2 settembre | Incontro di preghiera ecumenica per la cura del Creato

DIOCESI DI TRIESTE

GIORNATA PER LA CURA DEL CREATO

CELEBRAZIONE ECUMENICA

+Giampaolo Crepaldi

Chiesa ortodossa romena, 2 settembre 2016

 

Carissimi Padre Eusebio e Padre Rasko, carissimi fratelli e sorelle in Cristo!

Sono particolarmente lieto di essere qui nella chiesa della Comunità ortodossa rumena a celebrare, in una comune prospettiva di responsabilità ecumenica, la Giornata per la Cura del Creato, promossa per quanto riguarda la Chiesa cattolica, dal Santo Padre Francesco che, per questa occasione ha reso pubblico un significativo e stimolante Messaggio che vi invito a leggere con attenzione. Nel contesto di questa significativa Giornata che vede concordi e unite la Chiesa cattolica, le Chiese ortodosse e altre Comunità cristiane, consentitemi alcuni richiami che diano espressione concreta, sul piano spirituale e morale, alla visione cristiana del Creato, frutto dell’amore incommensurabile di Dio Creatore.

– In primo luogo, mi pare importante che tutti prendiamo seriamente coscienza dei problemi che vive il Creato al giorno d’oggi. Se ne è fatto interprete con un illuminante intervento il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo con queste preoccupate parole: “Che gli esseri umani distruggano la diversità biologica nella creazione di Dio; che gli esseri umani compromettano l’integrità della terra e contribuiscano al cambiamento climatico, spogliando la terra delle sue foreste naturali o distruggendo le sue zone umide; che gli esseri umani inquinino le acque, il suolo, l’aria: tutti questi sono peccati». Infatti, «un crimine contro la natura è un crimine contro noi stessi e un peccato contro Dio”(Discorso a Santa Barbara, California, 8 novembre 1997).

– In secondo luogo, siamo chiamati tutti all’esercizio di una responsabilità nei modi di trattare la Casa comune. A questo riguardo, papa Francesco ci pone di fronte all’esigenza di rispondere – sul piano individuale e collettivo e, quindi, sul piano dei comportamenti sociali, economici e politici – alla seguente domanda: “Cambiare rotta quindi consiste nel rispettare scrupolosamente il comandamento originario di preservare il creato da ogni male, sia per il nostro bene sia per il bene degli altri esseri umani. Una domanda può aiutarci a non perdere di vista l’obiettivo: Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo? (Enc. Laudato si’, 160).

– In terzo luogo, va evidenziata la stretta connessione che esiste tra ecologia ambientale, ecologia sociale ed ecologia umana. Al giorno d’oggi siamo portati a dare maggiore importanza alla prima. Ma sbagliamo. Dove non si rispetta l’umano – penso al disprezzo della vita dal suo concepimento fino alla sua fine, penso allo sfruttamento della vita dei bambini e delle donne, penso ai tentativi di scardinare la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, penso alle guerre, alla violenza terroristica, all’ingiustizia legata a milioni di persone che muoiono di fame, di stenti… – è impossibile rispettare l’ambiente. E’ Dio che ha creato tutto dentro un disegno d’amore pieno di ordine e di armonia.

– In quarto luogo, desidero richiamare l’esigenza che si faccia ogni sforzo per educare e formare le coscienze dei cristiani, ma anche degli uomini e donne di buona volontà affinché l’ecologia ambientale, l’ecologia sociale e l’ecologia umana vengano rispettate secondo la felice intuizione che troviamo nel primo libro della Bibbia, la Genesi: l’invito fatto dal Creatore ad Adamo ed Eva a custodire e a coltivare il Creato. La formazione si aprirà allora alla stupita contemplazione delle mirabili opere di Dio, consegnate alla nostra responsabilità e dalla contemplazione sgorgherà anche la preghiera per invocare dal Signore un mondo di pace e di giustizia.

«O Dio dei poveri,
aiutaci a riscattare gli abbandonati
e i dimenticati di questa terra
che tanto valgono ai tuoi occhi. […]
O Dio d’amore, mostraci il nostro posto in questo mondo
come strumenti del tuo affetto per tutti gli esseri di questa terra» (ibid., 246).
O Dio di misericordia, concedici di ricevere il tuo perdono
e di trasmettere la tua misericordia in tutta la nostra casa comune.
Laudato si’.
Amen.

Foto Luca Tedeschi