il nostro sì totale che consegna la nostra esistenza al Vangelo, rispondendo liberamente a Cristo che continua a offrirsi a noi come via, verità e vita. Ogni giorno dobbiamo consegnarci a Gesù, ad avere fiducia in Lui, a rimanere in Lui, a condividere il suo stile di vita, a imparare da Lui l’amore vero, a seguirlo nel compimento quotidiano della volontà del Padre. Dopo questa Santa Messa, mi porterò sul piazzale antistante la Cattedrale per benedire Trieste con il Santissimo Sacramento dell’Eucaristia. Affido tutti alla materna protezione della Madonna della Salute, venerata e amata patrona della Città e della Chiesa di Trieste.