Lettera al mondo del lavoro per il 1° maggio 2018

LETTERA AL MONDO DEL LAVORO PER IL 1° MAGGIO 2018

 

La Commissione diocesana per i problemi sociali e il lavoro desidera testimoniare la vicinanza e la solidarietà della Chiesa di Trieste al mondo del lavoro in occasione del 1° maggio 2018. Il Magistero della Chiesa cattolica lo è stato fin dal 1891, con la Rerum novarum di Leone XIII, vicino al mondo del lavoro, fino al 2013 con l’Esortazione apostolica Evangelii gaudium di papa Francesco che scrisse: «…nel lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale, l’essere umano esprime e accresce la dignità della propria vita» (n.192). Infatti, questo era il tema della 48a Settimana sociale dei Cattolici italiani, svoltasi a Cagliari nell’ottobre 2017.

Nel nostro Paese c’è un miglioramento dell’economia, ma non diminuisce la disoccupazione che resta elevata soprattutto tra i giovani. Inoltre, c’è il fenomeno, sconosciuto nel passato, dei lavoratori “poveri” per contratti a breve termine e per il part time. Infine, la distribuzione del lavoro e della ricchezza non è uniforme nel nostro Paese.

La crisi nel nostro territorio non è grave come negli anni passati. In uno studio dei primi di aprile 2018, l’Istituto di ricerche economiche e sociali FVG (IRES), elaborando i dati ISTAT e INPS per la nostra Provincia, rileva che: gli occupati sono 97.000 come nel 2007, quando nella sola Trieste c’erano 208mila residenti contro i 203mila attuali; il tasso della occupazione è del 67% contro il 65,8% del 2007, e il tasso della disoccupazione è del 6%, mentre in Italia è dell’11,2%. È vero che c’è ancora tanta disoccupazione soprattutto fra i giovani, ma questi dati sono incoraggianti e consentono di guardare al futuro con più fiducia.

Papa Francesco, visitando i lavoratori dell’ILVA di Genova lo scorso 27 maggio 2017, disse: «Il lavoro è travaglio: sono doglie per poter generare poi gioia per quello che si è generato insieme. Senza ritrovare una cultura che stima la fatica e il sudore, non ritroveremo un nuovo rapporto col lavoro e continueremo a sognare il consumo di puro piacere. Il lavoro è il centro di ogni patto sociale». Ai giovani suggeriamo, se scelgono la vocazione lavorativa con l’aiuto della famiglia e degli insegnanti, di studiare con impegno e serietà nelle scuole, nell’Università, nelle Istituzioni di livello internazionale presenti nel nostro territorio; di tenere conto anche delle possibilità di occupazione che ci sono a Trieste come la ricerca, l’industria e l’artigianato. Inoltre, conclusi i corsi scolastici, di non scoraggiarsi, di cogliere ogni opportunità di lavoro che si presenti, di fare esperienze di volontariato che educano e formano a entrare nel mondo del lavoro.

Ai giovani e a quelli più maturi che già lavorano, ci permettiamo di suggerire di impegnarsi seriamente e di non smettere di aggiornarsi, perché il mondo del lavoro cambia velocemente. Quello che si è appreso anni fa, può non servire più. Per questo motivo è necessario essere pronti e preparati a cambiare lavoro. A parere della Commissione ci sono nuove possibilità da cogliere per chi vuole impegnarsi tenendosi informati sulle proposte degli Enti pubblici sia formative sia d’avviamento imprenditoriale, come quelle regionali PIPOL e “Attiva giovani”.

La Commissione riconosce l’importanza degli imprenditori e dei dirigenti nella creazione e nella salvaguardia dei posti di lavoro. Ricorda loro quanto disse papa Francesco a Terni: «… il lavoro riguarda direttamente la persona, la sua vita, la sua libertà e la sua felicità. … Da qui deriva che il lavoro non ha soltanto una finalità economica e di profitto, ma soprattutto una finalità che interessa l’uomo e la sua dignità». La Commissione è consapevole delle difficoltà che gli imprenditori incontrano sia per la tassazione alta sia per la burocrazia che grava sulla gestione aziendale. I partecipanti alla 48a Settimana sociale hanno chiesto al Governo italiano di indirizzare i risparmi dei “Piani individuali di risparmio” anche alle imprese non quotate in borsa, di eliminare, nelle gare pubbliche, la regola del prezzo più basso, rimodulare le aliquote IVA per le imprese che producono, rispettando criteri socio-ambientali. Invece, al Parlamento europeo è stato chiesto di armonizzare la fiscalità tra i Paesi membri.

La Commissione è preoccupata per i numerosi infortuni, anche mortali, sul lavoro. È necessario che ci sia maggior consapevolezza del valore della vita umana sia di chi organizza il lavoro sia di chi lo esegue. Ci sono esempi, come nei cantieri navali di Fincantieri, dove c’è collaborazione tra le maestranze e la direzione che dedicano tempo lavorativo ogni mese a confrontarsi per evitare infortuni, procedura che ha abbassato di molto il loro numero. Preoccupa, però, che non ci sia altrettanta attenzione nelle Ditte che lavorano in sub-appalto.

Nel registrare gli infortuni lavorativi, si tiene conto anche di quelli subiti dai camionisti, che non rispettano i tempi del riposo prescritti e guidano mezzi non efficienti, e dai lavoratori in itinere tra casa e luogo di lavoro. Anche in questi infortuni occorre una cultura di prudenza e di rispetto delle regole.

Non va dimenticato, infine, il ruolo propositivo che deve essere svolto dalle Parrocchie e dalle Associazioni laicali cristiane per sostenere e supportare, da un punto di vista non solo materiale ma anche morale e solidale, le situazioni di chi è espulso dal mondo del lavoro, oppure non riesce a entrarvi, ricordando che l’elemosina, dopo il momento critico, lede la dignità della persona.

La Commissione augura a tutti i lavoratori un buon 1° maggio 2018.

 

La Commissione diocesana per i
problemi sociali e il lavoro
la giustizia e la pace
la custodia del creato