Siracusa, 63mo anniversario della Lacrimazione di Maria

Lacrimazione di Maria a Siracusa
63° anniversario

+ Giampaolo Crepaldi

Siracusa, 30 agosto 2016

 

Carissimi fratelli e sorelle,

1.     Sono particolarmente onorato di essere stato invitato a presiedere questa Celebrazione eucaristica in occasione del 63° anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa, che, in sintonia spirituale con il Giubileo della misericordia voluto dal Santo Padre Francesco, in questa circostanza veneriamo con il titolo di Mater misericordiae. L’allora card. Ratzinger nella sua omelia per il funerale di San Giovanni Paolo II affermava che il Papa aveva trovato il riflesso più puro della misericordia divina nella Madre di Dio. Lui, che aveva pianto in tenera età la perdita della mamma, tanto più aveva unito le sue lacrime a quelle della Madre celeste. Aveva sentito le parole del Signore crocifisso come dette proprio a lui, personalmente: “Ecco tua madre!”. Ed ha fatto come il discepolo prediletto, accogliendola nell’intimo del suo essere (cfr. Gv 19, 27): Totus tuus. E dalla Madre aveva imparato a conformarsi a Cristo. Come San Giovanni Paolo II, anche ognuno di noi ha bisogno di trovare in Maria, la Madre della misericordia. Maria è infatti colei che, in modo particolare ed eccezionale, ha sperimentato la misericordia e, al tempo stesso e sempre in modo eccezionale, ha reso possibile col sacrificio del cuore e con le sue lacrime la propria partecipazione alla rivelazione della misericordia divina. In questa circostanza vi invito pertanto a fare tesoro dell’auspicio di Papa Francesco: “La dolcezza del suo sguardo ci accompagni in questo Anno Santo, perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio” (Francesco, Misericordiae vultus, n. 24).

2.     Carissimi fratelli e sorelle, soffermiamoci ora a contemplare il mistero insondabile delle sue lacrime: è tale perché Maria lo vive in unione al dolore del Figlio, mostrandoci in questo modo che l’amore di Dio è più forte della morte. Le sue, infatti, sono lacrime piene di fede, di speranza e di amore. Di fronte alla sofferenza del Figlio, Maria si affida a Dio. Sa che sulla Croce, Cristo ha versato tutto il suo sangue per liberare l’umanità dalla schiavitù del peccato. In questo modo, Maria, la Madre della divina misericordia, ci insegna che più l’uomo è vicino a Dio, più è vicino agli uomini. Il fatto che Maria, nell’ora della Croce, sia totalmente presso Dio è la ragione per cui è anche così vicina a noi uomini. A questo riguardo, Papa Benedetto XVI scrisse una pagina illuminante: “Per questo può essere la Madre di ogni consolazione e di ogni aiuto, una Madre alla quale in qualsiasi necessità chiunque può osare rivolgersi nella propria debolezza e nel proprio peccato, perché ella ha comprensione per tutto ed è per tutti la forza aperta della bontà creativa… Il suo cuore, mediante l’essere e il sentire insieme con Dio, si è allargato. In lei la bontà di Dio si è avvicinata e si avvicina molto a noi. Così Maria sta davanti a noi come segno di consolazione, di incoraggiamento, di speranza”. (Santa Messa, 8 dicembre 2005).

3.     Carissimi fratelli e sorelle, questa giornata di preghiera è dedicata alla vita e tutti voi sapete quanto essa sia oggi minacciata dalla pratica dell’aborto, dalle manipolazioni genetiche, dai tentativi di introdurre per legge l’eutanasia. Si tratta di uno stravolgimento dell’ordine naturale, ordine che porta in sé l’impronta dell’amore salvifico e liberante di Dio Creatore. Chi minaccia la vita, offende Dio. Chi minaccia la vita, mette a repentaglio l’umanità e il suo futuro. Anche per questo la Madonna ha pianto. In questa situazione, cosa ci chiede la Vergine santa? La Mamma celeste non chiede altro se non che ci convertiamo e ritorniamo ad incontrare Gesù, il Figlio suo, il Redentore e il Salvatore nostro e del mondo: “In lui era la vita” (Gv 1,4), afferma l’evangelista Giovanni. Lui venne affinché noi avessimo la vita e l’avessimo in abbondanza (Gv 10,10). Lui è “la via, la verità e la vita” (Gv 14, 5). Dopo che l’accesso al primo albero della vita nel paradiso è stato negato, nell’albero della croce è stato innalzato il nuovo albero della vita, “perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna” (Gv 3,15). Perché chiunque beve dell’acqua che Gesù dà non avrà mai sete, anzi quest’acqua diventerà “sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna” (Gv 4,14). In Cristo e per Cristo siamo fatti uomini e donne nuovi, nuove creature, siamo rigenerati “per una speranza viva” (1Pt 1,3). Aggrappati a Cristo, nostra vita, e rigenerati dalla sua grazia, saremo capaci di essere nel mondo i testimoni del Vangelo della vita, i difensori della vita, della vita di tutti e di tutta la vita.

4.           Carissimi fratelli e sorelle, voi siete il popolo della preghiera, un popolo amato e benedetto da Dio, un popolo destinatario di innumerevoli grazie mariane. Siete il popolo del Magnificat, dell’Ave Maria, il popolo del santo Rosario. Quando va bene, il mondo non vi capisce; quando va male, il mondo vi disprezza. Voi siete chiamati a rispondere, con dolce fierezza, continuando a pregare per tutti, anche per quel mondo che non vi capisce, anche per quel mondo che vi disprezza. Il popolo della preghiera è il popolo che fa andare avanti la storia nel segno liberante dell’amore per la vita e per la pace, perché mette la storia non nelle mani fragili e, spesso, rese sporche dal peccato degli uomini, ma nelle mani sante, sicure e forti di Dio. Continuate a pregare la Madonna senza stancarvi; pregate per la vita che va sempre rispettata dal suo inizio fino alla sua fine; pregate per la famiglia che è tale se fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; pregate per la libertà della Chiesa e delle coscienze, oggi irretite da nuove forme di oppressione ideologica; pregate per la giustizia sociale, per il riscatto dei poveri, per il lavoro ai disoccupati e ai giovani. Pregate la Madonna per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata; pregate per coloro che soffrono nel corpo e nello spirito e per i malati; pregate per la Chiesa, per il Papa, per i Vescovi e per i sacerdoti; pregate per l’Italia, soprattutto per quei fratelli e sorelle che patiscono in questo momento le drammatiche conseguenze del terremoto, affinché il nostro Paese ritrovi i giorni della saggezza e dello sviluppo. Pregate per i bambini, che sono nel mondo il segno della bontà di Dio. La pace e la grazia di Dio nostro Padre, del Figlio suo Gesù Cristo e dello Spirito Santo siano con tutti voi, tramite la materna intercessione di Maria, Madre della divina misericordia!