Giornata Nazionale per la Vita

DIOCESI DI TRIESTE

Giornata Nazionale per la Vita

+ Giampaolo Crepaldi

Ospedale materno infantile Burlo Garofolo, 5 febbraio 2017

 

Carissimi fratelli e sorelle,

1.        Celebriamo oggi la 39ma Giornata Nazionale per la Vita, nell’Ospedale cittadino del Burlo che vede l’impegno quotidiano di tanti medici e operatori sanitari prendersi cura, con professionalità e dedizione, della vita dei bambini, facendoli nascere o curandoli. Per questa occasione, la Conferenza Episcopale Italiana ha reso pubblico un Messaggio che porta il seguente titolo: Donne e uomini per la vita nel solco di Santa Teresa di Calcutta. Il ricordo della Santa degli ultimi di Calcutta, infatti, con la sua testimonianza di una vita tutta dedita all’amore verso gli ultimi, ci sollecita a farci carico di tutte quelle drammatiche situazioni in cui la vita è negata nel suo valore o degradata nella sua dignità: con Madre Teresa possiamo sentire la voce dei sofferenti, il grido nascosto dei piccoli innocenti cui è preclusa la luce di questo mondo, l’accorata supplica dei poveri e dei più bisognosi di giustizia e di pace.

2.        Carissimi fratelli e sorelle, i Vescovi nel loro Messaggio affermano: “Com’è bello sognare con le nuove generazioni una Chiesa e un Paese capaci di apprezzare e sostenere storie di amore esemplari e umanissime, aperte a ogni vita, accolta come dono sacro di Dio…”. In questo contesto consentitemi una riflessione – riflessione maturata dopo la lettura dell’Esortazione Apostolica Amoris laetitia di papa Francesco – che riguarda l’amore coniugale che, collocato nei contesti culturali spesso banali della nostra società, rischia di non essere più capito e pienamente valorizzato dalle giovani generazioni. Nella prospettiva cristiana, l’amore coniugale è un amore con una missione, cioè è un amore aperto a un terzo che nasce da quest’amore. Gli sposi vanno oltre se stessi, vedono incarnato il loro amore nei figli che Dio vorrà donare loro. Si inseriscono così nella corrente delle generazioni, ricordano il loro passato e si lanciano verso il futuro. E anche se per ragioni indipendenti dalla loro volontà non potessero ricevere il dono dei figli, il loro amore sarebbe comunque sempre un amore generativo che è ordinato al dare la vita. Un’unione chiusa alla vita non avrà mai questa dimensione di trascendenza. Si tratterebbe di una realtà diversa.

3.        Carissimi fratelli e sorelle, il Messaggio dei Vescovi ci invita a fare nostri i sogni di papa Francesco il quale, rivolgendosi alle famiglie, ricorda loro che il sogno di Dio “continua a realizzarsi nei sogni di molte coppie che hanno il coraggio di fare della loro vita una famiglia; il coraggio di sognare con Lui, il coraggio di costruire con Lui, il coraggio di giocarci con Lui questa storia, di costruire un mondo dove nessuno si senta solo, nessuno si senta superfluo o senza un posto”. Per Papa Francesco il sogno di Dio si realizza nella storia con la cura dei bambini e dei nonni. Un popolo che non sa prendersi cura dei bambini e dei nonni è un popolo senza futuro, perché non ha la forza e non ha la memoria per andare avanti. Di fronte alla cultura dello scarto, alla logica della denatalità, al crollo demografico che segnano il presente della nostra Italia, c’è bisogno di una rivoluzione civile che favorisca la difesa di ogni persona umana dallo sbocciare della vita fino al suo termine naturale. Sta qui il valore della testimonianza di Santa Teresa di Calcutta, sintetizzata nel famoso discorso pronunciato in occasione del premio Nobel 1979: “Facciamo che ogni singolo bambino sia desiderato”. È lei ancora che ci invita a cantare con le suggestive parole del suo inno alla vita: “La vita è bellezza, ammirala. La vita è un’opportunità, coglila. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne una realtà. … La vita è la vita, difendila”. Affidiamo tutto alla Madonna, che è la Madre dell’Autore della Vita.