Santa Pasqua di Risurrezione del Signore

DIOCESI DI TRIESTE

Pasqua di Risurrezione

+ Giampaolo Crepaldi

Cattedrale di San Giusto, 27 marzo 2016

Carissimi fratelli e sorelle,

1.         In questo santo giorno, la Chiesa annuncia al mondo una notizia sorprendente: Cristo Signore è risorto! Gesù stesso ci spiega il senso profondo di questo singolare annuncio con le seguenti parole: Io sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio il mondo e torno al Padre (Gv 16,28). La Pasqua è questa avventura terrestre di Gesù Cristo, che è disceso dal cielo nel nostro mondo segnato da tante miserie e peccati, e con la sua morte e la sua risurrezione è tornato in cielo, portandosi con sé quelli che credono in lui. Questa è la Pasqua, che significa appunto passaggio dal nostro mondo al mondo eterno di Dio Padre, che riguardò prima Cristo e, in Cristo, riguarda ora tutti noi. Questo passaggio, San Paolo lo descrive con un’immagine suggestiva: con la Pasqua, la nostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio (Col 3,3). Con la Sua risurrezione, l’Unigenito del Padre è entrato come primogenito di una moltitudine di fratelli nel Paradiso di Dio, che così è diventato anche nostro. La sua risurrezione è la caparra sicura e concreta della nostra. Nemmeno su di noi il male e la morte avranno l’ultima parola. Risorgendo, Cristo ha liberato i nostri giorni dall’orrore della prospettiva che tutto, nella nostra esistenza, alla fine sia reso vano e insignificante.

2.         Carissimi fratelli e sorelle, Pasqua è Gesù che, con la sua risurrezione, fa voltar pagina alla storia umana. Il Risorto è una presenza che pervade tutto e chiede di farsi in tutti sorgente fresca e zampillante di una mentalità nuova e di una esistenza trasfigurata: Cristo risuscitato dai morti non muore più: la morte non ha più potere su di lui (Rm 6,9). Per questo, cari fratelli e sorelle, dobbiamo chiedere al Signore che il mistero santo della Sua risurrezione – centro e compendio di tutta la nostra fede – torni ad essere il cuore e l’ispirazione di tutta la nostra esistenza. Ci aiuti il Signore a superare le tenebre con la luce, ci aiuti a superare i peccati con l’obbedienza alla volontà del Padre, ci aiuti a comprendere che la morte è vinta con il dono incommensurabile dell’immortalità nel Regno dei cieli. Ci aiuti soprattutto a vincere il male con il bene. Proprio perché Gesù di Nazareth è risorto e, risorgendo, è stato costituito Signore dell’universo, noi sappiamo che ognuno di noi e l’umanità intera non potranno andare perduti. Dalla Pasqua, infatti, sgorga ogni speranza certa e buona e una grande forza di novità e di riscatto pervade la terra da quel mattino di primavera, quando la pietra del sepolcro del Signore fu tolta definitivamente.

3.         Carissimi fratelli e sorelle, in questo Anno giubilare che il Santo Padre Francesco ha voluto che sia dedicato alla misericordia, siamo chiamati ad annunciare la misericordia più grande, annunciare cioè la risurrezione di Cristo. In questo annuncio sono compresi anche alcuni valori pasquali come quelli del valore prezioso di ogni uomo e della sua dignità, colpevolmente negati da quanti – decisamente troppi – invece di affermare le ragioni del bene si muovono sempre e solo sul fronte del male. Aggressioni, omicidi e sequestri perpetrati con una spavalderia mai vista, giunta fino al punto di programmare la morte di un giovane per il gusto sadico di soddisfare la curiosità di vedere come muore; attentati disumani e indiscriminati, perpetrati con ferocia da fondamentalisti islamici in città europee e in altre parti del mondo; persecuzioni contro i cristiani, mosse da un odio cieco e violento, che non hanno eguali nella storia; soppressione di innumerevoli esseri umani che, appena varcata la soglia della vita, si vedono impedito il diritto al futuro; svalorizzazione sistematica, anche attraverso iniziative legislative, della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; negazione in alcuni casi del sacrosanto diritto di un bambino a crescere con un babbo e una mamma; spaventose ingiustizie economiche e sociali che vedono crescere la forbice tra pochi ricchi e tantissimi poveri, con il corredo di denutrizione e di morte per fame per tantissimi bambini e esseri umani; emarginazione di malati e di anziani aggravata, a volte, da calcoli ed egoismi spietati; disperazione di tanti poveri cristi che migrano verso terre che sperano invano che siano buone e ospitali. Cari fratelli e sorelle, Pasqua ci racconta la storia dell’amore infinito di Dio. Pasqua deve diventare la storia anche del nostro amore e della nostra carità, una carità capace di parole di verità e di gesti di solidarietà. In un mondo segnato da tante miserie spirituali, morali e materiali, Pasqua sia il passaggio anche verso una rinnovata e generosa testimonianza di impegno fattivo per un umanesimo nuovo perché pasquale. È quello che ci chiede il Santo Padre Francesco in questo Anno giubilare, invitandoci a mettere in pratica le opere di misericordia corporale e spirituale. Alla Madonna, Madre del Divin Amore, affidiamo i propositi di bene che il Risorto ci ha ispirato.