Mercoledì 12 settembre alle ore 17.30 nell’Auditorium del Museo Revoltella in via Armando Diaz 27, si terrà il secondo degli appuntamenti del ciclo “Incontri con l’Autore” organizzati dalla Diocesi di Trieste, attraverso la Cattedra di San Giusto, in collaborazione con il Club della Repubblica e il Comune di Trieste.
Il dott. Gian Micalessin, giornalista di guerra e saggista, presenterà il suo ultimo libro “Fratelli traditi. La tragedia dei cristiani in Siria. Cronaca di una persecuzione ignorata”, ed. Cairo publishing (2018).
L’incontro sarà introdotto da un intervento musicale a cura del prof. Ennio Guerrato (chitarra) e della prof.ssa Aurora Roiaz (arpa).
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Gian Micalessin, triestino di nascita, è giornalista di guerra da oltre trent’anni; nel 1983 fondò, con i colleghi Almerigo Grilz e Fausto Biloslavo, l’Albatross Press Agency, cominciando la carriera seguendo i mujaheddin afghani in lotta con l’Armata Rossa sovietica. “Da allora ho raccontato più di 40 conflitti, dall’Afghanistan all’Iraq, alla Libia e alla Siria, passando per le guerre della ex-Jugoslavia, del Sud Est asiatico, dell’Africa e dell’America centrale”.
Oltre che per Il Giornale, ha scritto per molte testate nazionali ed internazionali, come Panorama, Corriere della Sera, Liberation, Der Spiegel, El Mundo, L’Express, Far Eastern Economic Review. Comunicatore multitasking, è anche documentarista ed autore televisivo e i suoi reportage sono stati trasmessi dai più importanti network nazionali ed internazionali: Cbs, Nbc, Channel 4, France 2, Tf1, Ndr, Tsi, Canale 5, Rai 1, Rai2, Mtv.
Fratelli traditi. La tragedia dei cristiani in Siria. Cronaca di una persecuzione ignorata”, ed. Cairo publishin (2018)
Dal 2011 a oggi l’Europa e l’Occidente hanno assistito inerti e indifferenti al dramma dei cristiani di Siria, perseguitati dall’Isis e dalle altre formazioni jihadiste. Il tradimento inizia con la miope illusione della Primavera Araba, descritta e raccontata come un insieme di rivolte democratiche e liberali. Dietro quelle sollevazioni si nasconde l’ascesa dei Fratelli Musulmani e delle altre forze islamiste a capo dell’insurrezione contro il regime di Bashar al-Assad. Così quell’insurrezione – appoggiata dall’America di Barack Obama e da gran parte delle nazioni europee, Italia compresa, – si trasforma ben presto nel tentativo di consegnare il Paese al fondamentalismo. I cristiani di Siria, come testimonia questo libro, sono i primi a denunciarlo, i primi a raccontare le nefandezze e i massacri compiuti da queste formazioni. Ma non vengono né ascoltati, né creduti. Nella narrazione – condivisa da gran parte dei governi occidentali e rilanciata dai media generalisti – i nostri “fratelli nella fede” diventano semplicemente i complici e i sostenitori del regime del dittatore Assad. Prigioniero di questa grande mistificazione, l’Occidente assiste senza muovere un dito alla persecuzione dei cristiani da Homs ad Aleppo, da Raqqa alla periferia di Damasco, dove ininterrottamente da tremila anni si parla anche l’aramaico, la lingua di Gesù. Intrecciando l’analisi degli eventi con le voci raccolte nei numerosi reportage realizzati dal 2012 a oggi, Gian Micalessin ci racconta il conflitto siriano dal punto di vista dei cristiani. Ma ci spiega anche come il sostegno e gli appoggi garantiti ai gruppi jihadisti nella speranza di spazzare via il regime di Bashar al-Assad abbiano permesso la nascita dell’Isis e facilitato gli attentati che hanno colpito il cuore dell’Europa. Perché tradendo i cristiani di Siria abbiamo, alla fine, tradito noi stessi. Introduzione di Francesco Alberoni.
Gian Micalessin, reporter nei vari conflitti nel mondo dal 1983, è stato in Siria fin dagli inizi della guerra civile e nel suo “Fratelli traditi” non fa sconti a nessuno: “Questo libro serve a ridare voce ai cristiani, a raccontare il tradimento e il suicidio di un’Italia, un’Europa e un’Occidente che hanno voltato le spalle ai propri fratelli e aiutato i propri nemici. Ma serve anche a far piazza pulita di tutte le falsità e le bugie sulla guerra in Siria propinate all’opinione pubblica occidentale dal 2011”.