La prof.ssa Marina Cattaruzza ospite agli “Incontri con l’Autore”

Mercoledì 30 settembre alle ore 18.00 nella Sala “Piccola Fenice” in via San Francesco n.5, si terrà il secondo degli appuntamenti del ciclo “Incontri con l’Autore” organizzati dalla Diocesi di Trieste attraverso la Cattedra di San Giusto in collaborazione con il Club della Repubblica.

La prof.ssa Marina Cattaruzza, docente di Storia contemporanea generale all’Historisches Institut dell’Università di Berna, presenterà il suo libro “L’Italia e la questione adriatica. Dibattiti parlamentari e panorama internazionale (1918-1926)” pubblicato per i tipi de il Mulino (2014).

Darà il suo contributo alla lettura di questo studio la prof.ssa Maria Cristina Benussi, collaboratrice del Magnifico Rettore dell’Università di Trieste per i Rapporti culturali con il territorio ed iniziative culturali di Ateneo.

Vi sarà un intervento musicale eseguito dal maestro Ennio Guerrato (chitarra).

 

 

Marina Cattaruzza è professore ordinario di Storia contemporanea generale all’Historisches Institut dell’Università di Berna e membro corrispondente dell’Accademia austriaca delle scienze. Per il Mulino ha pubblicato «L’Italia e il confine orientale: 1866-2006» (2007). Il volume, uscito recentemente in quarta edizione è stato finalista del Premio Acqui Storia nel 2007 e vincitore del Premio Piemonte Storia (Premio speciale della Presidenza) nel 2008.

copertinaL’Italia e la questione adriatica. Dibattiti parlamentari e panorama internazionale (1918-1926)

Marina Cattaruzza ricostruisce per la prima volta in maniera approfondita la politica estera italiana rispetto all’assetto del confine adriatico e il ruolo che tale questione ebbe nella crisi postbellica delle istituzioni liberali. La studiosa svolge un’analisi circostanziata dei dibattiti parlamentari relativi a tre grossi nodi della storia italiana del primo dopoguerra: il rientro da Parigi della delegazione italiana alla Conferenza della pace come reazione di protesta al «manifesto» di Woodrow Wilson, nettamente contrario alle aspirazioni italiane sull’Adriatico orientale; la «marcia su Fiume» di Gabriele D’Annunzio e dei suoi legionari e l’atteggiamento delle élite politiche italiane rispetto all’«impresa fiumana»; le trattative di pace, prima nell’ambito del «Consiglio dei Quattro» e poi, direttamente, tra Italia e Jugoslavia, e la stipula del Trattato di Rapallo. Nell’ultimo capitolo è trattata la politica estera nei primi anni del regime fascista, in cui si ebbe un temporaneo avvicinamento tra Italia e Jugoslavia, in una linea di sostanziale continuità con la politica impostata dal Governo Giolitti-Sforza. I dibattiti parlamentari sono collocati costantemente nel più ampio panorama europeo, caratterizzato dalla fissazione di nuovi assetti confinari e dall’affermarsi di nuove realtà istituzionali sui territori degli imperi plurinazionali, dissoltisi nel corso del conflitto mondiale.