DIOCESI DI TRIESTE
Santo Natale: Messa del giorno
+ Giampaolo Crepaldi
Cattedrale di San Giusto, 25 dicembre 2016
1. Cari fratelli e sorelle in Cristo, tutta la Chiesa celebra oggi la nascita del Verbo divino nella nostra condizione umana, e la celebra con un costante richiamo al tema della salvezza. Si inizia, pregando con queste parole: “O Dio, […] fa’ che possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio, che oggi ha voluto assumere la nostra natura umana”. Nella prima lettura, vengono richiamate le profezie di Isaia: «Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace, del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza…”. Nella seconda lettura, un brano della Lettera agli Ebrei, si afferma che Cristo è “l’erede di tutte le cose […] e tutto sostiene con la sua parola potente”. Anche nel santo Vangelo, il famosissimo prologo del Vangelo di Giovanni, è narrato che coloro che accolgono Cristo sono dei salvati perché diventano figli di Do.
2. Cari fratelli e sorelle in Cristo, il Natale ci ridona la memoria viva dell’evento della nostra salvezza. Noi cristiani – noi che celebriamo il Natale – siamo essenzialmente un popolo che ricorda questo evento di salvezza; siamo un popolo che però vive in mezzo a un’umanità smemorata, perché è tutta presa da ciò che è attuale e quindi effimero e senza un consistente futuro. Proprio per questo, noi cristiani che celebriamo il Natale riceviamo l’impegnativa missione di salvare i nostri contemporanei – con la nostra testimonianza, col nostro annuncio, con la nostra gioia – dalla sventura della dimenticanza. Di quale dimenticanza si tratta? È, in definitiva, dimenticanza di Cristo, poiché tutti, dall’inizio, siamo stati in Lui pensati e voluti dal Dio creatore; poiché l’intera nostra esistenza, giorno dopo giorno, è un procedere incontro a Lui, incontro al Signore della storia. Questa deve essere allora la grazia salvifica che imploriamo dal Padre: che riaccenda in noi la memoria di Cristo; la memoria di colui che “era in principio presso Dio, e tutto è stato fatto per mezzo di lui” (cfr. Gv 1,2-3); di colui che è “la è luce vera, quella che illumina ogni uomo” (cfr. Gv 1,9); di colui che è il Verbo eterno che per noi “si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (cfr Gv 1,14).
3. Carissimi fratelli e sorelle, a Natale «è apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza», di una salvezza capace di dare speranza a chi non l’ha più; capace di incoraggiare le nostre famiglie a vivere unite nella fecondità e nella fedeltà; capace di animare la nostra città nel segno della solidarietà e dell’amicizia; capace di sostenere chi ha perso il lavoro, chi è solo, chi è migrante indesiderato, chi è anziano abbandonato, chi trova tutte le porte chiuse; capace di guidare la mente di chi ha la responsabilità del bene comune; capace di indicare le strade sicure della protezione della vita, della famiglia e della libertà; capace di rinnovare il nostro cuore e la nostra vita nel segno del bene. Che Maria, la Madre di Gesù Bambino, nostro Salvatore e nostro Redentore, ci protegga e ci sostenga lungo il viaggio della vita. Buon Natale!