Giubileo e Giornata del ringraziamento dei fedeli di lingua slovena

DIOCESI DI TRIESTE

GIUBILEO DELLA MISERICORDIA
GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO
DELLA COMUNITÀ SLOVENA

+ Giampaolo Crepaldi
Cattedrale di San Giusto, 6 novembre

Predragi bratje in sestre,

1.        Sono particolarmente lieto di aver avuto la grazia di celebrare il Giubileo della misericordia con voi, comunità slovena della nostra Diocesi. Abbiamo attraversato insieme la porta santa, consapevoli che Gesù ha detto: “Io sono la porta” (Gv 10,7). Di fatto, vi è una sola porta che apre l’entrata nella vita di comunione con Dio e questa porta è Gesù, via unica ed assoluta di salvezza. A Lui solo si può attribuire la parola del Salmista: “È questa la porta del Signore, per essa entrano i giusti” (Sal 118, 20). Passare dalla Porta della misericordia ha significato professare che Gesù Cristo è il Signore, rafforzando la nostra fede in Lui, per vivere la vita nuova che ci ha dato. San Giovanni Paolo II aveva annunciato al mondo, il giorno stesso della sua elezione: “Non abbiate paura di aprire le porte a Cristo”.

2.        Predragi bratje in sestre, celebriamo oggi anche la festa del ringraziamento. È un momento bello e atteso. Il cristiano, infatti, deve vivere ogni giorno nel ringraziamento e nella lode al Signore. Il cristiano sa che la sua esistenza è nelle mani di Dio, sa che la sua vita viene da Dio e a Dio farà ritorno. Il cristiano non può vivere come se la Provvidenza di Dio non esistesse. In questa visione di fede, noi sappiamo che la terra è un dono di Dio, che i frutti che la terra ci dona sono essi pure un dono di Dio e del lavoro e della collaborazione dell’uomo con il progetto di Dio. Gli sconvolgimenti nella natura, anche gli sconvolgimenti di questi giorni, ci devono far riflettere: l’uomo non è il Signore della terra e del cosmo, l’uomo è e resta creatura di Dio, è un figlio di Dio che deve collaborare con il Creatore. Quindi fate bene, bratje in sestre, a ringraziare il Signore con le vostre famiglie per i frutti della terra che la provvidenza vi ha donato e vi dona.

3.        Predragi bratje in sestre, tutta la Chiesa vi deve dire oggi il suo grazie. Il vostro lavoro consiste nella coltivazione della terra. Esso, cioè, vi mette in un rapporto singolare con l’ambiente naturale, che è la casa che il Signore ha creato perché l’uomo vi abitasse. Ora due sono gli atteggiamenti sbagliati che non dobbiamo avere nei confronti dell’ambiente naturale. Il primo consiste nel ritenersi padroni assoluti di esso. Chi pensa così, non coltiva la terra, ma vuole sfruttarla. Ma non è meno contrario alla dignità della persona umana il ritenere l’ambiente naturale come una sorta di divinità davanti alla quale ci si deve semplicemente sottomettere. Questa è una sorta di idolatria. Sia l’idea di un dominio assoluto dell’uomo sull’ambiente naturale sia l’idea di un dominio assoluto dell’ambiente naturale sull’uomo sono false e pericolose.

4.        Predragi bratje in sestre, siamo chiamati a ringraziare il Signore sempre. Ce lo ripete con forza la Sacra Scrittura: “Il Signore ha dato e il Signore ha tolto. Sia benedetto il nome del Signore” (Gb 1,21). Ce lo richiama san Paolo, quando scrive ai Tessalonicesi: “Ringraziamo Dio continuamente” (1Ts 2,13). Perciò, in questa Giornata del ringraziamento, vogliamo dedicarci alla lode e al ringraziamento, come ci sollecita il salmo 66: “Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti. Ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra” (vv. 6-8). Ringraziamo il Signore per il dono del Giubileo della misericordia e per i doni della terra. A Maria, la Mamma celeste, affidiamo le nostre famiglie, i giovani, i bambini, gli anziani, i malati e i poveri, pregandola con devozione di custodirli e di proteggerli. La Madonna è la Mater misericordiae, Colei che continua ad invitarci ad abbandonare le strade del peccato e a percorrere le strade della misericordia di Dio.