Commemorazione dei fedeli defunti

DIOCESI DI TRIESTE

COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI

+Giampaolo Crepaldi

Cimitero di Sant’Anna, 2 novembre 2018

 

Carissimi fratelli e sorelle,

1.        Nella Commemorazione dei fedeli defunti tutta la preghiera della Chiesa è preghiera che esprime una verità centrale della nostra fede cristiana: “Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti, e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo” (1Cor 15,20-22). Queste parole dell’apostolo Paolo sono la risposta alle fondamentali domande che assillano il nostro cuore: quelle sul destino finale della nostra esistenza e quindi sul suo senso ultimo; quelle sul significato del dolore e quelle sul senso della morte. Sono alla fine domande che riguardano tutte il destino finale della nostra esistenza. Come risponde il Signore a queste nostre domande? Queste le sue sante, rigeneranti e confortanti parole: “Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo, ed Egli sarà “Dio-con-loro!”. Noi siamo destinati ad essere sempre con il Signore poiché Dio ha voluto essere il “Dio-con-noi”. Sant’Agostino descrive nel modo seguente questa nostra eterna convivenza col Signore: “Il tuo Dio sarà tutto per te. Te ne ciberai per non aver più fame, lo berrai per non avere sete; sarai da Lui illuminato per non esser cieco; sarai da Lui ristorato per non venir meno; ti possederà tutto intero, Egli tutto intero. Non soffrirai lassù ristrettezza, con Colui con il quale possiedi tutto; tutto avrai e tutto anche Egli avrà; perché tu e Lui sarete uno” (En. in ps. 36, I, 12; NBA XXV, pag. 763).

2.        Carissimi fratelli e sorelle, in questa giornata dedicata a commemorare i fedeli defunti, la fede della Chiesa ci ricorda anche altre due importanti verità che riguardano la sorte dei nostri defunti. La prima verità riguarda il bisogno di purificazione dei nostri defunti: troviamo scritto, infatti, nel Catechismo della Chiesa Cattolica: “Coloro che muoiono nella grazia e nell’amicizia di Dio, ma sono imperfettamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono però sottoposti, dopo la loro morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia del cielo” (n. 1030). La seconda verità ci insegna che noi possiamo aiutare in maniera efficace coloro che si trovano in questa situazione di purificazione, dopo la loro morte. La morte infatti non distrugge, ma anzi perfeziona la nostra unione in Cristo. Essa può solo distruggere la vicinanza visibile, fisica, percepibile; ma la nostra unione in Cristo non è condizionata dalla possibilità di verificarla in modo sensibile. Il nostro aiuto si esprime soprattutto nella preghiera di suffragio. Se siamo uniti a Cristo per mezzo della grazia, qualunque cosa operiamo e soffriamo sulla terra, possiamo offrirla come preghiera a favore dei fratelli e sorelle che sono passati nell’eternità. È la preghiera di suffragio il modo giusto di essere in contatto coi nostri defunti. Veramente la carità cristiana non ha confini. Ci aiuti la Madonna, Porta del cielo, a coltivare la preghiera di suffragio per i nostri defunti e ci sostenga nel nostro quotidiano pellegrinaggio verso la meta ultima della vita che è il Paradiso.