Commemorazione dei fedeli defunti

DIOCESI DI TRIESTE

Commemorazione dei fedeli defunti

+ Giampaolo Crepaldi

Cimitero di Sant’Anna, 2 novembre 2017

 

 

Carissimi fratelli e sorelle,

 

1.         La Chiesa ci invita oggi a commemorare i fedeli defunti a partire dalla contemplazione del mistero pasquale di Cristo Signore. Esso ci consente di vedere che i nostri fratelli e sorelle defunti, incorporati per il battesimo a Cristo morto e risorto, sono passati con Lui dalla morte alta vita e, debitamente purificati nell’anima, sono stati accolti con i santi e gli eletti nel cielo, mentre il corpo aspetta la beata speranza della venuta di Cristo e la risurrezione dei morti. Se considerato nel contesto del mistero pasquale di Cristo anche il mistero della morte viene svelato: “In Cristo rifulge a noi la speranza della beata risurrezione, e se ci rattrista la certezza di dover morire, ci consola la promessa dell’immortalità futura. Ai tuoi fedeli, o Signore, la vita non è tolta, ma trasformata; e mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno, viene preparata un’abitazione eterna nel cielo”. Cristo ci attende con le braccia aperte e piene di amore: l’uomo che sceglie di porsi contro Cristo, sarà tormentato in eterno dal ricordo dell’amore che ha rifiutato. L’uomo che si decide per Cristo troverà in quell’amore la gioia piena e definitiva.

2.         Carissimi fratelli e sorelle, secondo la dottrina della Chiesa, noi, pellegrini su questa terra d’esilio, formiamo con le anime gloriose dei Santi del Paradiso e i fedeli defunti del Purgatorio, un solo grande corpo, il Corpo Mistico di Cristo che è la Chiesa. Tra noi e loro esiste un vincolo indistruttibile e una piena comunione di beni spirituali. Questa consolante verità ci insegna che le anime beate del cielo intercedono per noi, e noi possiamo innalzare preghiere al Signore per le anime sofferenti del Purgatorio, perché Dio le introduca presto nel suo regno. Solo i nostri suffragi possono abbreviare le loro sofferenze e affrettare il loro ingresso in Paradiso. Le anime del Purgatorio ricambiano con generosità i suffragi che noi offriamo per loro, ottenendo dal Signore per noi grazie e favori d’ogni genere. Ricordiamoci, però, che i defunti non hanno bisogno delle nostre lacrime, e tanto meno di splendidi marmi o di fiori per le loro tombe, ma hanno bisogno dei nostri suffragi: messe, comunioni, rosari, penitenze, sacrifici. Offriamoli spesso, soprattutto per coloro verso i quali abbiamo doveri di riconoscenza e di giustizia per quanto hanno fatto per noi sulla terra.

3.         Carissimi fratelli e sorelle, l’odierna commemorazione dei fedeli defunti c’invita anche a riflettere spesso sul mistero della morte, perché è il momento più decisivo e solenne della vita e che, perciò, esige una profonda preparazione per essere affrontato con dignità e serenità. Tante volte rifuggiamo dal pensiero della morte, perché questa ci umilia e contrasta le nostre ambizioni. Invece dobbiamo pensare alla morte, anzi vivere come se fosse l’ultimo giorno, per prepararci meglio ad accoglierla e considerarla secondo la fede, cioè come la porta che permette all’anima, creata immortale e ad immagine di Dio, di entrare nella vita eterna, se si muore in grazia di Dio. Al contrario vivendo malamente, senza osservare i comandamenti, e morendo col peccato mortale si va all’inferno. La morte è il momento della verità. La Vergine Maria ci dia il coraggio di fare della nostra vita un tempo di purificazione e di penitenza. Le anime sofferenti del Purgatorio ci aiutino, attraverso i nostri suffragi, ad ottenere tale grazia.