DIOCESI DI TRIESTE
GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI
+ Giampaolo Crepaldi
Duomo di Muggia, 7 maggio 2017
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!
1. Con questa solenne Eucaristia si conclude nel Duomo di Muggia un’intensa settimana di preghiera, di riflessione e di condivisione, promossa dal Centro Diocesano per le vocazioni – che ringrazio sentitamente – per celebrare la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Il tema che, in qualche modo, ha legato i vari momenti della settimana è stato il seguente: Alzati, va’ e non temere, tema proposto in questo tempo pasquale anch’esso caratterizzato dall’invito a non temere. «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto» (Mc 16,6). In questo brano del Vangelo di Marco, oltre all’annuncio della risurrezione di Gesù, troviamo l’invito a non avere paura. Molti sono i fatti che alimentano le nostre paure e che inaridiscono la sorgente della speranza: fatti ed eventi che segnano la nostra contemporaneità e fatti ed eventi che si consumano all’interno della nostra coscienza personale, spesso frutto amaro ed avvelenato del peccato sociale e di quello individuale.
2. Carissimi fratelli e sorelle, a fronte di una situazione che alimenta incertezze e paure, con la sua risurrezione Cristo ci dice che il bisogno di cui è impastata la nostra umanità, il bisogno di un senso pieno e compiuto della vita e della storia, non è vano. Cristo entra nel nostro cuore donandoci la certezza che le nostre domande hanno ricevuto una risposta. Ancora il Vangelo di Matteo: «Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: “Salute a voi!”. Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: “Non temete”» (Mt 28, 9-10). Come allora anche adesso Gesù il Risorto viene incontro a ciascuno di noi, dicendoci: “Non temete, non abbiate paura”. È a Lui che dobbiamo indirizzare il nostro sguardo; è a Lui che dobbiamo indirizzare tutta la nostra umanità, perché è da Lui che ci viene la forza di superare blocchi e paure ed è da Lui che ci giunge la grazia di un senso ritrovato della nostra esistenza nel mondo.
3. Carissimi fratelli e sorelle, nel contesto di questa Giornata di preghiere per le vocazioni celebriamo anche molti anniversari, con il cuore pieno di gratitudine al Signore per il dono straordinario di tanti uomini e donne che hanno servito e continuano a servire il Vangelo e la Chiesa. Sono, in modo particolare, gli anniversari di ordinazione presbiterale e di consacrazione religiosa: a loro voglio dire il grazie di tutta la Chiesa di Trieste per il bene che hanno fatto con il dono totale della loro esistenza. Con loro invito tutti voi a rivolgere lo sguardo al Signore che, con la sua risurrezione, ci consegna una prospettiva di vita nuova, sollecitandoci a far tesoro di questo invito: Alzati, va’ e non temere. Prima di tutto, a non temere: a non temere di convertirci al Signore; a non temere di farci obbedienti alla sua Parola; a non temere nel rispondere alla sua chiamata; a non temere di essere suoi discepoli; a non temere le disavventure che possono capitare a chi vive il Vangelo. Poi, ad alzarci e andare: ad alzarci e andare, pieni di gratitudine per il dono dell’essere cristiani, consapevoli del mistero battesimale di cui siamo depositari; ad alzarci e andare, gioiosi nella testimanianza cristiana di fede e di speranza a cui ci ha chiamato il sacramento della confermazione; ad alzarci e andare generosi nell’amore, perché, alimentati dal sacramento dell’eucarestia, sappiamo che l’amore genera vita per i poveri nel corpo; ad alzarci e andare per farci missionari del Vangelo della salvezza tra i poveri nell’anima. Se siamo sposati, chiamati ad essere testimoni dell’amore immenso di Cristo per la sua Chiesa; se abbiamo ricevuto il sacramento dell’ordine, chiamati ad essere testimoni con una dedizione piena e gioiosa nel servire il popolo di Dio; se siamo religiosi e religiose, chiamati ad essere profeti della pasqua cristiana attraverso un amore che può giungere anche al dono della vita. E se pecchiamo, ecco il sacramento del perdono a immetterci sulla strada buona della Pasqua di Gesù che ci offre il diritto di sperare anche contro ogni evidenza contraria, perché la risurrezione di Gesù ci libera dal peccato e dalla paura.
4. Carissimi fratelli e sorelle, alzati, va’ e non temere è un potente motto pasquale: la Pasqua del Signore Gesù, infatti, giunge all’interno della nostra inquieta e contraddittoria condizione umana, al punto più profondo, poiché scende nelle nostre coscienze e tocca il mistero interiore del nostro cuore, dove speranza e paura si scontrano in ogni momento. Cristo risorto è Colui che è penetrato, in un modo unico ed irripetibile, nel mistero della nostra umanità ed è entrato nel nostro cuore per liberarlo dalla paura e ricolmarlo di speranza. La Vergine Maria, modello di ogni vocazione, ci accompagni e ci guidi. Con il coraggio generoso della fede, Maria non ha avuto paura di uscire da sé stessa e affidare a Dio i suoi progetti di vita. A lei ci rivolgiamo per essere pienamente disponibili al disegno che Dio ha su ciascuno di noi; perché cresca in noi il desiderio di alzarci e di andare, con sollecitudine, per essere testimoni del Cristo risorto.