Celebrato solennemente a San Giusto il decennale della Beatificazione di don Francesco Bonifacio

DIOCESI DI TRIESTE

10° ANNIVERSARIO BEATIFICAZIONE DON FRANCESCO BONIFACIO

+ Giampaolo Crepaldi

Cattedrale di San Giusto, 14 ottobre 2018

 

Carissimi fratelli e sorelle!

1.        Il 4 ottobre del 2008, in questa Cattedrale di San Giusto, fu beatificato don Francesco Bonifacio. A dieci anni di distanza siamo ora a ricordare quell’evento per continuare a far tesoro della sua preziosa lezione di vita cristiana. Si sono associati a questa celebrazione S.E. Mons. Carlo Roberto Maria Radaelli, Arcivescovo di Gorizia, S.E. Mons. Dražen Kutleša, Vescovo di Parenzo e Pola e il Vicario Generale della Diocesi di Capodistria in rappresentanza di S.E. Mons. Jurij Bizjak: li saluto e li ringrazio di cuore. Dieci anni fa, il mio venerato predecessore Mons. Eugenio Ravignani – che ringrazio per la sua presenza -, attorniato dai Vescovi delle vicine Diocesi slovene e croate, ebbe a dire parole illuminate che restano tali anche per noi oggi: “Nel sangue dei martiri le nostre Chiese sono unite nella testimonianza dell’unica fede, nel vincolo santo della carità e si abbracciano nella pace”. In queste parole è racchiuso il miracolo del Beato don Francesco Bonifacio: il richiamo all’unità nella fede, nella carità e nella pace. Saluto poi tutte le autorità civili e militari qui convenute per questa fausta circostanza, ricordando loro che, in un tempo di forte conflittualità e di una violenta e disumana persecuzione, il Beato don Francesco Bonifacio seppe essere il testimone della pace, della riconciliazione e della carità evangelica, valori che siamo chiamati a custodire e a coltivare anche noi. Saluto poi Padre Gregorio Miliaris della Comunità Greco Orientale, Padre Rasko Radović della Comunità serbo-ortodossa che, con la loro partecipazione, sottolineano quanto sia prezioso l’ecumenismo nel sangue dei martiri. Un saluto particolarmente affettuoso lo rivolgo ai famigliari del Beato che sono qui convenuti per questa celebrazione.

2.        Carissimi fratelli e sorelle, in questo 10° anniversario della beatificazione di don Francesco Bonifacio siamo invitati a risvegliare in noi la vocazione alla santità cristiana, vivendo e proclamando il Vangelo nella sua integrità, come ci ha ricordato questa mattina il Santo Padre Francesco nell’omelia tenuta per la canonizzazione di sette santi, tra i quali desidero qui ricordare il Papa Paolo VI che, lungo il suo pontificato pieno di croci, ci offrì una testimonianza luminosa di amore a Cristo e alla Chiesa. La santità è un invito che riguarda tutti: in primo luogo noi sacerdoti che, sull’esempio del Beato don Bonifacio, dobbiamo conformare la nostra vita a Cristo buon Pastore, vivendo tra la gente e per la gente con il cuore stesso di Gesù; anche i religiosi e le religiose hanno motivo per far tesoro della preziosa lezione di vita del Beato: il dono della sua vita fino al martirio, infatti, è paradigma, altissimo e significativo, di ogni consacrazione a Dio in povertà, castità e obbedienza; ma anche i fedeli laici sono chiamati ad imitare la vita del Beato don Francesco, soprattutto al giorno d’oggi quando, in un quadro sociale e culturale segnato da un secolarismo distruttivo dell’identità cristiana, c’è l’urgente necessità di un surplus di carità che affermi una verità decisiva per il bene presente e futuro dell’umanità: una società senza Dio è una società con l’uomo.

3.        Carissimi fratelli e sorelle, la vita della Chiesa, pur segnata da tradimenti, da defezioni, da apostasie, da mancanza di corrispondenza alla grazia divina, si accompagna sempre a una straordinaria fecondità: le cadute di tanti membri della Chiesa, si intrecciano con l’eroismo della virtù e la santità di tanti altri suoi figli e figlie. Si tratta di un fiume di santità che fluisce copioso dal costato di Cristo e scorre rigoglioso lungo il corso dei secoli: i martiri, gli eremiti, i missionari, gli intrepidi confessori della fede, le religiose contemplative e tanti altri…. sono i santi che, per vie diverse, hanno uniformato la loro volontà a quella divina., vivendo la loro vita in stretta unione a Dio. Questa unione, che non viene mai meno, fa sì che la Chiesa, prima di essere una, cattolica e apostolica, sia innanzitutto perfettamente santa. Questa sera, come Santa Teresa del Bambin Gesù, anche noi vogliamo raccogliere tutte queste vocazioni alla santità, tra le quali brilla quella di Don Francesco Bonifacio, in un unico e supremo atto di amore a Dio.

4.        Carissimi fratelli e sorelle, in vista di questo anniversario, il Comitato organizzatore ha pubblicato un libretto – con il contributo fattivo dell’Azione Cattolica Diocesana che ringrazio di cuore – che contiene alcuni scritti spirituali del Beato Bonifacio e che sarà disponibile alla fine della cerimonia per chi ne farà richiesta. In particolare, tra gli scritti del Beato, si è voluto far conoscere le sue catechesi sul sacramento della Penitenza, proposte ai fedeli di Villa Gardossi nel 1943, dove era curato. La parte più significativa e originale della catechesi di don Bonifacio è quella relativa all’istituzione del sacramento della Riconciliazione, che viene ubicata a Gerusalemme, nel cenacolo, durante l’incontro tra il Risorto e gli apostoli. Nella lettura e riflessione di questa catechesi sul sacramento della Riconciliazione, traspare l’importanza di accostarci a questo sacramento con la confidenza dei figli che desiderano essere come il Padre ci vuole, impegnati a vivere in quella tensione di santità per “contagiar” di santità la realtà sociale, culturale, ecclesiale in cui il Signore ci ha posti. Papa Francesco l’11 agosto di quest’anno, ha ricordato ai giovani che “senza testimonianza la Chiesa è soltanto fumo”: il coraggio e la forza per la testimonianza giungono non solo dalla volontà, ma soprattutto dalla efficace incorporazione a Cristo, data dal Battesimo e riaffermata proprio dal sacramento della Riconciliazione. A Maria, Regina dei martiri, chiediamo la grazia di esserci Madre lungo il cammino della santità e di accompagnarci all’incontro con Gesù come fece con il Beato don Francesco Bonifacio.